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Calcio, gli Europei 2032 in Italia e Turchia: la conferma della Uefa

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Non sono confinanti, ma questo non è più un vincolo, non sono culturalmente affini, ma cammineranno mano nella mano per organizzare gli Europei di calcio del 2032. ‘Un’occasione storica’ è stata infatti definita l’assegnazione – ora ufficiale – a Italia e Turchia del torneo continentale: a Nyon l’Uefa ha infatti messo nero su bianco che il torneo in programma tra nove anni sarà allestito in condominio tra i due Paesi. Che avrebbero voluto, in origine, correre da soli, ma poi scogli economici, impianti e budget monstre hanno spinto a fondersi in un sodalizio inedito.

“E’ una svolta storica per noi. E’ una grande opportunità per rivoluzionare l’idea di infrastrutture nel nostro Paese” ha esultato il presidente della Figc, Gabriele Gravina festeggiando insieme al suo omonimo turco Mehmet Buyukeksi che ha sottolineato come “Italia e Turchia sono due Paesi del mediterraneo: insieme creeremo una forte sinergia”. “Abbiamo ottenuto tre anni di tempo per raccogliere le idee, progettare e poi realizzare – ha sottolineato Gravina – Non partiamo svantaggiati: nella candidatura 3 stadi sono stati considerati in modo positivo, ne mancano 2/3. Confidiamo nell’appoggio di tutti, a cominciare dal Governo. Ben venga un commissario straordinario per gli stadi ma non ci si illuda che basti”. La scelta delle sedi infatti sarà fatta nell’ottobre del 2026: al momento sono cinque le sedi italiane e cinque turche, ma si potrebbe passare a dodici città coinvolte, e quindi sei per Paese.

Il dossier della candidatura italiana presenta un ventaglio di dieci città Roma, Milano, Napoli, Firenze, Bologna, Torino, Verona, Genova, Bari e Cagliari: delle dieci diventeranno host city solo 5. Le criticità dei due Paesi – come osservano senza fare sconti dal resto d’Europa – sono le infrastrutture per l’Italia e la violazione dei diritti umani per il Paese guidato da Erdogan. Ma il tandem viene ora caldeggiato anche dal governo del Bel Paese che comunque dovrà sostenere il progetto affinché vada in porto: “E’ una grande opportunità che dovrà generare eredità positive ben prima di quell’appuntamento e non solo nelle città direttamente coinvolte nell’evento – le parole del ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi -. Buon lavoro alla Figc alla quale daremo tutto il nostro supporto per contribuire a organizzare questo affascinante avvenimento, del quale non sfuggono i positivi impatti che avrà dal punto di vista turistico, ma che ci auguriamo possa, prioritariamente, contribuire al miglioramento delle relazioni politiche a beneficio della pace”.

Per l’Italia si tratta di tornare a organizzare un evento calcistico di livello internazionale 42 anni dopo Italia ’90: Gravina ha spiegato che l’Italia avrà tempo fino al 1/o ottobre del 2026 per definire e progettare i cinque stadi, ed entro il 31 marzo 2027 dovranno iniziare i lavori. “Si parla spesso di problemi burocratici per gli stadi – ha aggiunto -, ma noi dobbiamo fare una valutazione imprenditoriale. Uniamo gli sforzi, per sfruttare questa opportunità con tutti gli attori. Dobbiamo andare oltre l’individuazione di cinque stadi, è un grande stimolo per rivoluzionare la cultura delle infrastrutture del nostro Paese”. “La candidatura con la Turchia è una bella occasione di dialogo” ha detto il capo delegazione degli azzurri Gigi Buffon. Questo tandem insolito del resto ha anche una valenza politica: “E’ una delle occasioni più importanti nella storia del calcio, è un evento di rilevanza europea. Il calcio deve essere veicolo di contaminazione, capace di abbattere le barriere, creare dialogo tra i popoli, costruire ponti di pace”. Che di questi tempi con la guerra diventata quotidianità sa comunque di speranza, che supera i confini e non solo quelli geografici.

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Dramma ad Algeri, 5 bambini annegati in una gita scolastica

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Una gita scolastica in Algeria si è trasformata in dramma: cinque bambini sono morti annegati ad Algeri, mentre altri due sono ancora ricoverati in terapia intensiva. Lo riferisce un comunicato della protezione civile pubblicato nella tarda serata di ieri su Facebook. La stessa fonte ha indicato che le sue squadre sono intervenute intorno alle 19:30 ora locale (20:30 ora di Roma) per recuperare sei bambini sulla spiaggia del Parco Sablette, sulla baia di Algeri. La nota spiega che un bambino è stato recuperato morto sul posto, mentre altri sei sono stati trasferiti all’ospedale universitario Mustapha Pacha nel centro della città, dove quattro di loro sono morti dopo numerosi tentativi di rianimazione . Da parte sua, la radio ufficiale algerina ha riferito che i bambini provenivano dalla provincia di Médéa (100 chilometri a sud di Algeri). I Dati ufficiali della protezione civile algerina mostrano che l’anno scorso più di 200 persone sono annegate al mare, stagni e dighe.

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Morto a 2 mesi dal trapianto l’uomo con un rene di maiale

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E’ morto dopo due mesi dall’intervento il primo uomo che si era sottoposto al trapianto di un rene di maiale geneticamente modificato, l’ospedale ha dichiarato di non avere alcuna indicazione che la causa sia stata proprio il trapianto. Lo riferisce il Guardian. Richard “Rick” Slayman, 62 anni, era stato sottoposto all’impianto di rene di maiale nell’ospedale generale del Massachusetts. I chirurghi avevano affermato di ritenere che l’organo sarebbe durato almeno due anni. Ieri, la sua famiglia e l’ospedale hanno confermato la morte di Slayman.

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Esteri

Idf, avanti con operazione Rafah per portare ostaggi a casa

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“Le Forze di Difesa di Israele stanno continuando la loro operazione mirata contro Hamas a Rafah come parte degli sforzi per ottenere una duratura sconfitta di Hamas e per portare a casa tutti i nostri ostaggi”. Lo ha detto il portavoce dell’Idf, Rear Admiral Daniel Hagari, in un video diffuso sul canale Telegram dell’esercito israeliano. “La nostra guerra – ha aggiunto – è contro Hamas non contro la popolazione di Gaza”.

“Le nostre operazioni contro Hamas a Rafah restano limitate e dirette a progressi tattici, aggiustamenti tattici, progressi militari e ad evitare aree densamente popolate – ha sottolineato il portavoce dell’Idf -. Dall’inizio della nostra azione mirata contro Hamas a Rafah abbiamo eliminato dozzine di terroristi, scoperto tunnel e numerose armi. Prima delle nostre operazioni invitiamo i civili a spostarsi temporaneamente nelle aree umanitarie e ad allontanarsi dal fuoco incrociato in cui li mette Hamas”.

“Negli ultimi giorni – ha spiegato Rear Admiral Daniel Hagari – abbiamo facilitato l’ingresso di 200.000 litri di carburante dal valico di Kerem Shalom, abbiamo facilitato e coordinato l’apertura di un nuovo ospedale da campo a Gaza e ci stiamo adoperando per consentire il flusso di aiuti umanitari verso Rafah attraverso il valico di Salah Al-Din Road. Solo negli ultimi giorni, ci siamo ricordati del perché il nostro attacco contro Hamas sia vitale: Hamas ha lanciato missili da Rafah verso il valico di Kerem Shalom attraverso il quale Israele lascia entrare gli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza. E venerdì notte, Hamas ha lanciato 9 missili da Rafah verso la città israeliana di Beer Sheva, colpendo un parco giochi per bambini. Continueremo a compiere la nostra missione per ottenere la sconfitta di Hamas e per riportare a casa i nostri ostaggi”.

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