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Euro 2024: fenomeno Bellingham, Inghilterra ora fa paura

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Nonostante due risultati (su tre) utili per prenotare il primo posto del girone, l’Inghilterra attende l’Italia per la sfida di martedì a Wembley come un cantiere aperto, con il Ct Gareth Southgate alle prese con qualche dubbio di formazione. Quasi un paradosso per una squadra che finora, nelle gare di qualificazioni a Euro 2024, non ha sbagliato nulla, o quasi. Solida in difesa e prolifica in attacco, 16 reti, dietro solo a Portogallo e Svizzera, che però hanno giocato rispettivamente due e una partita in più. L’amichevole di venerdì contro l’Australia, vinta di misura, non ha fornito indicazioni utili in tal senso, anche per via della scelta di Southgate di schierare tutte le seconde linee.

Nessun possibile titolare tra i Tre Leoni, fatta eccezione per il solo Jack Grealish, che peraltro è reduce da un periodo di forma non particolarmente brillante. Risiedono principalmente a centrocampo le scelte da compiere, proprio il reparto che, almeno sulla carta, vanta il giocatore più forte di questa nazionale, Jude Bellingham. Ormai assurto allo status di indiscusso fuoriclasse del firmamento internazionale, in meno di due mesi l’ex centrocampista del Birmingham City, già Borussia Dortmund ha conquistato la Spagna, grazie al suo strepitoso avvio di stagione con la maglia del Real Madrid.

Otto gol in altrettante partite con le merengues, che hanno spinto la stampa spagnola non solo ad ingombranti paragoni, ma anche a studiarne ogni singolo aspetto del gioco. Finendo così per metterne in evidenzia anche le peculiarità irrilevanti, come il fatto che – al pari di altri super campioni, seppur di altre discipline, come Michael Jordan o Pete Sampras – Bellingham gioca con la bocca aperta e la lingua fuori. Sotto la guida di Ancelotti il ventenne sta facendo altri passi e a Madrid, dove pure ai campioni sono abituati, sono tutti pazzi per lui: osannato in campo, Bellingham sta ripagando i tifosi a colpi di gol. E così anche Southgate confida nei piedi del gioiello inglese.

Al suo fianco, contro gli Azzurri così come in Germania la prossima estate, ci sarà Declan Rice, che dopo il trasferimento record dell’estate dal West Ham all’Arsenal, si sta brillantemente confermando anche all’Emirates stadium. Resta così una sola maglia disponibile, per completare il reparto. Il favorito da Southgate, Mason Mount, questo giro non è stato convocato, scontando il suo pessimo inizio di stagione. Un altro veterano, Jordan Henderson paga la scelta di essersi lasciato lusingare dai milioni della Saudi League, e ora – al di là di una condizione atletica rivedibile – viene anche regolarmente contestato dagli stessi tifosi inglesi che lo accusano di ipocrisia e opportunismo.

Così l’ultimo nome emerso è quello di Trent Alexander-Arnold che nel Liverpool gioca da terzino, ma che Southgate pare intenzionato a spostare qualche metro più avanti. In attacco, viceversa, è la certezza Harry Kane, non solo il miglior marcatore di sempre della nazionale inglese, ma anche capace di dimostrare le sue qualità in Bundesliga, dove è andato a segno già sette volte nelle prime otto giornate. Nel frattempo, continua a far discutere sui media la scelta della Federcalcio inglese di non illuminare con i colori della bandiera di Israele l’arco di Wembley, come viceversa accaduto in diverse altre occasioni in passato, in circostanze analoghe. Una decisione che si spiega con la volontà da una parte di non esacerbare gli animi dal momento che a Londra, ma anche nel resto del regno, c’è un’ampia fetta dell’opinione pubblica inglese schierata con la Palestina, e dall’altra di non fare distinzioni tra le vittime, considerati le migliaia di morti registrate a Gaza a causa della risposta militare di Tel Aviv. Contro la nazionale di Luciano Spalletti, all’interno dell’impianto londinese, sarà consentito l’accesso alle sole bandiere e maglie delle due nazionali.

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Tar conferma multa a Tim e Dazn per intesa su diritti calcio

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Restano confermate le sanzioni inflitte a metà dello scorso anno dall’Antitrust a Tim e Dazn per alcune clausole del loro accordo sulla trasmissione delle partite del campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024. L’ha deciso il Tar del Lazio con una lunga e complessa sentenza con la quale ha giudicato i ricorsi proposti da Dazn Ltd, Dazn Media Services, Telecom Italia, Fastweb e Sky Italia.

In base ai ricavi che sarebbero derivati a Tim e Dazn dalla commercializzazione dei diritti televisivi per la stagione sportiva 2021-2022, l’Autorità ha sanzionato Tim con 760.776,82 e Dazn con 7.240.250,84 euro. Per l’Antitrust, l’accordo, che prevedeva l’esclusiva a favore di Tim e il divieto di partnership con i concorrenti, poteva determinare effetti dannosi per le dinamiche competitive nel mercato di settore. E Tim, quindi, avrebbe commercializzato un’offerta in bundle non replicabile dai suoi concorrenti. Sky e Fastweb intervenivano in giudizio con proprie impugnative formulando specifiche censure di segno opposto a quelle spiegate da Dazn e Tim.

Il Tar, respingendo in premessa la censura di tardivo avvio del procedimento istruttorio, ha in primo luogo ribadito come “l’intesa sia stata correttamente qualificata dall’Autorità come ‘restrittiva per oggetto’, atteso che lo scopo precipuo dell’accordo era pacificamente quello di escludere una serie di concorrenti sia dal mercato della pay tv sia da quello delle telecomunicazioni”, osservando in più come “l’Agcm abbia comunque fornito piena prova degli effetti (quanto meno potenziali) di natura anticoncorrenziale dell’intesa”.

Conseguentemente “appare evidente che la strategia commerciale” puntasse “al fine di aumentare la clientela Tim: difatti, rendendo difficoltosa la fruizione dei contenuti Dazn svincolata dai servizi Tim, l’utente sarebbe stato indotto a rivolgersi prioritariamente a tale operatore, soprattutto considerando che l’offerta prevedeva, con un’unica bolletta, una serie di servizi (c.d. triple play) a prezzi inferiori rispetto a quelli di regola praticati separatamente sul mercato”. In merito poi alla censura di mancata applicazione delle esenzioni previste dal Vber, il Regolamento europeo sugli ‘accordi verticali’, “va rilevato come correttamente l’Agcm qualificava l’intesa esaminata come orizzontale, operando sia Dazn sia Tim nel mercato della fornitura dei servizi audiovisivi”; e tale circostanza risulta dirimente per escluderne l’applicabilità.

Quanto ai ricorsi proposti da Sky e Fastweb – società entrambe partecipanti al procedimento istruttorio anche in qualità di ‘soggetti segnalanti l’illecito’ – il Tar, premettendo come palese il fatto che “le censure rivolte avverso la valutazione dell’accordo del 3 agosto 2022 risultino infondate, atteso che sembrano ignorare un dato di fatto incontestabile, ossia la legittima assegnazione dei diritti tv a Dazn”, ha ritenuto che “emerge con evidenza la contraddittorietà (quale figura sintomatica dell’eccesso di potere) del provvedimento impugnato, atteso l’insanabile e inspiegabile contrasto tra la comunicazione delle risultanze istruttorie e la decisione finale”. Ecco che allora i giudici hanno ritenuto che “alla luce della parziale fondatezza delle censure spiegate da Sky e Fastweb, vanno accolti i loro ricorsi, con obbligo dell’Autorità di riavviare il procedimento istruttorio”.

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Al Hilal vince il campionato in Arabia, CR7 senza titoli

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L’Al Hilal ha conquistato il quarto titolo della Saudi Pro League in cinque anni, negando ancora una volta alla superstar portoghese Cristiano Ronaldo dell’Al Nassr la possibilità di vincere il trofeo. L’Al Hilal, che ha ingaggiato Neymar la scorsa estate ma che da ottobre è privo del brasiliano infortunato, si è imposto per 4-1 sull’Al-Hazem. Ancora imbattuto in 31 partite di campionato, l’Al Hilal ha ora 12 punti di vantaggio sull’Al Nassr a tre turni dalla fine.

Per CR7 è la seconda stagione in Arabia Saudita senza vincere il campionato. Dopo il clamoroso trasferimento del portoghese nel regno, altri grandi nomi del calcio hanno firmato contratti importanti con diversi club del Paese, tra cui Neymar, Karim Benzema, Sadio Mané, N’Golo Kanté e Riyad Mahrez. I membri delle “Big Four” saudite – Al Hilal, Al Nassr, Al Ittihad, il club di Benzema, e Al Ahli, la squadra di Mahrez – appartengono tutti al Public Investment Fund (PIF), un fondo sovrano che sta lavorando per diversificare l’economia saudita. L’Al Hilal e l’Al Nassr si incontreranno nuovamente nella finale della Coppa del Re il 31 maggio.

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Il Milan torna a vincere, cinque gol al Cagliari

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Il Milan torna a vincere dopo sei settimane e lo fa con roboante 5-1 ai danni del Cagliari. Una ‘manita’ che blinda il secondo posto e assicura un posto nella prossima Supercoppa Italiana. Il Cagliari viene travolto a San Siro ma con la testa è già allo scontro diretto con il Sassuolo della prossima settimana, sfida decisiva per la salvezza. Stefano Pioli ritrova il sorriso nella penultima casalinga della sua avventura al Milan. Inizialmente lascia in panchina quattro big: Leao, Theo Hernandez, Calabria e Tomori.

“Chi ha giocato meno forse ha più entusiasmo e più voglia”. In realtà il primo tempo ha ritmi da amichevole estiva nel surreale clima di un San Siro silenzioso a causa della protesta della Curva Sud che fa ancora lo sciopero del tifo. “Noi pretendiamo e meritiamo una società forte e vincente. Milano non si accontenta”, recita lo striscione esposto dagli ultras durante tutta la partita. L’unico squillo che dà la scossa e forse ‘risveglia’ dal torpore alcuni spettatori, al 36′ è il gol che sblocca la partita di Bennacer. Azione insistita dei rossoneri, il pallone va sui piedi dell’algerino che colpisce dalla distanza. Milan in vantaggio e Bennacer festeggia indicando il cognome materno scritto sulla maglia, iniziativa che accomuna le due squadre in vista della festa della mamma di domani.

Nel secondo tempo Pioli richiama Gabbia già ammonito (e squalificato contro il Torino perché diffidato) per Tomori e Chukwueze (dolorante) con Leao. Anche Giroud va in panchina per Okafor. E la partita, finalmente, si accende. Leao dopo appena 4′ colpisce la traversa di controbalzo. Poi il Cagliari va vicino al pari con Prati, ma è bravo Sportiello a deviare. Al 14′ arriva il raddoppio del Milan con Pulisic che viene servito con un passaggio millimetrico di Leao. Ma la squadra di Ranieri non molla, prima Deiola su punizione impegna in una gran parata Sportiello, poi al 18′ un cross di Zappa viene intercettato da un perfetto inserimento di Nandez (perso da Musah) e il Cagliari accorcia.

Alla mezz’ora però il Milan ritrova il doppio vantaggio: conclusione dalla distanza di Reijnders che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, batte Scuffet. Ma le emozioni non sono finite. Il Cagliari si dispera per due legni colpiti, prima con Oristanio con un calcio d’angolo a rientrare che si infrange sul palo, poi Shomurodov a botta sicura viene deviato sulla traversa. A chiudere i conti ci pensa il giocatore più applaudito: Rafael Leao.

La bella verticalizzazione di Bennacer non viene sprecata dal portoghese che torna al gol dopo quasi un mese. C’è spazio anche per la ‘manita’ con la doppietta di Pulisic che colpisce dalla distanza, un difensore del Cagliari prova a salvare sulla linea ma l’orologio di Sozza vibra ed è 5-1. San Siro applaude allentando un po’ la tensione delle ultime settimane. Ora la stagione ha poco da raccontare per il Milan e il futuro è tutto da scrivere a partire dal sostituto di Pioli.

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