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Politica

Meloni a militari all’estero, 2024 sia anno dell’orgoglio

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Dal “bentornato orgoglio italiano” della festa di Atreju che si è svolta la scorsa settimana, all’auspicio che “il 2024 sia soprattutto l’anno dell’orgoglio della nostra nazione”. Il leitmotiv nelle parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni si ripete ed è chiaro: l’orgoglio di appartenere alla nazione italiana, di fare sacrifici e di far parte tutti di quella che Mazzini definiva “la famiglia del cuore: la Patria”. E lo ribadisce a pochi giorni dalla fine dell’anno nel saluto in videoconferenza per gli auguri di Natale ai contingenti italiani impegnati all’estero (diciotto i teatri operativi collegati).

“Voglio dire grazie a tutti i militari”, “ringraziarvi per le vostre parole, ma soprattutto per il vostro lavoro”. A loro, ai loro “sacrifici”, la premier ha voluto dedicare “il grazie dell’Italia intera, del governo” e il suo ringraziamento personale. La patria ritorna centrale nel discorso di Meloni in cui celebra i sacrifici e i rischi dei militari “per difendere la libertà e la sicurezza di persone che neanche conoscete in nazioni che non sono la vostra. Ma lo fate perché è giusto e perché sapete che il prestigio e la credibilità che costruite mattone dopo mattone torneranno come strumento essenziale per l’Italia di difendere e rappresentare i suoi interessi”.

Sacrifici che per la premier “celebrano una famiglia” che oggi abbraccia 16 paesi – Iraq, Libano, Libia (Tripoli), Gibuti, Niger, Kuwait, Egitto (nave Vulcano), Kosovo (Kfor e Msu), Lettonia, Ungheria, Polonia, Bulgaria, Bosnia Herzegovina, Gerusalemme, Mar Baltico (collegamento con la base navale dove è presente il ministro della Difesa, Guido Crosetto) – e due “fronti” più vicini: Strade Sicure, Napoli, Difesa Aerea, Istrana. . Meloni fa poi un riferimento al Natale, al fatto che sia la festa “per eccellenza che celebra la famiglia” e che “si celebra con la famiglia”, una festa che vede le persone che lavorano fuori aver l’occasione per ritornare a casa dai propri cari. Una cosa, questa – sottolinea la premier rivolgendosi ai militari – che “non accade per molti di voi e questo, chiaramente, è uno dei tanti sacrifici che avete scelto di fare”.

Per Giorgia Meloni è quindi “giusto” che quella “patria, quella famiglia che è la ragione principale del vostro impegno, sia oggi qui da voi per dire grazie e per dire che è consapevole dei vostri sacrifici, è consapevole del fatto che rappresentate, e non lo dico per piaggeria, il suo volto migliore”. La premier rimarca ancora una volta, nel suo discorso ai militari, che si lavora tutti “per lo stesso unico straordinario puzzle che si chiama Italia”.

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La Rai annulla il confronto televisivo tra Meloni e Schlein per le Europee

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La Rai ha annullato il previsto confronto televisivo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in programma per il 23 maggio. Questa decisione arriva dopo la comunicazione dell’Agcom che ha sottolineato come un confronto del genere potesse avvenire solamente con il consenso di tutti i gruppi parlamentari rappresentati, condizione non soddisfatta dato che solo quattro degli otto gruppi hanno dato il loro assenso.

Il dibattito, che avrebbe avuto luogo nel contesto delle imminenti elezioni europee e che sarebbe stato moderato dal noto giornalista Bruno Vespa, è stato cancellato per mancanza della maggioranza richiesta dall’Agcom. La decisione di annullare l’evento è stata annunciata dalla Rai attraverso una nota ufficiale in cui si spiega che “nessun confronto è possibile in assenza della maggioranza richiesta”.

La Rai ha inoltre precisato che continuerà a garantire il rispetto della par condicio nei suoi notiziari e programmi di approfondimento, seguendo le linee guida dell’Autorità di regolamentazione. Con questa mossa, il servizio pubblico italiano si impegna a mantenere un equilibrio e una correttezza nella copertura delle campagne elettorali, riconosciute e sostenute dall’Agcom.

Questo annullamento segna un momento significativo nel dibattito politico italiano, influenzando non solo la visibilità dei candidati ma anche la dinamica dell’informazione politica in vista delle elezioni europee.

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Ultima stretta sul Superbonus e tutte le nuove norme finanziarie: l’esame approfondito

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Nell’arena politica italiana, la giornata di oggi segna un passaggio cruciale con la conclusione della prima fase di esame parlamentare del decreto legge sul Superbonus al Senato. Il dibattito è stato particolarmente acceso, evidenziando le fratture interne alla maggioranza, con Forza Italia che si è distinta in opposizione a specifiche misure proposte dal governo.

Il decreto, che introduce significative modifiche normative, è stato al centro di aspre discussioni, specialmente per quanto riguarda l’introduzione della misura dello spalma-crediti su 10 anni e la retroattività di tale provvedimento per le spese del Superbonus del 2024. Inoltre, Forza Italia ha combattuto, con successo parziale, la proroga della sugar tax, supportata dal resto della maggioranza e posticipata al 1° luglio 2025.

Durante i lavori della 6a Commissione, si sono verificati momenti di tensione significativa. In particolare, Forza Italia si è astenuta durante il voto su un emendamento cruciale, che è passato solo con il sostegno del presidente della commissione, Massimo Garavaglia (Lega), e di Italia Viva, che ha giocato un ruolo decisivo. La fiducia posta dal governo sul testo è stata approvata senza sorprese con 101 voti a favore, dimostrando una solida tenuta della maggioranza nonostante le divergenze interne.

Tra le novità più rilevanti approvate, si evidenzia il fondo di 35 milioni di euro istituito per il 2025, destinato al sostegno di interventi su edifici danneggiati da sismi, non coperti da precedenti decreti. Questo si aggiunge alle modifiche alla ripartizione dei crediti di imposta e alle diverse proroghe, come quella della Plastic tax al 1° luglio 2026 e varie nuove disposizioni per le banche e le assicurazioni riguardo la gestione dei crediti del Superbonus.

Importanti anche le risorse aggiuntive destinate a migliorare la gestione delle emergenze e del demanio, con significativi aumenti di fondi destinati a vari aspetti della gestione pubblica e infrastrutturale.

Il decreto ora passerà alla Camera per l’approvazione definitiva, prevista entro il 28 maggio, in una fase in cui il governo spera di consolidare ulteriormente le misure introdotte senza ulteriori ostacoli.

In sintesi, il cammino del decreto Superbonus si dimostra emblematico delle dinamiche politiche e delle priorità economiche attuali, rappresentando un tassello fondamentale nel più ampio quadro delle politiche di incentivazione e regolamentazione fiscale italiane.

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Politica

Accolto ricorso, Ilaria Salis va ai domiciliari a Budapest

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E’ stato accolto dal tribunale di seconda istanza ungherese il ricorso presentato dai legali di Ilaria Salis che può quindi uscire dal carcere e andare ai domiciliari a Budapest. Il ricorso era stato presentato dai legali di Ilaria Salis contro la decisione del giudice Jozsef Sós che nell’ultima udienza del 28 marzo le aveva negato i domiciliari sia in Italia che in Ungheria. In appello, la richiesta è stata invece accolta e quindi la 39enne attivista milanese, candidata con Avs alle prossime Europee, potrà lasciare il carcere a Budapest dove si trova da oltre 15 mesi con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Il provvedimento, che prevede il braccialetto elettronico, diventerà esecutivo non appena verrà pagata la cauzione prevista dal tribunale.

“Ilaria è entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere e noi siamo felicissimi di poterla finalmente riabbracciare”: così Roberto Salis ha commentato la decisione del tribunale ungherese di concedere i domiciliari a sua figlia Ilaria che, dopo oltre 15 mesi, potrà lasciare il carcere dove è detenuta con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. “Non è ancora fuori dal pozzo – ha aggiunto ma sarà sicuramente molto bello poterla riabbracciare dopo 15 mesi, anche se finché è in Ungheria io non mi sento del tutto tranquillo”.

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