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Cronache

“I napoletani vanno bruciati assieme alla loro immondizia”, è l’auspicio del direttore della fabbrica Tiberina di Pomigliano

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In certi stadi del Nord Italia riescono ad essere meno ripugnanti nell’uso di certe espressioni razziste e odiose contro i napoletani. L’altro giorno una di quelle frasi discriminatorie e insulse che se ne trovano a iosa anche sul web contro i napoletani è comparsa su uno di quegli enormi display informativi di fabbrica dentro l’azienda metalmeccanica la Tiberina di Pomigliano d’Arco. Parliamo di una società dell’indotto Fca di Pomigliano. Chi ha avuto l’insulsa idea di far leggere ai dipendenti della Tiberina che  “bisogna bruciare tutto: Napoli, tutti i napoletani e i loro rifiuti, perché i napoletani sono un rifiuto del mondo”? Era questa la frase insulsa. Il responsabile dovrebbe essere tale Dario Liccardo. Chi è questo signore? E perchè diciamo che dovrebbe essere lui ad aver autorizzato a pubblicare questa frase sul display informativo aziendale? Che sia lui lo dice una gazzetta sindacale di Pomigliano. Il travet diventato dirigente d’azienda, è un napoletano d’esportazione.

Sul suo curriculum c’è scritto che è “manager plant” della Tiberina. Per dirla in maniera più semplice è il capo azienda a Pomigliano. Ha 45 anni. Fino a 21 anni viveva al Vomero, quartiere collinare borghese di Napoli. Poi si è fatto i suoi giri e s’è ritrovato a Pomigliano a fare il capo della Tiberina. Sul giornale napoletano il Mattino scrivono che abbia una severa inflessione dialettale che passa dalla cadenza gaetano-romanesca a quella ciociara. Perchè pare che risieda a Gaeta da anni. Di napoletano nulla  più oramai. Della “erre” moscia vomerese manco a parlarne. Ma inflessione a parte, quest’uomo ha riferito al giornalista del Mattino che gliel’ha chiesto di aver preso e usato “quel credo leghista, da internet, e l’ho fatto mettere sui pannelli informativi dopo una serie di episodi”.

Il direttore dello stabilimento al giornalista  avrebbe parlato di “una cocomerata in mensa, lasciata sporca” e di “distrazioni sui prodotti”. Basta questo per usare quelle becere espressioni razziste contro Napoli e i napoletani? Ovviamente no. Ma per l’ingegnere che si spaccia per napoletano ma che usa espressioni discriminatorie e volgari contro i suoi dipendenti napoletani, l’obiettivo era quello di “spronare” gli operai. Che hanno risposto al suo “sprone” con uno sciopero di un’ora a turno per l’eccessivo caldo in alcuni reparti. Nell’ufficio del capo azienda c’è l’aria condizionata. Nei reparti c’è chi sta male per il caldo. Che cosa dice il direttore della fabbrica in sua discolpa? “C’è stata una cattiva interpretazione. Io sotto il post ho anche scritto che dobbiamo reagire a questi giudizi con comportamenti adeguati. Io non sono razzista, sono napoletano, ci mancherebbe”. A seguire sono arrivate le scuse pubbliche. Può bastare? Sì, fino alla prossima idiozia di chissà chi altri si sciacquerà la bocca con i napoletani.

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Corruzione, arrestato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti

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Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Dda genovese e della guardia di finanza. L’accusa è di corruzione.

Ai domiciliari anche il terminalista genovese Aldo Spinelli. In carcere invece l’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, oggi amministratore delegato di Iren. Secondo l’inchiesta che ha portato ai domiciliari il presidente della Regione Liguria, coordinata dai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, l’imprenditore avrebbe dato soldi a Toti per ottenere in cambio favori come la concessione a Spinelli per le aree del terminal Rinfuse.

 

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Sequestro conservativo da quasi 6 milioni di Euro ad una società nel Casertano

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Alla società Marina di Castello s.p.a. è stato notificato un decreto di sequestro conservativo ante causam di quasi 6 milioni di euro, eseguito dai Finanzieri del Comando Provinciale di Caserta. Questa azione è il culmine di un’indagine condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Mondragone, sotto la supervisione della Procura Contabile partenopea, e mirata a verificare la regolarità delle concessioni demaniali marittime rilasciate dal Comune di Castel Volturno, in particolare per quanto riguarda i canoni demaniali.

Il cuore dell’indagine si concentra sulla società Marina di Castello s.p.a., che aveva ottenuto una concessione demaniale agevolata nel 2003 per realizzare un’area protetta per il bird watching e un ampliamento di un campo da golf, inizialmente a beneficio della comunità locale.

Tuttavia, le investigazioni hanno rivelato che la società non ha mai versato regolarmente i canoni dovuti al Comune di Castel Volturno né le somme aggiuntive alla Regione Campania. Inoltre, si è scoperto che l’area concessa è stata utilizzata per scopi privati, causando un danno stimato di circa 6 milioni di euro alle autorità interessate.

Di fronte a questa serie di illeciti, è stato emesso un decreto di sequestro conservativo, confermato in sede di giudizio di convalida. Tale provvedimento prevede il blocco di tutti i beni mobili e immobili della società Marina di Castello s.p.a. per un valore totale di 5.972.040,98 euro, al fine di garantire il soddisfacimento del credito accertato.

Questa azione non è solo un atto di giustizia, ma testimonia anche l’impegno costante della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza nel contrastare fenomeni dannosi per il bilancio pubblico e per la corretta concorrenza. L’obiettivo è il recupero delle risorse pubbliche, al fine di restituirle alla collettività e assicurare un ambiente economico più equo e trasparente per tutti.

Come sempre spieghiamo, trattasi di una indagine e non di una sentenza, pertanto la società in questione e chiunque altro implicato in questa vicenda è da considerare innocente fino a sentenza definitiva.

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Tragedia nel Nolano, ciclista travolto e ucciso da un autocarro

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Una tragedia stradale a Piazzolla, nel Nolano. Possiamo definirla così. Un ciclista di 65 anni è stato coinvolto in un incidente con un autocarro Fiat Iveco. Il tragico evento ha portato alla perdita della vita del ciclista sul colpo, scatenando un’indagine da parte delle autorità locali per comprendere le cause.

Le autorità competenti sono intervenute prontamente sulla scena dopo essere state allertate dal servizio di emergenza medica 118, con i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Nola che hanno rapidamente avviato le operazioni di soccorso e di indagine.

Le circostanze esatte dell’incidente sono ancora oggetto di indagini, ma sembra che il ciclista, mentre si trovava a bordo della sua bicicletta, sia stato travolto dall’autocarro. La dinamica dell’incidente rimane al momento oggetto di accertamenti da parte delle autorità, che stanno lavorando per ricostruire gli eventi che hanno portato a questa tragica perdita.

L’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro della salma del ciclista per consentire l’esecuzione di un’autopsia, al fine di chiarire le cause esatte del decesso. La salma è stata trasferita presso il II Policlinico di Napoli per gli esami necessari.

L’inchiesta è in corso e viene condotta dai carabinieri della stazione di Piazzolla di Nola, che stanno collaborando con i militari della sezione radiomobile per raccogliere prove e testimonianze utili alla ricostruzione dei fatti. Al momento, l’autocarro coinvolto nell’incidente è stato sottoposto a sequestro nell’ambito delle indagini in corso.

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