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Cessate il fuoco o pausa umanitaria, le due opzioni

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Tutti, o quasi, sono d’accordo nel dire che l’assedio israeliano della Striscia di Gaza sta provocando sofferenze tra i civili palestinesi. Non tutti, però, convergono su come interrompere questa situazione, con alcuni Paesi che chiedono il cessate il fuoco e altri che insistono sulle pause umanitarie. La differenza non è solo lessicale.

Secondo l’Ocha, l’ufficio dell’Onu per gli affari umanitari, il cessate il fuoco è un accordo generalmente inteso come vincolante che prevede l’interruzione delle ostilità quasi sempre all’interno dell’intera area del conflitto. L’obiettivo è di consentire un dialogo tra le due parti. La misura è di natura temporanea, ma è funzionale a essere estesa per un periodo più lungo: non un dettaglio da poco, visto che nella guerra a Gaza – secondo molti pareri – favorirebbe Hamas permettendogli di riorganizzarsi. Contrari gli alleati occidentali e gli Stati Uniti che ieri hanno ribadito la loro posizione ad Amman durante un incontro tra il segretario di Stato Antony Blinken e i leader dei Paesi arabi. Favorevole, invece, il mondo arabo e anche l’Onu.

Diversa invece l’opzione delle pause umanitarie. Secondo l’Ocha si tratta di una “cessazione temporanea delle ostilità per scopi puramente umanitari”, per consentire l’ingresso di aiuti ed eventualmente anche il passaggio di persone ferite o in condizioni di fragilità. A differenza del cessate il fuoco, non ha una durata estesa, può essere anche solo di poche ore ed essere limitato solo a precise zone del conflitto. Questa soluzione è spinta dagli Usa mentre gli Stati arabi la considerano insufficiente per dare un reale respiro ai palestinesi della Striscia. Israele finora si è detta contraria a entrambe le possibilità.

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Chico Forti lascia il carcere di Miami: presto in Italia?

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Chico Forti, il 65enne trentino condannato all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio 1998, ha lasciato il carcere di Miami. Attualmente, è sotto la custodia dell’Agenzia statunitense per l’immigrazione in attesa del trasferimento in Italia.

Secondo una fonte vicina a Forti, il trasferimento potrebbe avvenire entro due o tre settimane. Tuttavia, altre fonti che seguono attentamente il caso suggeriscono maggiore cautela, stimando un’attesa media di 4-5 mesi per la consegna. Questo periodo di attesa è tipico dopo la sentenza italiana di riconoscimento di quella straniera, un processo di conversione recentemente deciso dalla corte d’Appello di Trento.

La comunità italiana segue con grande interesse e trepidazione gli sviluppi del caso Forti, sperando che il ritorno in patria possa avvenire nel più breve tempo possibile.

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Fico operato: è vigile e in condizioni stabili

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Il premier slovacco Robert Fico è “vigile” ed “in condizioni stabili” dopo l’operazione subita per gli spari che lo hanno colpito nel pomeriggio. Lo riferisce la tv slovacca TA3 che parla di “intervento riuscito”.

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Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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