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F1: Ferrari Leclerc parte bene a Budapest, Verstappen no

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Primo giorno in pista a Budapest nel segno delle sorprese. Dopo una prima sessione poco indicativa per via della pioggia, nelle seconde libere brilla la Ferrari di Charles Leclerc, mentre deludono sia le Red Bull che le Mercedes. Se Max Verstappen è solo undicesimo con problemi alla batteria nel giro buono, il compagno di squadra Sergio Perez è addirittura diciottesimo. Ancora peggio nel complesso le Stelle d’Argento con Lewis Hamilton sedicesimo e George Russell in fondo alla classifica. Decima la Rossa di Carlos Sainz e quattordicesima la Alpha Tauri di Daniel Ricciardo al suo ritorno in Formula 1 da pilota titolare. Bene la McLaren, soprattutto con Lando Norris che chiude il suo pomeriggio di prove ad un soffio da Leclerc, secondo a soli 15 millesimi e con un passo molto promettente per la gara.

Se fossero confermati anche nelle qualifiche i valori visti all’Hungaroring nelle libere, i tifosi del Cavallino sarebbero autorizzati a sperare di vedere la Rossa protagonista. Il tutto su un tracciato che sembra può agevolare le caratteristiche della SF-23 e dove in chiave gara sarà importante partire davanti vista la difficoltà a effettuare sorpassi. In casa Red Bull, che ha qui a Budapest si era presentata con degli ggiornamenti, c’è una certa sorpresa per il venerdì meno brillante del solito. Ne è consapevole il leader del campionato Verstappen, che probabilmente ha avuto a che fare anche con un problema alla batteria: “Onestamente è dura interpretare i dati di oggi, dobbiamo capire se gli aggiornamenti sono correlati con la galleria del vento. Il nuovo format di qualifica con i set di gomme obbligati? Abbiamo limitazioni per il nuovo format delle qualifiche, non abbiamo regalato molto ai tifosi. Così si risparmiano troppe gomme, non è corretto”.

Tornando alle prestazioni deludenti della sua Red bull aggiunge: “non ho avuto brutte sensazioni, ma con il secondo long run siamo stati competitivi. Difficile dire sul quanto siamo forti sul giro secco, ma abbiamo un buon passo gara. Peccato per Checo (Perez, ndr), non è stato ideale. La sua macchina è stata rimessa a posto rapidamente, ha quindi potuto andare avanti regolarmente”. A fronte di un venerdì sorprendente nel paddock di Budapest si risentono polemiche e indiscrezioni sul budget cup con Red Bull e Aston Martin di nuovo sotto tiro. Negli ultimi giorni la testata tedesca Auto Motor und Sport aveva evidenziato la zona grigia trovata da Red Bull e Aston Martin contro la quale la Fia non potrebbe fare niente, e che prevederebbe l’uso delle vetture stradali RB17 e Valkyrie come “territorio di sviluppo” che avrebbe ricadute anche sulla Formula 1.

Una escamotage che non sorprenderebbe più di tanto Lewis Hamilton secondo cui le sanzioni leggere del 2022 invoglierebbero i team a evadere le regole, sapendo di rischiare ben poco. “Che tipo di punizione dovrebbe subire chi infrange il budget cap? Non ho intenzione di dirlo – afferma il sette volte campione del mondo all’Hungaroring – non è il mio compito, ci sono persone che si occupano di questo. Ma le voci non mi sorprendono, perché anche l’anno scorso non ci sono state grandi penalità”. Un Hamilton particolarmente polemico come Verstappen anche con il nuovo format relativo alle gomme diretto ad un risparmio degli pneumatici prevedendo dei set obbligato nelle qualifiche. L’Alternative Tyre Allocation impone l’utilizzo della mescola hard nella Q1, della media in Q2 e della soft in Q3: questo permetterà a ogni pilota di risparmiare due set di gomme a disposizione, passando così da 13 a 11 treni in totale.

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Pari a Firenze, il Napoli è ‘quasi’ fuori anche dalla Conference League

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Fiorentina e Napoli si dividono la posta in palio al termine di una gara che è stato un lungo inseguimento reciproco ricco di gol, emozioni e colpi di scena. Alla fine il 2-2 al Franchi consente a Biraghi e compagni di confermarsi all’ottavo posto ma non ancora poter festeggiare il ritorno certo nelle prossime coppe europee perché servirà almeno un punto nell’ultimo turno contro il Cagliari, e lenisce parzialmente l’emorragia di punti per gli ormai ex campioni d’Italia. Gli ospiti iniziano la gara come meglio non si potrebbe passando già all’8′ con Rrahmani, capitano di serata stante l’assenza per problemi di gastroenterite di Di Lorenzo, che anticipa Martinez Quarta su calcio d’angolo di Politano. Gli uomini di Calzona giocano in maniera eccellente la prima mezz’ora tanto che vanno più volte vicini al raddoppio in particolare con Kvaratskhelia. Proprio su una palla riconquistata da Dodo sull’esterno sinistro offensivo georgiano, su cui il Napoli si lamenta per una mancata sanzione del fallo da parte del direttore di gara, prende avvio l’azione che porta alla punizione poi segnata da Biraghi al 39′ per l’1-1.

I gigliati ribaltano il risultato tre minuti più tardi con Nzola bravo a superare Politano e di destro a sorprendere Meret. Lo svantaggio del Napoli è una punizione eccessiva per i partenopei che però rischiano di subire per due volte la terza rete entrambe le volte con Nico Gonzalez, con nella seconda circostanza un ottimo intervento di Meret. Il 2-2 lo segna Kvaratskhelia anche lui con una bellissima punizione (57′), con Politano che centra un palo 5′ più tardi. Nella parte centrale la sfida diventa equilbrata e l’ultimo vero sussulto giunge all’80’ quando Marchetti assegna calcio di rigore per un presunto fallo di Lobotka su Belotti, quest’ultimo subentrato a Nzola, ma la revisione al Var sollecitata da Valeri fa poi cambiare idea al direttore di gara. Il punteggio non cambia più e si chiude dunque con un pareggio l’ultima partita casalinga di Vincenzo Italiano, con lo stadio Franchi che la prossima estate vedrà anche l’inizio di lavori che porteranno poi alla costruzione di una nuova curva Fiesole.

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La Juventus esonera Allegri per comportamenti non compatibili

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“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegridall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile”. È quanto si legge in una nota della società. “L’esonero – prosegue il club – fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta”.

“Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime tre stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia la società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri” conclude la società bianconera nel comunicato.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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