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Europa League: Svilar eroe ai rigori, la Roma va agli ottavi

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La Roma scaccia i fantasmi dal dischetto della finalissima di Budapest contro il Siviglia e si qualifica agli ottavi di finale di Europa League battendo ancora una volta il Feyenoord – avversario oramai annuale per i giallorossi – ma stavolta solo grazie ai calci di rigore. Il tutto grazie ad un super Svilar eroe della serata ed al penalty decisivo segnato da Zalewski. Nei primi 90′ la partita era terminata sull’1-1, come all’andata: punteggio maturato nel primo quarto d’ora del match con l’eurogol di un super Pellegrini andato a pareggiare la rocambolesca rete di spalla di Gimenez a cinque minuti dal fischio di avvio. Nei tempi supplementari vince la paura con entrambe le squadre che ci provano (occasionissima di Lukaku al 120′) senza forzare troppo e senza risultato.

Nell’undici scelto da De Rossi nessuna sorpresa con la conferma di Svilar in porta e Spinazzola come terzino sinistro. In avanti, sarà El Shaarawy a completare il tridente con Lukaku e Dybala. Rispetto alla sfida di andata Slot recupera Geertruda, Timber e dal primo minuto Giménez, il Feyenoord gioca quasi in formazione tipo, ad eccezione del portiere Wellenreuther, che sostituisce l’indisponibile Bijlow. In un Olimpico da quasi 70.000 mila spettatori, avvio in salita per la Roma, al primo affondo gli olandesi vanno in vantaggio grazie a un buco di Karsdorp e ad una azione rocambolesca: Cristante scivola e perde palla a metà campo facendo ripartire l’azione sulla sinistra degli olandesi, con Hartman che crossa basso in area, Nieuwkoop sbaglia completamente il tiro colpendo però sulla spalla Giménez con la palla che si infila beffardamente in rete.

Andata sotto la Roma si riversa nell’area del Feyenoord ma rischia in contropiede di subire subito lo 0-2 e solo un grande intervento di Svilar salva la squadra di De Rossi. Pochi minuti ed un sempre più ritrovato capitan Pellegrini riporta in parità i suoi con un eurogol: El Shaarawy se ne va sulla destra e scarica al limite dell’area per il capitano giallorosso, stop e destro a giro sul secondo palo che si infila proprio sotto al sette alla sinistra di Wellenreuther. Sull’1-1 la partita diventa piu’ intensa con capovolgimenti di fronte continui e la Roma ad un passo dal vantaggio di testa di Cristante, servito da un cross capolavoro di Pellegrini. Da qui in poi i giallorossi sono sempre più padroni del campo andando più vicini al 2-1 spinti dalla serata di grazie del loro capitano. I giallorossi ci provano fino alla fine del primo tempo ma il risultato resta in parità. Parte il secondo tempo e si vede un Dybala più ispirato e subito vicino al gol con una bella girata dal limite.

Passano i minuti e la paura di sbagliare prende il sopravvento con la Roma sempre più viva rispetto a Feyenoord soprattutto grazie alle azioni di El Shaarawy. Quando mancano poco più di venti minuti al termine dei ’90 arriva il primo cambio per i giallorossi: sulla fascia destra dentro Celik al posto di uno esausto Karsdorp. Poco dopo chiede il cambio Pellegrini sostituito da Aouar, poi si fa male Llorente, portato via in barella dopo una brutta botta alla testa, e torna in campo N’Dicka fresco vincitore della Coppa d’Africa. Nel finale buona occasione per Lukaku che si scontra sul ‘muro’ Wellenreuther. Sono sei i minuti di recupero, ma il match non si sblocca e si va ai supplementari. Nell’overtime la partita resta in equilibrio: De Rossi prima lancia Zalewski per El Shaarawy e poi si gioca la carta Baldanzi al posto di Dybala e Angelino per Spinazzola. Super occasione finale per Lukaku, ma niente il risultato non si sblocca e si va ai calci di rigore. Dagli undici metri segna Paredes, sbaglia Lukaku, poi rimedia Svilar su Hancko e Jahanbakhsh. Infine Aour e Hartman segnano e il rigore di Zalewski porta la Roma agli ottavi di finale per la festa di un Olimpico ancora una volta strapieno.

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Mbappé: Se sarò all’Olimpiade? Non dipende solo da me

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“Se parteciperò all’Olimpiade di Parigi? utti conoscono la situazione, non è una decisione che dipende da me. Qualunque cosa accada, sarò felice. Le Olimpiadi vanno oltre la mia presenza o meno. Spero che dimostreremo che la Francia è un paese di sport e che sappiamo accogliere il mondo. Non sarò mai lontano da qui”. Così Kylian Mbappé, premiato come ‘giocatore dell’anno’ in Ligue 1 tramite referendum fra i suoi colleghi di ogni squadra, ha risposto a chi gli ha chiesto se ci sarà ai Giochi di casa, come auspicato perfino dl Presidente francese Emmanuel Macron.

Inevitabile, visto che già annunciato che lascerà il Psg, anche la domanda su quale sarà la sua prossima squadra. “0Nella vita bisogna prendersi il tempo per tutto – la risposta di Mbappé -, l’unica cosa da sapere è che lascio il Psg. Il resto forse non è il momento per scoprirlo”. “È difficile, molto più di quanto possa sembrare – ha aggiunto riferendosi al suo addio al Psg -. È un capitolo della mia vita che si chiude, ma la Ligue 1 ha ancora un posto importante nella mia vita. Ho cercato di essere il degno rappresentante di questo campionato. Parto a testa alta, ma non avrei mai potuto farcela senza il Monaco e ovviamente il Psg dove tutti hanno avuto fiducia in me”.

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Tar conferma multa a Tim e Dazn per intesa su diritti calcio

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Restano confermate le sanzioni inflitte a metà dello scorso anno dall’Antitrust a Tim e Dazn per alcune clausole del loro accordo sulla trasmissione delle partite del campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024. L’ha deciso il Tar del Lazio con una lunga e complessa sentenza con la quale ha giudicato i ricorsi proposti da Dazn Ltd, Dazn Media Services, Telecom Italia, Fastweb e Sky Italia.

In base ai ricavi che sarebbero derivati a Tim e Dazn dalla commercializzazione dei diritti televisivi per la stagione sportiva 2021-2022, l’Autorità ha sanzionato Tim con 760.776,82 e Dazn con 7.240.250,84 euro. Per l’Antitrust, l’accordo, che prevedeva l’esclusiva a favore di Tim e il divieto di partnership con i concorrenti, poteva determinare effetti dannosi per le dinamiche competitive nel mercato di settore. E Tim, quindi, avrebbe commercializzato un’offerta in bundle non replicabile dai suoi concorrenti. Sky e Fastweb intervenivano in giudizio con proprie impugnative formulando specifiche censure di segno opposto a quelle spiegate da Dazn e Tim.

Il Tar, respingendo in premessa la censura di tardivo avvio del procedimento istruttorio, ha in primo luogo ribadito come “l’intesa sia stata correttamente qualificata dall’Autorità come ‘restrittiva per oggetto’, atteso che lo scopo precipuo dell’accordo era pacificamente quello di escludere una serie di concorrenti sia dal mercato della pay tv sia da quello delle telecomunicazioni”, osservando in più come “l’Agcm abbia comunque fornito piena prova degli effetti (quanto meno potenziali) di natura anticoncorrenziale dell’intesa”.

Conseguentemente “appare evidente che la strategia commerciale” puntasse “al fine di aumentare la clientela Tim: difatti, rendendo difficoltosa la fruizione dei contenuti Dazn svincolata dai servizi Tim, l’utente sarebbe stato indotto a rivolgersi prioritariamente a tale operatore, soprattutto considerando che l’offerta prevedeva, con un’unica bolletta, una serie di servizi (c.d. triple play) a prezzi inferiori rispetto a quelli di regola praticati separatamente sul mercato”. In merito poi alla censura di mancata applicazione delle esenzioni previste dal Vber, il Regolamento europeo sugli ‘accordi verticali’, “va rilevato come correttamente l’Agcm qualificava l’intesa esaminata come orizzontale, operando sia Dazn sia Tim nel mercato della fornitura dei servizi audiovisivi”; e tale circostanza risulta dirimente per escluderne l’applicabilità.

Quanto ai ricorsi proposti da Sky e Fastweb – società entrambe partecipanti al procedimento istruttorio anche in qualità di ‘soggetti segnalanti l’illecito’ – il Tar, premettendo come palese il fatto che “le censure rivolte avverso la valutazione dell’accordo del 3 agosto 2022 risultino infondate, atteso che sembrano ignorare un dato di fatto incontestabile, ossia la legittima assegnazione dei diritti tv a Dazn”, ha ritenuto che “emerge con evidenza la contraddittorietà (quale figura sintomatica dell’eccesso di potere) del provvedimento impugnato, atteso l’insanabile e inspiegabile contrasto tra la comunicazione delle risultanze istruttorie e la decisione finale”. Ecco che allora i giudici hanno ritenuto che “alla luce della parziale fondatezza delle censure spiegate da Sky e Fastweb, vanno accolti i loro ricorsi, con obbligo dell’Autorità di riavviare il procedimento istruttorio”.

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Al Hilal vince il campionato in Arabia, CR7 senza titoli

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L’Al Hilal ha conquistato il quarto titolo della Saudi Pro League in cinque anni, negando ancora una volta alla superstar portoghese Cristiano Ronaldo dell’Al Nassr la possibilità di vincere il trofeo. L’Al Hilal, che ha ingaggiato Neymar la scorsa estate ma che da ottobre è privo del brasiliano infortunato, si è imposto per 4-1 sull’Al-Hazem. Ancora imbattuto in 31 partite di campionato, l’Al Hilal ha ora 12 punti di vantaggio sull’Al Nassr a tre turni dalla fine.

Per CR7 è la seconda stagione in Arabia Saudita senza vincere il campionato. Dopo il clamoroso trasferimento del portoghese nel regno, altri grandi nomi del calcio hanno firmato contratti importanti con diversi club del Paese, tra cui Neymar, Karim Benzema, Sadio Mané, N’Golo Kanté e Riyad Mahrez. I membri delle “Big Four” saudite – Al Hilal, Al Nassr, Al Ittihad, il club di Benzema, e Al Ahli, la squadra di Mahrez – appartengono tutti al Public Investment Fund (PIF), un fondo sovrano che sta lavorando per diversificare l’economia saudita. L’Al Hilal e l’Al Nassr si incontreranno nuovamente nella finale della Coppa del Re il 31 maggio.

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