Collegati con noi

Esteri

Il piccolo Kfir compie un anno ma non si sa se è vivo

Pubblicato

del

 La torta, i palloncini arancioni, la musica ed anche una canzone che sarà eseguita per la prima volta da cantanti conosciuti: così gli israeliani si preparano a celebrare domani in una piazza di Tel Aviv il primo compleanno di Kfir Bibas: il bebè dai capelli rossicci fatto prigioniero dall’ala militare di Hamas il 7 ottobre, dopo averlo prelevato con i genitori Yarden e Shir e col fratello Ariel di 4 anni dal Kibbutz Nir Oz. Sarà uno dei compleanni più tristi mai visti in Israele. Il colmo dello sconforto si è raggiunto oltre un mese fa con lo scambio dei prigionieri, quando decine di ostaggi sono rientrati in Israele, mentre i Bibas sono stati trattenuti a Gaza. In seguito Hamas ha diffuso un video in cui sosteneva – senza fornire alcuna prova – che la madre Shir e i due figli erano morti in un bombardamento israeliano.

“Un ulteriore espediente di terrorismo psicologico da parte di quella organizzazione di mostri” ha detto la zia Liron Ohayon. Ieri a Nir Oz sono stati i bambini del kibbutz a raccogliersi per celebrare il compleanno di Kfir nella sua casa distrutta dal commando di Hamas. Nelle pareti ancora i fori dei proiettili, ma anche lì palloncini, la torta, le letterine dei bambini ed una scritta sgargiante per Kfir. C’era anche un disegno del fratellino Ariel, intitolato ‘Batman’. “Ora arriva lui – aveva scritto a matita – e salva tutti”. Kfir Bibas è ormai un simbolo per Israele. Una fonte di speranza che la vita prevalga sulla morte. Nella canzone scritta per lui (‘Mi chiamano ‘Gingi’, il rossiccio) il bebè che commuove il Paese dice fra sè e sè: “Dicono che io sia un eroe / e nemmeno so il perchè”. Domani, nella ‘Piazza degli Ostaggi’, si terrà un compleanno di massa. Ci saranno i parenti, i membri del kibbutz ed una piazza probabilmente ricolma di persone riunite per alzare in cielo con i palloncini arancioni anche un messaggio di sostegno e di speranza alla famiglia Bibas, che da 102 giorni resta prigioniera a Gaza. (A

Advertisement
Continua a leggere

Esteri

Rubio: serve svolta nei colloqui su Ucraina al più presto

Pubblicato

del

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump deciderà quanto tempo gli Stati Uniti dedicheranno alla risoluzione del conflitto ucraino, quindi una svolta nei negoziati “è necessaria molto presto”. Lo ha affermato a Fox News il segretario di Stato americano Marco Rubio. Le posizioni di Russia e Ucraina “si sono già avvicinate, ma sono ancora lontane l’una dall’altra – ha ricordato – ed è necessaria una svolta molto presto. Allo stesso tempo, ha proseguito Rubio, è necessario accettare il fatto che “l’Ucraina non sarà in grado di riportare la Russia alle posizioni che occupava nel 2014”. La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, ha dichiarato durante un briefing che gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare per risolvere il conflitto, “ma non voleremo in giro per il mondo per mediare negli incontri che si stanno attualmente svolgendo tra le due parti. Ora – ha sottolineato – è il momento per le parti di presentare e sviluppare idee concrete su come porre fine a questo conflitto. Dipenderà da loro”.

Continua a leggere

Esteri

Onu prepara ampia riforma a causa dei vincoli di bilancio

Pubblicato

del

Le Nazioni Unite stanno valutando una radicale ristrutturazione con la fusione dei team chiave e la ridistribuzione delle risorse. Lo riporta la Reuters sul suo sito, citando un memorandum riservato preparato da un gruppo di lavoro del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il documento propone di indirizzare le decine di agenzie in quattro direzioni principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani. Tra le misure specifiche figura la fusione delle agenzie operative del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), dell’Unicef, dell’Oms e dell’Unhcr in un’unica agenzia umanitaria.

La riforma prevede inoltre la riduzione delle duplicazioni di funzioni e la razionalizzazione del personale, incluso il trasferimento di una parte del personale da Ginevra e New York a città con costi inferiori. L’iniziativa è legata alla crisi finanziaria dell’ONU. Le proposte definitive di ristrutturazione dovranno essere presentate entro il 16 maggio.

Continua a leggere

Esteri

Siria, Israele bombarda zona palazzo presidenziale Damasco

Pubblicato

del

L’esercito israeliano ha annunciato di aver bombardato la zona del palazzo presidenziale a Damasco, dopo aver minacciato il governo siriano di rappresaglie se non avesse protetto la minoranza drusa. “Gli aerei da guerra hanno colpito la zona intorno al palazzo”, ha scritto l’esercito israeliano su Telegram.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto