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Eurogruppo, ‘impensabile il nuovo Mes senza l’Italia’

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 Dopo la mancata ratifica a Roma “è impensabile” immaginare un Mes a 19, e senza l’Italia, per il ‘backstop’, il paracadute contro le crisi bancarie che avrebbe dovuto entrare in funzione nell’eurozona con il 2024, con il completamento delle ratifiche. I ministri delle Finanze dell’area euro dovranno però decidere ora se pensare a un “piano B” sul Mes. Lunedì nell’Eurogruppo ne parleranno con il ministro Giancarlo Giorgetti, ha spiegato un alto funzionario europeo in vista della riunione. “Non faremo pressioni, ma ovviamente aspettiamo con ansia la sua spiegazione del perché ciò è accaduto – ha detto sulla ratifica bocciata dal Parlamento italiano – e sulla possibilità che qualcosa cambi in futuro e questo sarà la base per la valutazione che dovremo fare’. “Tecnicamente è molto difficile separare e procedere con un club più piccolo – ha spiegato il funzionario sull’ipotesi del Mes a 19 – Il backstop doveva attivarsi accanto al Fondo unico di risoluzione bancaria e il Fondo unico di risoluzione copre tutta l’unione bancaria. E’ impensabile che il backstop possa essere fornito da un sottoinsieme più piccolo di Paesi. Quindi non penso che sarà in cima alla lista delle opzioni”.

“Avevamo un ‘piano A’: la domanda ora è se ci atterremo al ‘piano A’ o se prepareremo un ‘piano B'”. Sulla mancata attivazione del backstop in ogni caso, pur con la “delusione”, “non c’è motivo di allarmarsi”, ha spiegato, “non è successo nulla di drammatico”, vista la “buona posizione delle banche”. Sulla mancata ratifica della riforma del Mes in Italia è intervenuto anche il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, affermando di sperare che “questo problema si possa risolvere in futuro”. L’ex premier ha però negato che dall’Italia sia arrivato un via libera poco convinto alla riforma del Patto di stabilità con l’approccio generale del Consiglio Ue approvato poco prima di Natale: “Non direi che il supporto italiano è più debole rispetto ad altri Paesi”, ha detto. “A giugno raccomanderemo al Consiglio l’apertura delle procedure per disavanzo eccessivo”, ha intanto chiarito il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, sollecitando i co-legislatori del Parlamento europeo e del Consiglio a trovare “un accordo sulle nuove regole di governance economica e adottare la legislazione il più rapidamente possibile”. Il quadro complessivo sulla procedura per deficit europea sembra indicare che con il nuovo Patto di stabilità non dovrebbe cambiare molto rispetto al Vecchio, hanno segnalato più fonti a Bruxelles, salvo per i piani pluriennali previsti con la riforma. Resta tutto da capire invece quando inizierà ad applicarsi il nuovo Patto, ma molto dipenderà dai tempi dell’accordo tra co-legislatori.

“I piani a medio termine in linea di principio dovrebbero iniziare nel 2025 e venir discussi nella seconda metà di quest’anno – ha segnalato Gentiloni -. E’ possibile, ma non ovvio. E’ qualcosa da discutere nell’ambito dei triloghi”, le trattative inter-istituzionali che partiranno non appena il Parlamento europeo avrà approvato la propria posizione negoziale sul Patto. Dopo il via libera in Commissione Econ la riforma arriverà all’Eurocamera a Strasburgo la prossima settimana. (

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Campania: De Luca, Meloni non può parlare di lotta alla camorra

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“Io amo molto i tanti esponenti del mondo cattolico che in questo momento per esempio stanno utilizzando le risorse stanziate alla Regione Campania per gli oratori. Ci sono decine di parroci che stanno creando cose bellissime per aggregare i giovani nelle loro parrocchie. È un lavoro prezioso di aggregazione delle giovane generazioni. E soprattutto sono convinto che la lotta alla camorra la si fa creando il lavoro, aprendo i cantieri, e quindi chi non può parlare di lotta alla camorra è il governo Meloni, che tiene bloccate le risorse da più di un anno, altro che camorra”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine della presentazione dei lavori allo stadio Collana di Napoli, rispondendo a una domanda sulle polemiche seguite alle sue parole sul parroco di Caivano don Maurizio Patriciello.

“La lotta alla camorra – ha aggiunto De Luca – si fa creando lavoro, non facendo demagogia. La lotta alla camorra si fa difendendo l’unità d’Italia, non spaccando l’Italia e calpestando le ragioni del Sud. Non solo i fondi sviluppo e coesione che sono bloccati, ma i fondi per la sanità, i fondi per il trasporto. Non c’è ancora molta gente che nel Sud ha capito bene il pericolo che corriamo. Noi dobbiamo combattere con molta serenità e soprattutto superando questo clima di subalternità, di sottomissione, di vassallaggio. Siamo di fronte ad una prova di burocratismo che sta dando questo Governo che non si è mai vista. Questi sono i problemi reali. Tutto il resto sono strumentalizzazioni, assolutamente inutili e improprie”, ha concluso De Luca.

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Graziano (Pd), grave uso foto don Patriciello in campagna Fdi

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“La lotta alla camorra non può essere né irrisa, né strumentalizzata. La seconda cosa non è meno grave della prima” così il deputato democratico, Stefano Graziano, commenta l’utilizzo dell’immagine di don Patriciello nella campagna elettorale di un candidato di Fdi. Il riferimento è alla vicenda di cui riferisce la Repubblica Napoli.

Il deputato Marco Cerreto, in lizza per le Europee, solidarizza con don Maurizio Patriciello dopo la polemica innescata dal governatore De Luca. “Non avevo intenzione di strumentalizzare nessuno – dice interpellato dal quotidiano – non c’è scritto di votare per me. E’ una manchette che uso sempre sui social e su quella faccio la mia comunicazione”.

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Burlando, ho incontrato Spinelli per dargli un’opinione

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“Questo è uno scandalo che riguarda tutta l’Italia”. Lo ha detto l’ex presidente della Liguria ed ex sindaco di Genova Claudio Burlando, intervistato dal Corriere della sera. Secondo Burlando, il suo successore Giovanni Toti “dava l’impressione di trattare per sé, non per il bene pubblico”.

Anche l’ex governatore ha incontrato di recente l’imprenditore Aldo Spinelli: “Quarant’anni che mi occupo di queste cose. Molto complesse. Non mi sono mai negato quando qualcuno mi ha chiesto un confronto. Ribadisco: oggi io non ho alcun potere decisionale. In quel momento, Spinelli stava litigando con l’uomo genovese di Psa. Ogni volta che si libera un’area, in porto c’è una zuffa. Mi ha chiesto la mia opinione.

Credo che lui abbia reso pubblico l’incontro per fare ingelosire Toti. Tutto qui”, sostiene Burlando. E sulle parole del dirigente Pd Andrea Orlando, che ha definito ‘crepuscolare’ la fine del suo mandato, replica: “L’ho trovato un giudizio ingeneroso e poco informato. Andrea afferma anche di avere indicato Ferruccio Sansa, vicino ai Cinque Stelle, alle Regionali del 2020. Dove il centrosinistra ha avuto il peggior risultato della sua storia. Non so se faccia bene a rivendicare quella scelta. E non sono sicuro che sia questa la strada per vincere”.

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