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Vucic elogia Meloni dopo la visita a Belgrado: “È una delle donne più potenti del mondo”

Il presidente serbo Vucic definisce Giorgia Meloni “una delle donne più potenti del mondo” dopo il colloquio a Belgrado. Al centro dell’incontro: Balcani, riforme e percorso europeo della Serbia.

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La presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni è stata accolta a Belgrado dal presidente serbo Aleksandar Vucic, che ha definito il colloquio “di estrema importanza” per il futuro della Serbia. Nonostante la brevità della visita, Vucic ha sottolineato il peso politico dell’incontro e il valore personale della leader italiana: “Una delle donne più potenti del mondo, uno dei capi di governo più influenti non solo in Europa, ma a livello globale”.

Al centro: Balcani, Europa e stato di diritto

In un’intervista concessa all’emittente serba Prva, Vucic ha dichiarato che con Meloni ha discusso la situazione geopolitica internazionale e regionale, soffermandosi in particolare sui Balcani occidentali, la stabilità della regione e il percorso di adesione della Serbia all’Unione Europea.

“È stato un colloquio molto utile, che ha toccato riforme, stato di diritto e sviluppo interno”, ha spiegato il presidente serbo. Vucic ha anche aggiunto di aver ascoltato i consigli e le idee di Meloni, interessato a conoscere la visione italiana sul futuro della Serbia e dell’Europa.

Riconoscimento al ruolo internazionale dell’Italia

Le parole del presidente serbo confermano l’importanza crescente della diplomazia italiana nei Balcani, dove Roma punta a rafforzare i legami politici ed economici, sostenendo la stabilità e l’europeizzazione dell’area.

La visita di Meloni si inserisce in questo quadro e viene percepita da Belgrado come un segnale di attenzione e sostegno, non solo in ottica europea ma anche nel delicato equilibrio regionale.

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Il capo del Pentagono Hegseth condivide video su donne che non dovrebbero votare

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Il capo del Pentagono ha postato un video su una chiesa nazionalista cristiana in cui diversi pastori affermano che alle donne non dovrebbe essere più permesso di votare. Nel post Pete Hegseth commenta un servizio di Cnn su Doug Wilson, fondatore della Comunione delle Chiese Evangeliche Riformate. Nel servizio la Cnn intervistava alcuni pastori della chiesa di Wilson convinti che il diritto di voto delle donne andrebbe abrogato e che in un mondo ideale le persone dovrebbero votare come famiglie. “Tutto Cristo per tutta la vita”, ha scritto Hegseth accompagnando il video.

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Cbs, Putin consegnato a Witkoff onorificenza per funzionario Cia

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Vladimir Putin ha consegnato a Steve Witkoff, l’inviato speciale di Donald Trump, un’onorificenza da consegnare a un alto funzionario della Cia il cui figlio è stato ucciso in Ucraina mentre combatteva a fianco delle forze russe. Lo riporta Cbs citando alcune fonti, secondo le quali il premio era destinato a Juliane Gallina, vice direttrice della Cia per l’innovazione digitale. Suo figlio, Michael Gloss, è stato ucciso nel 2024.

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Trump-Putin, vertice in Alaska il 15 agosto per fermare la guerra in Ucraina

Il 15 agosto Donald Trump e Vladimir Putin si incontreranno in Alaska per discutere di un cessate il fuoco in Ucraina. Attese decisioni cruciali per la pace.

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Il 15 agosto, nel silenzio gelido dell’Alaska, Donald Trump e Vladimir Putin si siederanno uno di fronte all’altro per discutere del destino dell’Ucraina. Un vertice che segna il ritorno del leader del Cremlino negli Stati Uniti dopo quasi dieci anni e che potrebbe aprire uno spiraglio nella guerra più sanguinosa d’Europa dal 1945.

Il cessate il fuoco al centro dell’agenda

Sullo sfondo delle tensioni internazionali e di un conflitto che ha già ucciso decine di migliaia di persone, l’obiettivo dichiarato è chiaro: fermare le armi. Trump, tornato alla Casa Bianca il 20 gennaio, punta a ottenere un cessate il fuoco immediato come primo passo verso una trattativa più ampia. Putin arriva con la consapevolezza che il confronto diretto con Washington potrebbe ridisegnare le linee del conflitto e i futuri equilibri geopolitici.

Scambi territoriali e zone demilitarizzate

Nell’agenda dei lavori, secondo indiscrezioni, ci saranno anche possibili scambi territoriali, la creazione di zone demilitarizzate e meccanismi di garanzia internazionale. Un terreno minato, sul quale si misurerà la volontà politica di Mosca e Kiev di fermare le ostilità.

Un incontro dal peso storico

L’Alaska, un tempo territorio russo, diventa ora simbolo di un ponte fragile tra due potenze in rotta di collisione. “Il mondo ci sta guardando”, ha dichiarato il governatore Mike Dunleavy, pronto ad accogliere il vertice con il massimo della sicurezza e dell’attenzione mediatica.

Attese e incognite

Trump e Putin si sono già incontrati sei volte durante il primo mandato del presidente americano. Ma mai il tavolo è stato così carico di aspettative. Il 15 agosto, sulle rive gelide dell’oceano, il mondo intero attenderà un segnale. Pace o guerra: la risposta potrebbe arrivare dall’Alaska.

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