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Putin vola da Xi, dopo 7 mesi rivede l’alleato cinese

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Sette mesi dopo l’ordine di arresto spiccato nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale con l’accusa di crimini di guerra in Ucraina, Vladimir Putin si riaffaccia sulla scena internazionale, prima con una missione in Kirghizistan e poi, la settimana prossima, con un viaggio a Pechino per incontrare l’omologo cinese Xi Jinping. Un’occasione per rinsaldare l’alleanza politica e soprattutto economica tra Russia e Cina, in occasione del forum della Belt and Road Initiative (la Via della Seta) di cui si celebra il decennale. Ma il primo viaggio di Putin fuori dal Paese dopo l’ordine di arresto (escludendo le visite compiute nei territori occupati in Ucraina) avverrà domani e venerdì quando il capo del Cremlino si recherà a Bishkek, la capitale kirghiza che ospiterà un vertice dei Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (Csi), l’organizzazione che raccoglie nove delle quindici ex repubbliche sovietiche.

Qui Putin ha in programma tra l’altro un incontro bilaterale con il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, per discutere del futuro del contingente russo nel Nagorno-Karabakh dopo che le forze di Baku hanno ripreso il controllo di questa enclave armena sul proprio territorio. Mosca è stata duramente criticata dall’Armenia che l’ha accusata di non aver saputo prevenire l’attacco azero nonostante la presenza di circa 2.000 peacekeeper russi. Da parte sua la Russia ha protestato per la decisione di Erevan di accogliere sul proprio territorio forze americane per esercitazioni congiunte, una mossa che secondo Mosca favorisce i tentativi di penetrazione di Washington nel Caucaso.

Se la tappa in Kirghizistan è importante per la volontà di Mosca di mantenere la sua influenza sull’ex sfera sovietica, ancor più significativo, anche per i temi economici in discussione, sarà il viaggio a Pechino, sette mesi dopo una visita di Xi a Mosca. Secondo le previsioni di Putin, l’interscambio commerciale con Pechino arriverà a 200 miliardi di dollari quest’anno. Ancora una frazione del volume dei commerci cinesi con la Ue e con gli Usa. Ma di grande importanza strategica è lo sviluppo della cooperazione in campo energetico. Proprio oggi, parlando alla Settimana dell’Energia a Mosca, il presidente russo ha ribadito che il suo Paese continua a lavorare alla costruzione di nuove condutture per dirottare verso oriente le esportazioni di petrolio e gas di fronte alla chiusura dei mercati europei a causa delle sanzioni.

Il gasdotto Power of Siberia, ha sottolineato Putin, raggiungerà la capacità prevista di 38 miliardi di metri cubi all’anno nel 2025. Mentre nel 2022 è stato firmato un contratto per la fornitura di gas alla Cina attraverso un altro gasdotto, il Far Eastern, con l’obiettivo di far transitare 10 miliardi di metri cubi. I colloqui tra Putin e Xi, inoltre, serviranno per valutare la sintonizzazione dei due Paesi sulle grandi crisi in atto a livello globale: il conflitto in Ucraina in cui sono impegnate le truppe di Mosca, per il quale in passato Pechino aveva cercato di proporsi come mediatrice, e ora il nuovo scoppio di violenza in Medio Oriente, con Russia e Cina che chiedono un cessate il fuoco immediato.

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Chico Forti lascia il carcere di Miami: presto in Italia?

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Chico Forti, il 65enne trentino condannato all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio 1998, ha lasciato il carcere di Miami. Attualmente, è sotto la custodia dell’Agenzia statunitense per l’immigrazione in attesa del trasferimento in Italia.

Secondo una fonte vicina a Forti, il trasferimento potrebbe avvenire entro due o tre settimane. Tuttavia, altre fonti che seguono attentamente il caso suggeriscono maggiore cautela, stimando un’attesa media di 4-5 mesi per la consegna. Questo periodo di attesa è tipico dopo la sentenza italiana di riconoscimento di quella straniera, un processo di conversione recentemente deciso dalla corte d’Appello di Trento.

La comunità italiana segue con grande interesse e trepidazione gli sviluppi del caso Forti, sperando che il ritorno in patria possa avvenire nel più breve tempo possibile.

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Fico operato: è vigile e in condizioni stabili

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Il premier slovacco Robert Fico è “vigile” ed “in condizioni stabili” dopo l’operazione subita per gli spari che lo hanno colpito nel pomeriggio. Lo riferisce la tv slovacca TA3 che parla di “intervento riuscito”.

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Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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