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Cronache

Sigilli a 97mila metri quadrati di case mobili all’interno del Tonnara Camping a Cala Sapone nell’isola di Sant’Antioco

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Avevano piazzato case mobili anche a 150 metri dalla linea di battigia, a tutela integrale, e installato all’interno del camping altre strutture senza avere alcuna autorizzazione. I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Cagliari con la collaborazione dei colleghi della Compagna del Capoluogo hanno sequestrato 74 case mobili e 4 bungalow-tende, con relative aree verdi e infrastrutture, all’interno del Tonnara Camping a Cala Sapone nell’isola di Sant’Antioco. I tre titolari, tutti della zona di Brescia, sono stati denunciati per lottizzazione abusiva e per aver eseguito opere in assenza o difformita’ dalle autorizzazioni edilizie e paesaggistiche. Il sequestro preventivo è stato richiesto dal pm Giangiacomo Pilia e firmato dal Gip, Antonio Cau. Complessivamente sotto chiave è finita un’area di 97mila metri quadri: tutte le case mobili del Tonnara Camping valgono circa 3 milioni di euro.

Il sequestro delle case mobili e delle infrastrutture del Tonnara Camping di Sant’Antioco, arriva dopo una dettagliata attivita’ investigativa condotta dagli uomini del Nucleo tutela patrimonio culturale, coordinati dal maggiore Paolo Montorsi, e iniziata a maggio. Gli specialisti dell’Arma, ricevuta una prima segnalazione, hanno eseguito una lunga serie di sopralluoghi e verifiche, scoprendo che all’interno del campeggio c’era un numero elevato di case mobili, molte delle quali posizionate nella fascia di totale inedificabilita’ dei 150 metri dalla linea di battigia marina. “L’esame della documentazione progettuale e autorizzativa e gli ulteriori accertamenti svolti – spiegano dal Nucleo tutela patrimonio – hanno permesso di riscontrare che le strutture stagionali sarebbero state collocate, a decorrere dal 2009, in maniera difforme rispetto a quanto dichiarato, alcune addirittura in aree prive di infrastrutture (area terrazzata posta a brevissima distanza dalla linea di battigia) e che non erano mai state rimosse al termine delle stagioni estive, così come invece prescritto dalle normative vigenti”. Effettuati gli accertamenti gli specialisti hanno presentato una relazione in Procura, sfociata oggi nel sequestro preventivo delle strutture. I tre indagati, titolari della societa’ che gestisce il camping, devono rispondere di “opere eseguite in assenza del titolo abilitativo valido” e “lottizzazione abusiva”.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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