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Cronache

Verso il turnover per 682mila pubblici in cinque anni

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I prossimi cinque anni saranno decisivi per quello che si profila come un vero e proprio ricambio generazionale all’interno della pubblica amministrazione, quando un dipendente pubblico su cinque andrà in pensione. Tra il 2024 e il 2028, infatti, ci saranno 681.800 nuove assunzioni a fronte delle uscite per il pensionamento. Non solo: si prevedono anche ingressi aggiuntivi al turnover per ben 60.500 unità. Il quadro emerge dal rapporto “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” realizzato da Excelsior insieme ad Unioncamere. Per gli uffici pubblici, insomma, si va verso un ringiovanimento della forza lavoro che andrà di pari passo col grande sforzo per l’ammodernamento dell’amministrazione pubblica, a partire dal fondamentale processo della transizione digitale. Il settore, a causa dell’elevata età media del personale, è dunque quello in cui nei prossimi anni si attende un tasso di sostituzione più elevato. A fronte di un valore medio di ‘replacement’ di poco inferiore al 12%, il pubblico impiego supera il 20% (a fronte del 10,4% per i dipendenti privati).

“Durante il quinquennio 2024-2028 – si legge nello studio – il settore pubblico dovrà procedere alla sostituzione di circa 682mila dipendenti pubblici, pari a una media di oltre 135mila all’anno. Questa necessità, unita all’espansione occupazionale prevista genererà un fabbisogno complessivo di circa 742mila unità, di cui quasi il 92% sarà necessario per turnover”. Andando nel dettaglio, settore per settore, nei prossimi anni si cercheranno per l’Istruzione e i Servizi formativi pubblici 234.500 lavoratori (19.800 aggiuntivi e 214.700 per sostituire quelli che andranno in pensione), mentre 197.500 sono quelli che serviranno per la Sanità e l’Assistenza sociale (12.400 aggiuntivi e 185.500 per il turover). Quasi 310mila i posti che si renderanno disponibili nel comparto dei Servizi generali della pubblica amministrazione e in quello dell’Assicurazione sociale obbligatoria (28.300 aggiuntivi e 281.600 per sostituire chi va in pensione).

“Il turnover elevato nel settore pubblico – si spiega nello studio – rappresenta una criticità, ma anche un’opportunità significativa per i giovani, rispetto ai quali sono necessari sforzi mirati per rendere la pubblica amministrazione più attraente”. L’analisi dei fabbisogni per macro-gruppo professionale evidenzia quindi come le richieste maggiori saranno quelle per figure qualificate e ad elevata specializzazione, circa il 43% del fabbisogno del settore pubblico nel periodo 2024-2028. Seguono le figure tecniche con un peso di circa il 22% e gli impiegati con una quota del 21%”. Per 583.300 ruoli sarà quindi richiesta la formazione terziaria, vale a dire una laurea. “Il fabbisogno di personale in possesso di un titolo universitario nel comparto Istruzione e Servizi formativi pubblici – si legge – sarà di poco superiore alle 191mila unità, pari all’81,5% dei fabbisogni del settore.

Tale quota scende al 79,1% per i Servizi generali della Pubblica Amministrazione (245mila unità) e al 74,3% per la Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari pubblici (147mila unità)”. La crescente domanda di personale altamente specializzato e le risorse effettivamente disponibili – si spiega ancora – stanno già generando tensioni significative nel mercato del lavoro, dando luogo a fenomeni di squilibrio tra la richiesta e l’offerta di competenze in tutti i settori della pubblica amministrazione. Il mismatch è aggravato anche dalla “concorrenza” del comparto pubblico con i settori privati, che già manifestano elevate difficoltà di reperimento delle professioni specializzate e possono in maniera più flessibile ricorrere ad incentivi organizzativi e salariali per attrarre determinate figure professionali.

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Cronache

Fuoco a ristoranti e veicoli, fermato un 29enne a Napoli

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I carabinieri della compagnia Centro a Napoli hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 29enne nigeriano, senza fissa dimora, irregolare sul territorio italiano e già noto alle forze dell’ordine. E’ ritenuto gravemente indiziato di alcuni incendi appiccati in più punti nei quartieri Chiaia e San Ferdinando di Napoli. Secondo quanto ricostruito dai militari dopo l’intervento sul posto e aver raccolto le denunce di alcuni commercianti del centro città, il 29enne avrebbe incendiato, nella notte tra il 7 e l’8 maggio, due ombrelloni posizionati all’esterno di altrettanti ristoranti tra via Verdi e via Santa Brigida.

Avrebbe poi dato alle fiamme due motorini parcheggiati in strada e tentato di incendiare i dehors di alcuni locali. Le fiamme hanno lambito i palazzi vicini alle attività commerciali colpite e sono state spente dai vigili del fuoco Il 29enne, individuato nella Galleria Umberto I dopo un’intensa attività di indagine, è stato portato in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.

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Turista travolta e uccisa a Palermo da auto pirata

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Una turista è stata investita e uccisa a Palermo da un pirata della strada. L’incidente è avvenuto la scorsa notte in corso Tukory, una strada del centro nei pressi della stazione centrale. Dopo l’impatto l’automobilista è fuggito via. La donna stava attraversando quando un’auto, una Smart secondo alcune testimonianze, l’avrebbe falciata lasciandola senza vita sull’asfalto. A costatare la morte i sanitari del 118. La Polizia municipale e la Polizia di Stato hanno avviato le ricerche per risalire all’auto pirata che sarebbe già stata rintracciata. I rilievi sono stati eseguiti dalla sezione infortunistica della Polizia municipale.

La donna investita è uccisa è una turista polacca, Patrycja Bartosik Weder, di 31 anni. Era insieme al marito. Stava attraversando la strada. Soccorsa dai sanitari del 118 è stata portata in ospedale, ma era già morta.

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Lutto nell’avvocatura, è morto Antonio Rossomando

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Lutto negli ambienti giudiziari: è morto Antonio Rossomando, torinese, uno degli avvocati penalisti più conosciuti e apprezzati in Italia. Aveva 90 anni. La notizia è stata data a Torino nel corso di un evento del Pd, al quale la figlia, Anna Rossomando, vicepresidente del Senato, non ha potuto partecipare. Antonio Rossomando era nato a Tropea. Si laureò in giurisprudenza a Palermo nel 1956. La maggior parte della sua attività professionale si svolse a Torino. Fra il 2001 e il 2005 fu anche presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati torinesi.

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