Collegati con noi

Cronache

Blitz contro la Stidda, più di 100 arresti tra Sicilia e Lombardia

Pubblicato

del

Da Gela a Brescia. Dalla Sicilia alla Lombardia. La mafia in giacca e cravatta al cospetto degli imprenditori locali del nord offrendo pacchetti ‘all inclusive’ per evadere le tasse, ma anche per evitare controlli. E’ quanto emerge dalla maxi inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Brescia firmata dal sostituto procuratore Paolo Savio e dal procuratore capo Carlo Nocerino che ha fatto luce su una presunta cellula autonoma che avrebbe garantito un’evasione fiscale milionaria attraverso la compravendita di crediti di imposta. Duecento gli indagati complessivamente, 69 gli arresti e 75 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Carlo Bianchetti: 15 per associazione a delinquere di stampo mafioso, altri 15 per indebita compensazione; 18 per reati contro la Pubblica amministrazione, con anche militari della Guardia di Finanza ed esponenti dell’Agenzia delle Entrate finiti in cella, e 27 per emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Contestualmente in Sicilia la Procura di Caltanisetta, con l’operazione antimafia contro la Stidda nissena ‘Stella cadente’, ha disposto l’arresto di 33 persone di cui 26 finite in carcere e 7 agli arresti domiciliari accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti e detenzione illegale di armi. “Tra l’inchiesta della Procura di Brescia e quella della Procura di Caltanissetta sono emerse due organizzazioni criminali di stampo mafioso separate” ha spiegato il procuratore di Brescia Carlo Nocerino che ha ottenuto anche il sequestro di beni mobili ed immobili per quasi 35 milioni di euro. “Una separazione tra le due realta’ mafiose emersa dalle nostre indagini – ha proseguito -. L’organizzazione bresciana ha fortemente respinto un tentativo di abbordaggio della Stidda gelese. Un tentativo di bloccare la cellula bresciana che ha pero’ resistito manifestando l’intenzione di mantenere la propria l’autonomia”. Da Brescia, grazie ai crediti venduti agli imprenditori, sarebbe pero’ a lungo stato finanziato il traffico di droga gestito in Sicilia. Da un’intercettazione telefonica e’ emersa la volonta’ tra i due gruppi di non arrivare allo scontro. “La guerra non porta a niente, la pace porta a qualcosa” e’ il contenuto dell’intercettazione che gli inquirenti ritengono la dimostrazione della pax mafiosa raggiunta per il controllo del sistema imprenditoriale a piu’ livelli. L’anello di congiunzione tra i presunti mafiosi e gli imprenditori era rappresentato dai “colletti bianchi”, i quali individuavano tra i loro clienti quelli disponibili al risparmio facile sule tasse. Coinvolti commercialisti a Brescia e a Torino, ma anche consulenti legali. In un anno e mezzo, il gruppo criminale e’ riuscito a commercializzare crediti fiscali inesistenti per circa 20 milioni di euro.

Advertisement

Cronache

G7: Scontri al corteo, polizia respinge gli antagonisti

Pubblicato

del

Serata di tensione, nel centro di Torino, per il corteo contro il G7 promosso dal centro sociale Askatasuna e dai collettivi studenteschi, nel primo giorno della riunione dei ministri dell’Ambiente alla Reggia di Venaria. La polizia ha usato prima gli scudi per respingere i manifestanti poi ha fatto ricorso a idranti e lacrimogeni, infine anche a qualche manganellata. I manifestanti, che volevano dirigersi verso gli alberghi che ospitano le delegazioni e Palazzo Madama, sede della serata di gala, hanno continuato a spostarsi nel centro cittadino cercando varchi, ma i cordoni di polizia hanno chiuso ogni possibile accesso. Dal corteo sono state lanciate a più riprese uova, fumogeni e qualche bottiglia contro le forze dell’ordine. Il primo momento caldo a poche decine di metri dalla partenza del corteo, da Palazzo Nuovo, la sede universitaria dove militanti dei centri sociali e dei collettivi studenteschi si erano riuniti in assemblea. La polizia ha subito fatto indietreggiare i manifestanti all’imbocco di via Po. Il corteo si è poi ricomposto e diretto verso altre zone del centro nel tentativo di avvicinarsi il più possibile alle zone transennate, dove si sono verificati altri momenti di tensione. Vicino al cinema Massimo alcuni antagonisti hanno lanciato tavolini di un dehors e sono stati fatti indietreggiare anche con qualche manganellata. Nel pomeriggio erano stati gli attivisti di Extinction Rebellion a prendersi la scena salendo a sorpresa sul tetto di un edificio in piazza Carlo Emanuele II, sede della facoltà di biologia, da dove hanno mostrato uno striscione con la scritta ‘The king is nake, G7 is a scam’ (Il re è nudo, il G7 è una presa in giro’.). Poi gli attivisti avevano bloccato una strada ballando al ritmo della musica techno: una cinquantina le persone identificate dalla Digos della questura di Torino che durante le perquisizioni ha sequestrato corde da arrampicata e coltellini modello svizzero.

Continua a leggere

Cronache

Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

Pubblicato

del

Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

Continua a leggere

Cronache

Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

Pubblicato

del

False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto