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Atp Finals: Sinner si allena con Ruud, domani la prima

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È partito ufficialmente il countdown per le Atp Finals che domani aprono la 55esima edizione, la quarta a Torino. Ad inaugurare il cartellone delle gare sarà il doppio Koolhof-Mektic contro Purcell-Thompson seguito dallo scontro fra Daniil Medvedev e Taylor Fritz. Ma l’attesa, per i tifosi italiani, è tutta per l’idolo di casa, Jannik Sinner, che scenderà in campo già domani sera contro l’esordiente del torneo dei maestri, l’australiano Alex De Minaur. E a dare una preview di quello che potrebbe succedere domani sugli spalti, è bastato l’entusiasmo che ha accolto il suo ingresso sul campo centrale dell’Inalpi Arena per un match di allenamento con Casper Ruud.

Quella di oggi è stata la giornata dei doppisti, protagonisti del Blue Carpet al Fan Village, inaugurato con una giornata aperta a tutti. Anche in questo caso l’attenzione dei tifosi è stata tutta per la coppia azzurra formata da Simone Bolelli e Andrea Vavassori, pronti a scendere in campo lunedì contro Bopanna-Ebden. Per Simone e ‘Wave’ quella che li ha portati a Torino è “una bella storia da poter raccontare”. “Ce lo siamo meritato – dicono-, adesso ce la mettiamo tutta e ce la godiamo. Un sogno che si avvera e un obiettivo per cui abbiamo lavorato tanto. Ora abbiamo tanta voglia di far bene, non vediamo l’ora di scendere in campo e daremo il massimo”.

Dal futuro imminente, l’avvio delle gare, a quello prossimo: per le Finals si continua anche a pensare agli anni a venire, con Torino che punta al rinnovo dopo il 2025. Tema su cui è intervenuto anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò. “Mi sembra – ha detto – che stiano tutti lavorando per farle rimanere in Piemonte. C’è una condivisione di intenti, mi sembra molto trasversale, anche a livello politico. Credo sia giusto ed è bello che sia così. È perfetto”.

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Kimi Antonelli conquista la pole della Sprint a Miami: prima volta in carriera per il giovane talento Mercedes

Kimi Antonelli firma la sua prima pole in carriera nella Sprint race del GP di Miami. Precede Piastri e Norris. Leclerc solo sesto, Verstappen quarto.

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Il Gran Premio di Miami si apre con un colpo di scena: Kimi Antonelli, talento emiliano di appena 18 anni, ha conquistato la sua prima pole position in Formula 1 – anche se per la Sprint race – al volante della Mercedes. Con un tempo strepitoso di 1’26″482, Antonelli ha messo in fila le McLaren di Oscar Piastri (+0″045) e Lando Norris (+0″100), lasciandosi alle spalle anche il campione del mondo Max Verstappen, quarto a +0″255 con la sua Red Bull.

Un giro perfetto nel momento giusto

È stata una qualifica molto intensa, l’ultimo giro è stato eccezionale. Sono molto felice, mi è venuto tutto in modo naturale”, ha dichiarato un entusiasta Antonelli ai microfoni di Sky. “Non me l’aspettavo. Nell’ultimo giro ho messo tutto insieme con le soft, sentivo il grip già dalla prima curva e ho spinto al massimo”.

Il giovane italiano ha impressionato per freddezza, ritmo e costanza: “Mi sto trovando bene con la macchina, ogni weekend guadagno fiducia. Ora voglio restare concentrato per la Sprint di domani e poi per la qualifica. Vediamo cosa succede, ma spero di ripetermi”.

La top ten: Ferrari indietro, Verstappen 4°

Alle spalle dei primi tre, come detto, Verstappen si ferma a poco più di due decimi, seguito dalla Mercedes di George Russell (+0″309), la Ferrari di Charles Leclerc (+0″326) e il compagno di squadra Lewis Hamilton, settimo a +0″548. Chiudono la top ten Alexander Albon, Isack Hadjar e Fernando Alonso, staccati rispettivamente di 0″711, 1″061 e 1″308.

Una prestazione che fa sognare la Mercedes

Quella di Antonelli è una pole storica: mai un pilota così giovane aveva brillato così in qualifica in F1 da anni. Per Mercedes, che guarda al futuro post-Hamilton, si tratta di un segnale importante. Domani nella Sprint race l’occasione di dimostrare che il talento di Bologna è pronto anche alla battaglia in gara.

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Sindaca Lecce: incontro col Napoli sia motivo orgoglio tifoserie

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Anche il primo cittadino di Lecce, Adriana Poli Bortone (foto Imagoeconomica in evidenza), scende in campo per la gara di calcio Lecce-Napoli. E lo fa rivolgendo un appello alla tifoseria giallorossa. “La partita di calcio Lecce-Napoli, in questa fase conclusiva del campionato, particolarmente avvertita dalle due tifoserie – si legge in una nota – è certamente un’occasione di sport e di spettacolo, ma anche un momento di incontro tra le tifoserie di due realtà, le uniche società calcistiche del meridione a militare nella massima serie. E deve essere questo, per entrambe le città, un motivo d’orgoglio, capace di cementare le relazioni fra i supporters”.

“Mi associo all’appello del prefetto di Lecce, Manno – prosegue – il quale auspica uno svolgimento tranquillo dell’incontro, sugli spalti, in campo e fuori dallo stadio. Ringrazio a mia volta il sindaco di Napoli, Manfredi, con il quale condivido l’invito a tutti i sostenitori a seguire comportamenti corretti e rispettosi, i soli capaci di dare vero valore allo sport, rafforzando quello spirito di amicizia che deve sempre prevalere in ogni competizione”.

Infine l’appello ai supporters giallorossi e partenopei: “La tifoseria leccese ha sempre dimostrato attenzione e sensibilità per i valori dello sport e lo ha fatto di recente con la partecipazione sentita ed in massa al dolore per l’improvvisa scomparsa del massoterapista Graziano Fiorita. Ad essa e da quella ospite rivolgo l’appello affinché l’incontro di domani pomeriggio sia preceduto e seguito da rispetto reciproco tra i sostenitori delle due squadre, vanto di tutto il Sud”.

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Conte vede pericoli a Lecce e ai suoi calciatori chiede calma e unità

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Restare calmi, rimanere uniti. Per la partita con il Lecce allo stadio di Via del Mare, la più difficile tra le quattro che ancora rimangono da giocare, Antonio Conte da comandante saggio e soprattutto da grande esperto di calcio sottolinea i pericoli ai quali il Napolipuò andare incontro. “E’ una partita importante per noi e per il Lecce, ma non è la più importante dell’anno. Mancano ancora quattro gare sia per noi che per loro” dice il tecnico della capolista. “Qualche scudetto – spiega Conte – l’ho vinto e sto cercando di fare qualcosa di inimmaginabile, di incredibile che potrebbe portare tanto entusiasmo. Ma non abbiamo fatto ancora niente. Il calcio lo conosco, bisogna fare attenzione

. E’ un monito che rivolgo a tutto l’ambiente. Bisogna restare uniti, mancano ancora quattro partite e domani ne mancheranno tre. Oggi ci troviamo a giocarci lo scudetto. Deve essere un piacere e un orgoglio che dopo soli due anni il Napoli sia tornato a lottare per l’obiettivo più grande. Ma al tempo stesso non facciamoci male”. A Lecce Conte è di casa. In quella città è nato ed è cresciuto. “E’ sempre una partita diversa dalle altre – ammette – Sono nato e diventato uomo a Lecce, sono leccese. I sentimenti che ho nei confronti di Lecce non me li potrà cambiare nessuno.Anche se vivo a Torino ho casa a Lecce, ho mamma, papà. Nell’anno sabbatico ho vissuto tanto a Lecce, lì ho i miei amici.

In quello stadio e in quella società sono cresciuto, prima di andare altrove”. Il Napoli è la squadra che in questo campionato è stata per più tempo in testa alla classifica. “Noi – sottolinea l’allenatore – siamo stati costanti. Ci sono stati dei periodi in cui abbiamo fatto sette vittorie consecutive e altri segnati da pareggi e a sconfitte, ma c’è stata sempre una costanza che serve se vuoi rimanere nella parte alta della classifica. E’ un dato effimero perché non conta come parti ma come arrivi e non conta se durante il percorso sei primo, ma soltanto come tagli il traguardo. Noi abbiamo l’opportunità di fare qualcosa di bello e inatteso ma sappiamo che l’avversario è fortissimo. Noi ci siamo e vogliamo continuare a farlo sapendo che mancano quattro partite”. Gli infortuni sono un fattore importante ma il Napoli nelle ultime settimane si è abituato a giocare con una rosa ristretta.

“Nell’emergenza – dice Conte – abbiamo sempre cercato la formula giusta. Con il Monza siamo partiti in un modo e abbiamo finito con un altro modo. Tutto dipende dal risultato, anche se non lo trovo giusto. Cerchiamo di schierare i giocatori migliori e vediamo di continuare a fare quello che abbiamo fatto in questo periodo. Non abbiamo mai cambiato tantissimo. Il livello tattico, la voglia di giocare sono gli stessi. Se non ci fosse lavoro o studio, senza applicazione, non ci sarebbero risultati”. Il contributo di McTominay come attaccante aggiunto è determinante. “Ho sempre saputo – spiega Conte – di dover trovare comunque delle soluzioni perché vedendo la rosa ho sempre saputo di non poter trovare tantissimi gol nei singoli calciatori. E quando c’è questo tipo di situazione, senza due o tre in doppia cifra, devi trovare una cooperativa del gol e soluzioni tattiche di miglioramento. McTominay è ora un giocatore nettamente più forte di quando è arrivato. A Napoli è cresciuto tanto e ora è un centrocampista completo ma il miglioramento suo – conclude Conte – è quello di tutti, altrimenti diventa difficile spiegare perché abbiamo 74 punti”.

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