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Cronache

Picchio una sottotenente su nave Etna, condannato un sottufficiale in Cassazione

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L’ha scaraventata contro una porta e minacciata “Se mi metti a rapporto ti spacco il …”. Un grave episodio di insubordinazione nei confronti di un ufficiale donna della Marina militare, sottotenente di vascello su nave Etna, da parte di un sottufficiale in stato di ebbrezza che non aveva gradito di essere richiamato. La Cassazione ha confermato per lui, Rocco M. di 43 anni, la condanna a un anno e un mese di reclusione, pena sospesa dalla condizionale e non menzione. Nave Etna era in navigazione nelle acque di Lampedusa per l’emergenza migranti. Il grave episodio insubordinazione emerge dal verdetto della Cassazione – che e’ anche giudice militare. Gli ‘ermellini’ hanno respinto la richiesta dell’imputato di considerare il fatto “di lieve entita’” e dare un colpo di spugna. La pena suffragata dall’Alta Corte ricalca quella emessa nel giugno 2018 dalla Corte di Appello militare di Napoli che aveva processato Rocco M. per insubordinazione con violenza aggravata e per insubordinazione con minaccia pluriaggravata. Ad avviso della Cassazione, correttamente i giudici di merito hanno “recisamente escluso” la sussistenza di cause di non punibilita’ “evidenziando una pluralita’ di indici contrari”. Tra questi, “la significativa gravita’ dei reati commessi dall’imputato, in connessione con la duplicita’ delle condotte offensive della disciplina militare e anche in relazione agli ulteriori beni giuridici pregiudicati”, quali “l’incolumita’ fisica e la liberta’ morale della persona offesa”, e “soprattutto il contesto in cui i fatti erano avvenuti, ossia una nave in corso della navigazione, nonche’ le modalita’ con cui i reati erano stati commessi”. L’imputato, originario di Putignano (Bari) e’ stato condannato anche a versare tremila euro alla Cassa delle ammende e il suo ricorso e’ stato bocciato come “inammissibile” dalla Prima sezione penale presieduta da Mariastefania Di Tommasi, relatore Vincenzo Siani.

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Cronache

Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Cronache

Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Cronache

Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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