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Serie A: Inter in fuga, la Juve tiene, goleada della Roma

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L’Inter accelera imperiosamente allungando la classifica: il Milan si squaglia, si fa sotto la Juve, ma perdono terreno Napoli e Atalanta. Quest’ultima soccombe alla distanza nella bella sfida con la Fiorentina. La Lazio rimane impelagata nella parte bassa della classifica, mentre avanzano Lecce e Frosinone e batte finalmente un colpo la Roma, con una goleada sull’Empoli fanalino di coda. I pugliesi escono indenni con un po’ di fortuna a Monza, mentre Di Francesco si prende la soddisfazione di bastonare la sua squadra del cuore, il Sassuolo: da 0-2 a 4-2 in un crescendo entusiasmante. Ora le big si concentrano per l’esordio delle coppe europee. Può guardare con più tranquillità all’esordio in Europa League la Roma, che dopo un inizio stentato ha stesso sotto sette reti l’Empoli all’Olimpico, mettendo in mostra l’accoppiata Dybala-Lukaku che oltre alle tre reti complessive ha aperto la strada ai compagni e ridato fiducia ai tifosi comunque sempre vicino ai Mourino boys.

I toscani, colpiti a freddo con un uno-due in 8′ su rigore di Dybala e colpo di testa di Renato Sanchez si sono arresi in fretta e ora restano in fondo alla classifica con zero punti, zero reti segnate e dodici subite. Dalla parte opposta della classifica, il derby di Milano è venuto presto ma ha avuto un responso spietato. L’Inter ha travolto il Milan e il quinto successo dell’anno è stato nettissimo: si è vista un’orchestra perfetta con due solisti prestigiosi come Mikhtaryan e Thuram a spazzare via le certezze del nuovo Milan, che aveva cominciato la stagione facendo mirabilie. Inzaghi sta diventando la bestia nera di Pioli che ha tutto il tempo però per trarre tesoro da questa tremenda lezione. Ora l’Inter è la battistrada che intimorisce le big attardate. La più vicina è la Juve di Allegri che ha ritrovato la migliore vena dei due attaccanti Vlahovic e Chiesa e, senza il dispendio di energie delle coppe, può costruire la stagione della rinascita avendo comunque un organico di primordine. Perde ancora posizioni il Napoli di Garcia, che rimonta due gol a Genova, ma sembra la brutta copia della macchina da guerra costruita da Spalletti.

E qualche crepa comincia a incrinare il rapporto del tecnico coi giocatori. Mastica amaro la Lazio di Sarri che, dopo l’exploit di Napoli, ripiomba nelle sue incertezze e protesta per il primo gol di Vlahovic, che giudica irregolare. Equilibrio, belle giocate e qualche errore segnano il pari tra due squadre d’alto bordo, Fiorentina e Atalanta, che si dividono il proscenio. Inizio timido dei viola che si fanno infilare da una prodezza di Koopmeisters. L’Atalanta prova a gestire ma le vampate della Fiorentina, spinta dal solito pubblico caloroso, ribaltano la gara: una genialata in area di Bonaventura, lasciato solo in area, e un perfetto colpo di testa di Martinez Quarta, perso da Scalvini, sembrano preludere a una resa. Ma le due squadre hanno tante frecce al proprio arco: Lookman confeziona il pari, Nico Gonzalez spreca, entra Scamacca, ma anche Adopo che devia indietro liberando Kouame per il 3-2 definitivo. Grande soddisfazione per Eusebio di Francesco: il Frosinone vola a 7 punti, rimonta due gol al Sassuolo e chiude trionfalmente 4-2.

E’ una gara nel segno degli ex: Pinamonti si sblocca e segna due gol che si rilevano però inutili. Il capitano dei laziali, Mazzitelli, travolge la sua ex squadra con un’inedita doppietta. Dionisi non è convinto del rigore che ha riaperto i giochi a fine primo tempo, ma la spettacolare rimonta dei padroni di casa è uno spot per il calcio. Divertente anche il pari tra Monza e Lecce. I pugliesi passano col solito Krstovic, i lombardi rispondono col gioiellino Colpani. Per entrambi è il terzo gol in stagione, poi la gara diventa nervosa: prima Baschirotto (ingiustamente) e poi Caldirola sono espulsi ed è annullato un gol di Carboni. Il Monza ha più occasioni, il Lecce rimane in zona Champions con 8 punti in 5 gare. Pari con modesti contenuti invece per Cagliari e Udinese, che rimangono nei bassifondi della classifica. Ranieri aveva chiesto ai suoi di svegliarsi, ma per ora non se ne parla. Anche l’Udinese regala però poche emozioni. Un palo di Luvumbo e un’occasione di Lucca sventata da Radunovic sanciscono la divisione della posta.

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Pari a Firenze, il Napoli è ‘quasi’ fuori anche dalla Conference League

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Fiorentina e Napoli si dividono la posta in palio al termine di una gara che è stato un lungo inseguimento reciproco ricco di gol, emozioni e colpi di scena. Alla fine il 2-2 al Franchi consente a Biraghi e compagni di confermarsi all’ottavo posto ma non ancora poter festeggiare il ritorno certo nelle prossime coppe europee perché servirà almeno un punto nell’ultimo turno contro il Cagliari, e lenisce parzialmente l’emorragia di punti per gli ormai ex campioni d’Italia. Gli ospiti iniziano la gara come meglio non si potrebbe passando già all’8′ con Rrahmani, capitano di serata stante l’assenza per problemi di gastroenterite di Di Lorenzo, che anticipa Martinez Quarta su calcio d’angolo di Politano. Gli uomini di Calzona giocano in maniera eccellente la prima mezz’ora tanto che vanno più volte vicini al raddoppio in particolare con Kvaratskhelia. Proprio su una palla riconquistata da Dodo sull’esterno sinistro offensivo georgiano, su cui il Napoli si lamenta per una mancata sanzione del fallo da parte del direttore di gara, prende avvio l’azione che porta alla punizione poi segnata da Biraghi al 39′ per l’1-1.

I gigliati ribaltano il risultato tre minuti più tardi con Nzola bravo a superare Politano e di destro a sorprendere Meret. Lo svantaggio del Napoli è una punizione eccessiva per i partenopei che però rischiano di subire per due volte la terza rete entrambe le volte con Nico Gonzalez, con nella seconda circostanza un ottimo intervento di Meret. Il 2-2 lo segna Kvaratskhelia anche lui con una bellissima punizione (57′), con Politano che centra un palo 5′ più tardi. Nella parte centrale la sfida diventa equilbrata e l’ultimo vero sussulto giunge all’80’ quando Marchetti assegna calcio di rigore per un presunto fallo di Lobotka su Belotti, quest’ultimo subentrato a Nzola, ma la revisione al Var sollecitata da Valeri fa poi cambiare idea al direttore di gara. Il punteggio non cambia più e si chiude dunque con un pareggio l’ultima partita casalinga di Vincenzo Italiano, con lo stadio Franchi che la prossima estate vedrà anche l’inizio di lavori che porteranno poi alla costruzione di una nuova curva Fiesole.

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La Juventus esonera Allegri per comportamenti non compatibili

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“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegridall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile”. È quanto si legge in una nota della società. “L’esonero – prosegue il club – fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta”.

“Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime tre stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia la società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri” conclude la società bianconera nel comunicato.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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