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Cronache

De Magistris attacca il PG della Cassazione: Fuzio e Palamara erano parte del sistema che mi fece fuori

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“Sto leggendo nelle ultime ore le inquietanti intercettazioni telefoniche che riguardano, tra gli altri, l’attuale Procuratore Generale della Corte di Cassazione Riccardo Fuzio. E leggo anche della giusta indignazione dell’Associazione Nazionale Magistrati. Vorrei semplicemente ricordare, perché so quanto alla magistratura stia a cuore la memoria dei fatti giudiziari, che l’allora sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione Riccardo Fuzio fu uno di quelli che fu incaricato di verificare le denunce, segnalazioni, testimonianze e interrogatori che rendevo dinanzi ai Procuratori della Repubblica di Salerno, nel periodo che riguardava il mio procedimento disciplinare e la fase delicatissima dell’indagine dei magistrati di Salerno. La Procura Generale della Cassazione fu informata nel dettaglio delle mie indagini “Why not”, “Poseidone” e “Toghe lucane”, e del coinvolgimento di numerosi magistrati e non solo, per reati molto gravi; quindi il dott. Fuzio sapeva perfettamente quello che stava accadendo, e quando la magistratura di Salerno dimostrò la totale correttezza del mio operato ed emise un articolato decreto di perquisizione che vedeva il coinvolgimento, tra gli altri, di alcuni importanti magistrati di Catanzaro, per preparare lo tsunami istituzionale che aveva l’obiettivo di fermare i magistrati di Salerno, bloccare quelle inchieste e trasferirli immediatamente, Fuzio era uno dei magistrati della Procura Generale della Cassazione e si inventarono addirittura la guerra tra procure, completamente avallata dai vertici dell’Associazione Nazionale Magistrati (Presidente Luca Palamara e segretario Giuseppe Cascini); ricordo ancora le frasi di Palamara, sul cui contenuto e sulla cui efficacia quasi sinistra lascio ad altri il giudizio, che disse: “Il Sistema ha dimostrato di avere i suoi anticorpi”.

“Capii perfettamente a cosa si riferiva citando “il Sistema”, e con quello che sta uscendo adesso, a dieci anni di distanza, ho l’ulteriore conferma di quale sia il Sistema di cui stiamo parlando.
Ricordo che lo stesso Fuzio fu, insieme ad altri, il protagonista di una serie di procedimenti disciplinari fatti con l’unico obiettivo di fermare la mia onesta, autonoma e coraggiosa azione di magistrato della Repubblica Italiana.
Ritengo che tutto questo non possa farci sentire appagati. Se a dieci anni di distanza la magistratura autonoma, onesta e indipendente che esiste nel nostro paese ci ha dato ragione, credo che anche questi fatti vadano accertati perché quelle vicende sono state segnalate e si trovano in atti giudiziari presso l’Autorità Giudiziaria di Catanzaro, di Salerno ed anche di Perugia, dove pure ci recammo tra i vari pellegrinaggi giudiziari per evidenziare fatti di competenza di quella Procura, che come sappiamo ha competenza sui magistrati di Roma.” È questa la lunga ed articolata nota stampa del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, già pm a Catanzaro, costretto con una serie di manovre a tenaglia, maturate anche all’interno dell’ordine giudiziario cui apparteneva a lasciare la toga ovvero il suo lavoro, il suo sogno, la sua passione, la sua vita.

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Maltempo sul centronord, allerta gialla in 15 Regioni

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Ancora maltempo sull’Italia: la perturbazione che ha già raggiunto le regioni settentrionali nella giornata di lunedì determinerà nelle prossime ore ancora piogge e temporali, soprattutto sulle regioni del centro nord e sulla Campania. Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso una allerta meteo che prevede dalla mattina di martedì il persistere di precipitazioni da sparse a diffuse su Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Campania. Fenomeni che localmente saranno accompagnati da fulmini, grandinate e forti raffiche di vento. Alla luce dei fenomeni già in atto o previsti, il dipartimento ha valutato una allerta arancione su parte della Lombardia e un’allerta gialla in 15 regioni: Lazio, Umbria, Molise, Abruzzo, Veneto, Friuli Venezia Giulia e su settori di Sicilia, Liguria, Campania, Marche, Emilia-Romagna, Toscana, Calabria, Piemonte e Lombardia.

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De Magistris: «Manfredi sta con i negazionisti del genocidio. Io sto con la Taverna Santa Chiara e il popolo palestinese»

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Annunciato per il 21 giugno il flash mob “Tutti giù per terra: per Gaza, contro il genocidio” sul lungomare di Napoli. Venerdì 9 maggio la conferenza stampa al caffè Arabo di piazza Bellini

È uno sfogo durissimo quello che Luigi de Magistris affida ai social per commentare la presa di posizione della giunta comunale di Napoli sul caso Taverna Santa Chiara e sulla vicenda israelo-palestinese. L’ex sindaco di Napoli non usa mezzi termini: «È vergognoso che Manfredi con la sua giunta si schieri con i negazionisti del genocidio. Io sto con la Taverna a Santa Chiara, con l’umanità, per la pace e contro il genocidio dello Stato d’Israele nei confronti della Palestina».

Il sostegno alla ristoratrice Nives Monda

De Magistris, che oggi ha fatto visita alla titolare della Taverna Santa Chiara, Nives Monda (nella foto con de Magistris), coinvolta nei giorni scorsi in una polemica internazionale per aver allontanato due turisti israeliani dal proprio ristorante, ribadisce la sua posizione: «Io mi schiero come sempre dalla parte della giustizia, della Palestina e degli oppressi». Un appoggio diretto e simbolico, accompagnato dalla partecipazione a un’iniziativa pubblica.

Il flash mob per Gaza: “Tutti giù per terra”

L’ex sindaco ha infatti annunciato un flash mob dal titolo “Tutti giù per terra: per Gaza, contro il genocidio” che si terrà il prossimo 21 giugno sul lungomare di Napoli. L’iniziativa è organizzata dall’associazione LIFE FOR GAZA, con il supporto del comitato dei garanti a cui aderisce lo stesso De Magistris.

Tutti i dettagli della mobilitazione verranno resi noti in una conferenza stampa prevista per venerdì 9 maggio alle ore 11 al Caffè Arabo di piazza Bellini. Tra gli invitati, anche Nives Monda, ormai diventata simbolo del fronte pro-palestinese a Napoli.

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Inchiesta Doppia Curva, altri 7 arresti: ombre su Inter, Milan e il ruolo di Zanetti. Rapporti tra curva e dirigenza sotto i riflettori

L’inchiesta Doppia Curva porta a nuovi arresti tra gli ultrà di Inter e Milan. Emergono rapporti tra Bellocco, Beretta, Scarfone e il vicepresidente Zanetti.

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La nuova tranche dell’inchiesta Doppia Curva ha portato oggi all’arresto di sette persone legate alle tifoserie organizzate di Inter e Milan, rivelando una rete di intrecci tra criminalità organizzata, imprenditoria e ambienti dirigenziali calcistici.

Il ruolo di Antonio Bellocco e la rete di contatti

Nel provvedimento cautelare si legge dell’esistenza di un rapporto diretto tra Antonio Bellocco, figura di spicco della curva Nord e affiliato alla ’ndrangheta, e la società Inter. Bellocco, ucciso nel settembre scorso da Andrea Beretta, ex capo ultrà interista oggi collaboratore di giustizia, avrebbe avuto “concrete entrature” nella multinazionale QFort, attiva nella produzione di infissi e dichiarata estranea all’inchiesta.

Il legame passava attraverso Davide Scarfone, oggi in carcere, amministratore unico della QFort Como srl e rappresentante di altre due società del gruppo. Scarfone era vicino sia a Bellocco che a figure centrali della curva Sud del Milan, come Luca Lucci e Marianna Tedesco, già coinvolti nel maxi blitz del settembre 2023.

L’evento QFort e la presenza di Zanetti

Secondo le intercettazioni, Bellocco si era attivato per ottenere la partecipazione del vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti a un evento organizzato da QFort l’11 novembre 2023, rilevante per gli affari di Scarfone. Il 17 novembre Zanetti partecipò effettivamente all’iniziativa, su quella che viene descritta dal gip come “espressa volontà di Bellocco”, per rafforzare il prestigio di Scarfone.

Durante l’evento, Zanetti avrebbe elogiato pubblicamente l’imprenditore, che a sua volta si sarebbe vantato del riconoscimento ricevuto. Beretta, interrogato, ha ammesso di aver contattato Zanetti direttamente: “C’era proprio un rapporto di amicizia con Javier”.

Minacce e usura: gli affari sporchi del clan

Scarfone, sempre secondo l’ordinanza, avrebbe anche minacciato un imprenditore comasco, costretto a subire tassi usurari fino al 400% per prestiti ricevuti dal clan Bellocco. Un quadro che, per la magistratura, dimostra la pervasività dei legami tra criminalità e mondo ultras, con gravi implicazioni per le società calcistiche coinvolte.

La sanzione della Figc a Zanetti

La Figc ha recentemente multato Javier Zanetti per 14.500 euro, dopo aver analizzato gli atti dell’inchiesta. Una sanzione che certifica l’interesse della giustizia sportiva per i rapporti intercorsi tra la dirigenza nerazzurra e ambienti ultrà poi finiti in carcere.

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