Collegati con noi

Sport

Kean non va più all’Atletico, Roma insiste per Baldanzi

Pubblicato

del

 Giovedì alle 20 si chiude, il calciomercato diventa frenetico e c’è una girandola di trattative per le quali il comune denominatore è la mancanza di ‘cash’. Tutti, o quasi, cercano di fare affari con la formula del prestito, ma fa eccezione l’Empoli che per cedere Tommaso BALDANZI alla Roma non recede dalla richiesta di 15 milioni di euro. Così l’idea della Roma è quella di inserire un suo giovane, magari il brasiliano di passaporto portoghese JOAO COSTA, per far diminuire la cifra. Intanto i giallorossi avrebbero raggiunto un accordo verbale con la Fiorentina per la cessione in prestito oneroso ai viola di Andrea BELOTTI, che avrebbe già dato l’assenso al trasferimento perché desideroso di trovare più spazio per potersi giocare le proprie chances di andare agli Europei. La Fiorentina, che finora aveva preso solo Davide FARAONI dal Verona, è ora una delle società più attive, e insiste con il Genoa per avere Albert GUDMUNDSSON. Ma in queste ore c’è un nulla di fatto perché la società ligure non pare intenzionata ad abbassare le sue richieste che si aggirerebbero intorno ai 30 milioni di euro. Così la dirigenza viola punta anche sul ‘figlio d’arte’ statunitense Giovanni REYNA, in uscita dal Borussia Dortmund.

Su Jack BONAVENTURA, finito nel mirino della Juventus, la Fiorentina ha alzato un muro mentre è vicino alla cessione Yerry MINA, sul punto di passare al Cagliari: il club sardo ha intensificato i contatti e la fumata bianca sembra essere vicina. Doppio colpo per il Bologna, che ha preso il vice Zirkzee, ovvero l’argentino Santiago CASTRO, per il quale il Velez riceverà 12 milioni di euro più una percentuale sulla futura rivendita. Ma il ragazzo arriverà solo a metà febbraio, ovvero alla fine delle qualificazioni olimpiche per Parigi che sta disputando con l’Argentina. Per la difesa è invece in arrivo, per 4,5 milioni, il talentuoso Mihajlo ILIC dal Partizan Belgrado. Continua a cedere il Verona, che ha dato Riccardo SAPONARA ai turchi dell’Ankaragucu mentre l’australiano Hajdun HRUSTIC va in Serie B all’Ascoli. Via anche l’argentino Bruno AMIONE, che va in Messico al Santos Laguna. In entrata l’Hellas potrebbe pescare dalla Major League Soccer il suo nuovo terzino destro: sarebbe infatti in fase avanza la trattativa con il New York City per il trasferimento in Italia, a titolo definitivo, del laterale sloveno classe 2004 Mitja ILENIC.

Per l’attacco piace invece Robert BOZANIK del Boavista e della nazionale del suo paese, la Slovacchia del ct Francesco Calzona: la richiesta dei portoghesi, che per ora chiudono al prestito, è di 5 milioni di euro. A Empoli è arrivato M’Baye NIANG e sembrava in partenza, con destinazione Anversa, il centrocampista Razvan MARIN. Ma il Cagliari, che ha prestato il romeno ai toscani, non è favorevole a questa operazione. A Frosinone arriverà il terzino sinistro chiesto dal tecnico Eusebio Di Francesco: è un’operazione particolare, perché il giocatore arriverà dalla Cremonese in prestito per sei mesi, poi in estate firmerà per la Lazio, sua squadra del cuore fin da bambino. Il Torino continua a spingere per RAFA MIR, ed è attesa a ore una risposta dell’attaccante spagnolo del Siviglia,sul quale c’è anche il Wolfsburg. La Salernitana sta stringendo per Jerome BOATENG e ha chiesto M’Bala NZOLA alla Fiorentina. I campani hanno anche chiesto al Milan il prestito del difensore argentino Marco PELLEGRINO, che piace anche al Verona. Infine MOISE KEAN, che torna alla Juve perché ha dei problemi fisici che lo renderebbero disponibile per l’Atletico Madrid solo fra tre settimane, e a queste condizioni gli spagnoli hanno rinunciato.

Advertisement
Continua a leggere

Sport

Conte carica il Napoli: “Conta solo vincere”. La città sogna lo scudetto

Pubblicato

del

Nervi saldi, concentrazione feroce e un solo obiettivo: vincere. Antonio Conte ha scolpito il suo spirito nella pelle della squadra azzurra, che si prepara a vivere contro il Genoa un altro snodo cruciale nella corsa scudetto. Mancano tre partite, e il traguardo è a un passo: ma Conte, da sempre allergico al motto “l’importante è partecipare”, sa bene che tutto si decide alla fine. E avverte: «So il male che fa perdere all’ultima giornata».

Il tecnico salentino non dimentica le sue ferite – dal “fatal Perugia” con la Juventus, al ko di Pasadena con l’Italia – e pretende il massimo da se stesso e dai suoi uomini. Lo ha dimostrato anche nella trasferta di Lecce: non la partita più bella, ma la più contiana possibile. Con la difesa blindata (386 minuti senza subire gol), Rrahmani e Di Lorenzo a murare ogni tentativo, e la squadra tutta a resistere, sacrificarsi, esultare per un rinvio, sospirare a ogni pallone liberato. È la sua idea di calcio: cinismo, essenzialità, efficacia.

Una squadra a sua immagine

Il Napoli di oggi è il riflesso di Conte: pratico, affamato, ostinato. Anche senza Neres, il talento più creativo, la squadra ha mostrato identità e spirito. Una vittoria come quella del Via del Mare non era scontata: è diventata la fotografia del contismo più puro. E ora si entra nel rettilineo finale: Genoa, poi le ultime due tappe per scrivere la storia.

Conte è già proiettato alla sfida coi liguri. Ha concesso due giorni di riposo ai calciatori, ma lui non si ferma mai. Ha trascorso la giornata chiedendo aggiornamenti sulle condizioni di Lobotka, fondamentale nella sua architettura tattica, e studiando dettagli. Perché il suo decimo scudetto – e il secondo del Napoli consecutivo – lo vuole a ogni costo. Anche con tre 1-0, se necessario.

In arrivo il vertice con De Laurentiis

Intanto, Aurelio De Laurentiis sta per rientrare in Italia. La sua agenda prevede incontri istituzionali per il nuovo centro sportivo (a Qualiano), per lo stadio (con il Comune di Napoli), e per la festa scudetto (con la Prefettura). Ma soprattutto è pronto al faccia a faccia con Conte, per pianificare il futuro.

Il rapporto tra i due è solido. De Laurentiis lo ha blindato con un triennale, accontentandolo in tutto: staff tecnico completo, carta bianca sul mercato, gestione totale del gruppo. Ora Conte chiede un altro passo: otto acquisti di livello, tre attaccanti tra questi, e la garanzia che si continuerà a investire. In cambio, la promessa di continuare a costruire un Napoli competitivo e affamato.

Napoli, Conte e la città: un’alchimia vincente

Conte a Napoli si sente a casa. La città lo ha accolto con calore, e lui ne ha ricambiato l’amore con lavoro, rigore e risultati. «Non saprei nascondermi», ha detto. E non ne ha mai avuto l’intenzione. Ha sovrapposto il suo vissuto ai sogni di un popolo che si prepara a vivere una nuova festa, magari con il bus scoperto, come vuole la tradizione.

L’uomo che vive per vincere adesso è a un passo dalla gloria. E Napoli, con lui, si prepara a riscrivere un’altra pagina indelebile della sua storia.

Continua a leggere

Sport

Juve solo pari a Bologna, manca lo scatto Champions

Pubblicato

del

Il Dall’Ara resiste e non cade. Ma resiste e non cade anche il tabù Juventus. L’attesa di una vittoria interna dei rossoblù contro i bianconeri è iniziata 27 anni fa e continua: lo spareggio per il quarto posto tra la squadra di Italiano e quella di Tudor finisce senza vincitori nè vinti: a Thuram risponde Freuler, i bianconeri non riescono a difendere un vantaggio arrivato grazie a un’indecisione di Skorupski, mentre il Bologna si conferma squadra che non molla, squadra che ha rimediato più punti da situazioni di svantaggio, ma non completa la rimonta.

Il pareggio vale doppio per la Juventus, che soffre e rischia di perderla nel recupero: anche perché significa difendere il quarto posto, seppur raggiunta a quota 63 da Roma e Lazio. Punto amaro per il Bologna, che scivola al settimo posto, fuori dall’Europa, ma a un solo punto di distanza dalle concorrenti. Per la squadra di Italiano l’Europa è ora obiettivo da raggiungere di rincorsa o attraverso la Coppa Italia, comunque in salita calendario alla mano (Milan e Fiorentina in trasferta e Genoa in casa)Per la Juventus, invece, altro scontro direttoin casa della Lazio, prima di un finale sulla carta in discesa con Udinese e Venezia.

La Juventus colpisce a freddo: Cambiaso ci prova al secondo minuto, sugli sviluppi di corner, ma Beukema mura il tentativo. I rossoblù non colgono il campanello d’allarme e al nono la squadra di Tudor passa con la complicità di Skorupski: McKennie anticipa Freuler in mediana, attiva Cambiaso che trova Thuram al limite: il tiro è centrale, ma Skorupski si lascia scappare il pallone sotto la mano sinistra. Il Bologna subisce il colpo e non reagisce, il match si mette su binari utili alla Juventus, che trova occasioni in contropiede sull’asse Cambiaso-Thuram-Kolo MuaniArrivano le occasioni anche per Kolo Muani. Per il francese però non è serata. Allora è Orsolini a caricarsi il Bologna sulle spalle: al 26 tenta il gol olimpico da corner, ma Di Gregorio è reattivo. Alla 30′, l’episodio che infiamma il Dall’Ara: contatto in area tra Freuler e McKennie, ma Doveri sorvola, mentre su altro corneri di Orsolini Locatelli sfiora l’autorete di testa.

Il Bologna prende campo ma non sfonda e si arriva all’intervallo sullo 0-1, anche perché Gonzalez segna il 2-0 sulla spizzata di Kolo Muani ma è in netto fuorigioco. Lo è pure al quinto della ripresa Cambiaso: altro gol annullato. La ripresa si sviluppa sui binari di fine primo tempo. La Juventus lascia il pallino del gioco ai rossoblù, si arrocca dietro senza rinunciare a ripartire. Crea mischie e qualche pericolo su piazzati, ma su azione fatica, come le capita con continuità da quando Castro si è infortunato nell’ultima sosta delle nazionali. Non a caso ci pensa un centrocampista a siglare la parità: è Freuler, che sempre al nono, ma della ripresa, sfrutta la torre di Dallinga su cross di Cambiaghi per bruciare Thuram e siglare l’1-1, complice una deviazione di Veiga. Il Bologna sale di colpi e ha pure le occasioni per provare a vincerla alla fine, con Cambiaghi e Ferguson, ma non va. Finisce in parità, per Champions ed Europa ci sono 4 squadre in un punto a tre giornate dalla fine.

Continua a leggere

Sport

Tifoso picchiato davanti al figlio durante protesta tifosi Bari

Pubblicato

del

Un uomo viene picchiato selvaggiamente da altre persone mentre un bambino, a quanto si apprende suo figlio, piange disperato e poi viene preso in braccio e allontanato da alcuni presenti fino all’arrivo della polizia che tenta di fermare il linciaggio. E’ quanto si vede in un video diventato virale e che ha immortalato quanto accaduto oggi all’esterno dello stadio di Bari durante la partita con il Pisa vinta dai padroni di casa per 1-0. Il pestaggio sarebbe avvenuto durante la contestazione che hanno inscenato gli ultras del Bari al 25′ del primo tempo, dopo avere abbandonato la curva Nord ed essersi radunati all’esterno del San Nicola. L’uomo, un tifoso del Bari, sarebbe stato picchiato da altri sostenitori dei biancorossi perché voleva tornare nello stadio a prendere lo zainetto del figlio.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto