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Cronache

Strage nel bus, tutti i precedenti più tragici

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Il tragico incidente di stasera a Mestre, che ha coinvolto un pullman precipitato da un viadotto, non è il primo drammatico episodio del genere. Sono anzi numerosi i precedenti negli ultimi anni. –

21 GENNAIO 2016. Un pullman con una comitiva di studenti ungheresi di ritorno in patria si schianta e prende fuoco sull’autostrada A4, in provincia di Verona. I morti sono sedici.

– 28 LUGLIO 2013: quaranta persone muoiono in un pullman che precipita dal viadotto Acqualonga sull’autostrada A16 nel comune di Monteforte Irpino. In un tratto in discesa, a causa di un guasto ai freni, il bus precipita per quaranta metri dopo aver tentato di accostarsi al guard rail. Si tratta della più grave tragedia autostradale italiana. – 3 DICEMBRE 2010 – Sei persone sono rimaste ferite nello scontro tra un treno regionale e un autobus avvenuto all’altezza di un passaggio a livello nei pressi di Canicattì, nell’agrigentino.

– 17 MAGGIO 2010 – Uno scuolabus che stava trasportando alunni delle scuole elementari di Novedrate si e’ scontrato con due auto sulla provinciale novedratese: feriti 12 bambini e 3 adulti.

– 16 FEBBRAIO 2010 – Un autobus francese in gita scolastica in Italia e’ caduto in una scarpata nella notte vicino a Massa: tre i morti (l’autista, una maestra e un bambino), una decina i feriti.

– 19 GENNAIO 2009 – A Fermo, un pullman di linea che trasportava una sessantina di studenti delle scuole superiori esce di strada a una curva della Castiglionese e precipita in una scarpata: 35 i feriti.

– 21 OTTOBRE 2008 – Un pullmann di tifosi juventini diretti dalla Svizzera allo stadio Olimpico di Torino per assistere a Juve-Real Madrid si schianta contro una casa a Etroubles, in Valle d’Aosta: il bilancio e’ di due morti e 26 feriti.

– 3 LUGLIO 2008 – Un autobus che trasportava una cinquantina di anziani si scontra con un tir nei pressi di Fasano (Brindisi): morti tre anziani e un camionista, mentre oltre 40 sono i feriti.

– 9 MAGGIO 2007 – Un pullman che doveva riportare 41 bambini a Stroppiana (Vercelli) si ribalta sulla bretella autostradale Santhia’-Casale Monferrato: un bimbo e’ morto, una ventina i feriti.

– 7 AGOSTO 2006 – Un’autocisterna travolge un pullman di turisti lettoni e un auto fermi lungo l’autostrada A4 sulla corsia di destra, all’ altezza di Milano: due morti e 14 feriti il bilancio.

– 7 FEBBRAIO 2006 – Un bus di agenti commerciali turchi sfonda un muretto sulla Trionfale a Roma e precipita per una quindicina di metri in un giardino privato causando dodici morti e venti feriti, di cui sei gravi.

– 7 GIU 2003: un pullman con 65 turisti moldavi, ucraini e tedeschi diretti sulle spiagge di Jesolo e Rimini si impenna all’ingresso della galleria dei Monti Berici, sulla A4 Brescia-Padova, sbattendo a destra e a sinistra: sei morti, tra cui due bambini, una cinquantina di feriti.

– 13 LUG 2002: un piccolo pullman su cui viaggiano i ragazzi della parrocchia di Rivarolo (Torino) in viaggio premio a Mirabilandia si ribalta dopo l’urto con la motrice di un tir lungo l’autostrada A-14 tra Cesena e Rimini. Quattro ragazzi muoiono nell’incidente.

– 2 OTT 1999: sull’autostrada A12, all’ingresso di una galleria tra Rapallo e Recco (Genova), un pullman con a bordo una comitiva di Castel Madama (Roma) diretta ad un matrimonio, si schianta sul muro della galleria: 8 morti e 28 feriti.

– 15 LUG 1997: sull’autostrada A25 Roma-Pescara, all’altezza del casello di Bussi, un autotreno tampona un pullman, con a bordo un gruppo di anziani in gita fermo sulla corsia d’emergenza per un’ avaria: otto persone muoiono, 35 restano ferite.

– 26 NOV 1995: sulla provinciale tra Assoro e Leonforte (EN), un pullman precipita in una scarpata. Dieci morti e 38 feriti.

– 9 MAG 1995: sulla statale della Val Pusteria, un pullman che collega Bressanone a Brunico, si scontra con il rimorchio di un autotreno: nove morti e sette feriti.

– 6 MAR 1994: incendio su un pullman di turisti al casello di Nocera Inferiore, sull’autostrada Napoli-Salerno: sette morti.

– 6 LUG 1993: sulla statale 244, in Val Badia, vicino a Brunico, un pullman carico di turisti provenienti da Orvieto si scontra con una Bmw e precipita nella scarpata: 18 morti 22 feriti.

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Cronache

Tragedia ad Anzola Emilia: uccisa l’ex vigilessa Sofia Stefani, interrogato ex comandante

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Un tragico evento ha scosso la comunità di Anzola Emilia, in provincia di Bologna. Sofia Stefani, 33 anni, ex vigilessa, è stata uccisa da un colpo di pistola alla testa all’interno della sede del Comando della polizia locale, conosciuta come la ‘Casa Gialla’. Il presunto responsabile del delitto è Giampiero Gualandi, ex comandante dei vigili di Anzola, attualmente sotto inchiesta.

L’incidente è avvenuto poco prima delle 16, in una stanza del comando della polizia locale dove Sofia Stefani e Giampiero Gualandi si erano incontrati. Al momento della tragedia, i due si trovavano soli nella stanza, sebbene nell’edificio fossero presenti altre persone. Le forze dell’ordine stanno conducendo un sopralluogo accurato alla ‘Casa Gialla’ e interrogando i testimoni per ricostruire esattamente quanto accaduto e comprendere la natura del rapporto tra la vittima e il sospettato.

Giampiero Gualandi, ancora in servizio presso il comando di Anzola Emilia, sarà interrogato con l’assistenza di un difensore. Le autorità stanno cercando di chiarire se il colpo di pistola sia stato un tragico incidente o se ci sia stato un movente dietro l’omicidio. Non è ancora chiaro quale fosse la relazione tra Gualandi e Stefani, ma i carabinieri stanno esplorando tutte le possibili piste, inclusa quella di un conflitto personale o professionale.

La notizia ha profondamente colpito la comunità locale, che conosceva bene Sofia Stefani per il suo lavoro come vigilessa. I colleghi della polizia locale e i residenti di Anzola Emilia sono in stato di shock, in attesa di ulteriori sviluppi dalle indagini. Il municipio, situato a pochi passi dal luogo del delitto, è diventato un punto di raccolta per coloro che vogliono esprimere il loro cordoglio e la loro solidarietà alla famiglia della vittima.

La morte di Sofia Stefani rappresenta una tragica perdita e pone interrogativi inquietanti sulla sicurezza e sulle dinamiche interne al comando della polizia locale di Anzola Emilia. Mentre le indagini proseguono, la comunità spera che venga fatta piena luce su quanto accaduto.

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Inchiesta a Genova, interrogatorio Spinelli: gli intricati legami di potere e le promesse mancate

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L’indagine per corruzione che coinvolge importanti figure della politica e dell’economia ligure continua a rivelare dettagli e complicazioni. Durante l’interrogatorio di garanzia, l’imprenditore Aldo Spinelli, posto ai domiciliari insieme al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ha offerto uno spaccato dettagliato delle sue interazioni con le autorità per ottenere favori legati alla proroga trentennale del Terminal Rinfuse.

Spinelli, durante l’interrogatorio guidato dal giudice Paola Faggioni, ha descritto come ha cercato di influenzare le decisioni a suo vantaggio, sottolineando contatti e telefonate con Toti, a cui si rivolgeva per risolvere problemi analogamente a quanto faceva con predecessori come Burlando. L’imprenditore ha ammesso di aver bonificato 40 mila euro al Comitato Toti come riconoscimento per l’interessamento del presidente, anche se sostiene che non ne sia conseguito alcun vantaggio diretto.

La conversazione ha toccato anche la situazione di Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità portuale, a cui Spinelli prometteva un posto di lavoro a Roma da 300 mila euro, illustrando così la rete di promesse e favori che caratterizzano il settore. L’interrogatorio ha anche evidenziato l’accusa verso altri membri influenti dell’autorità portuale, tra cui Rino Canavese, l’unico a votare contro la proroga della concessione, criticato duramente da Spinelli per le sue posizioni.

Le dichiarazioni di Spinelli hanno aperto uno squarcio su una realtà di gestione dei pubblici poteri in cui gli interessi personali e quelli economici sembrano intrecciarsi a discapito della trasparenza e dell’equità. La questione della spiaggia dell’Olmo, che Spinelli sperava di trasformare da libera a privata, è solo un esempio delle molteplici richieste fatte a Toti, tutte rimaste inevasive secondo l’imprenditore.

Questo scenario complesso mostra quanto possano essere intricate le relazioni tra politica, economia e gestione del territorio, soprattutto in contesti dove le risorse economiche si mescolano con le carriere politiche. L’inchiesta, quindi, non solo cerca di fare luce su specifiche accuse di corruzione, ma sottolinea anche la necessità di una maggiore trasparenza e integrità nelle interazioni tra imprenditori e pubblici ufficiali.

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Cronache

Richiesta urgente di intervento al Ministro della Giustizia per risolvere le disfunzioni del processo telematico a Nola

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola ha trasmesso un appello urgente al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, evidenziando gravi disfunzioni nel sistema di processo telematico (PST) utilizzato dai Giudici di Pace nel circondario del Tribunale di Nola. Questa problematica sta impattando negativamente sul regolare svolgimento delle udienze e, di conseguenza, sul diritto di difesa dei cittadini.

La delibera, esecutiva immediata dal 10 maggio, è stata inviata anche a figure chiave nel sistema giudiziario, tra cui il Dirigente CISIA di Napoli, Giovanni Malesci, la Presidente della Corte di Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, e la Presidente del Tribunale di Nola, Paola Del Giudice. La comunicazione segnala la costante e quotidiana inefficienza del sistema, che sta causando notevoli ritardi nelle procedure giudiziarie e aumentando gli arretrati a causa dei continui rinvii d’ufficio.

Il documento illustra una serie di incidenti, tra cui verbali d’udienza irreperibili o caricati solo parzialmente nel sistema, testimonianze non registrate a causa di problemi di connettività, e documenti misallocati nei fascicoli telematici. Tali disfunzioni contrastano con l’obiettivo della riforma “Cartabia” di accelerare i processi e ridurre gli arretrati, rendendo il sistema attuale un ostacolo piuttosto che un facilitatore.

Il Consiglio ha richiesto la formazione di un tavolo tecnico urgente che coinvolga tutti gli operatori del settore giudiziario per formulare un piano d’intervento. Nel frattempo, ha proposto un provvedimento provvisorio che permetta ai Giudici di Pace di gestire le udienze attraverso la verbalizzazione cartacea, come soluzione temporanea al doppio binario, fino a quando le disfunzioni del sistema PST non saranno risolte.

Questo appello sottolinea la necessità di un’immediata revisione delle infrastrutture informatiche nel settore giustizia, per garantire l’efficienza del sistema giudiziario e il rispetto dei diritti dei cittadini.

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