Collegati con noi

In Evidenza

Sprint del governo su delega fiscale. La controriforma Pd

Pubblicato

del

E’ atteso per domani il primo via libera alla delega fiscale. L’Aula della Camera dovrebbe, infatti, respingere le 250 proposte di modifica, tutte di opposizione, e dare il via libera al provvedimento. Il testo passerà poi al Senato per tornare – nelle intenzioni del governo – a Montecitorio in terza lettura entro la pausa estiva e fare in modo che, attraverso i decreti attuativi, una serie di misure entrino in vigore già a partire dal 2024. Molti i ritocchi alla legge quadro nell’ambito dell’iter in commissione Finanze alla Camera. E altri sono già in pista per il Senato dove è previsto che l’esame si concentri in particolare sulla seconda parte del testo con tributi locali, riscossioni e sanzioni. Intanto il Pd presenta la propria controriforma, basata su un impianto progressivo in aperto contrasto con quello del centrodestra che prevede tra l’altro la flat tax incrementale per i lavoratori autonomi (quella per i dipendenti è stata messa in stand by nell’esame a Montecitorio) e la riduzione degli scaglioni Irpef da quattro a tre.

I Dem vanno all’attacco: “L’intenzione del governo – dice la segretaria Elly Schlein – è far venir meno, tagliare i servizi essenziali agli italiani”. I Dem presentano così una serie di norme di stampo opposto riscrivendo, di fatto, il testo del centrodestra. “Nella nostra proposta – spiega la responsabile lavoro del Pd Maria Cecilia Guerra – il principio ispiratore è la progressività: a parità di reddito si paghi la stessa imposta. Bisogna avere un sistema fiscale giusto”. Non si tratta di nuove tasse si specifica, però, dal Nazareno. “Su successioni e donazioni – puntualizza il responsabile economico Antonio Misiani – non proponiamo nessuna nuova imposta. Ma l’imposizione bisogna renderla maggiormente progressiva”.

E tra le richieste del partito c’è, tra l’altro, quella di cancellare ogni possibile riferimento a eventuali condoni o sanatorie. Tra gli emendamenti che il Pd propone alla delega fiscale c’è, dunque, la proposta di “espungere ogni riferimento a definizioni agevolate di vario genere e tipo (fare una delega che porta a sistema i condoni è davvero eccessivo) e al concetto di sopravvenuta difficoltà a pagare per togliere il penale nei processi tributari”. Il Pd rilancia infine su un’altra riforma che non è contenuta all’interno della delega: quella del catasto. “Introduciamo una riforma del catasto – si legge tra le proposte Dem – con riferimento ai valori di mercato degli immobili, che permettel’eliminazione della giungla dei moltiplicatori esistenti e avviene a parità di gettito”. “Uno degli aspetti più pericolosi di questa riforma – dice ancora Schlein – è il concordato preventivo. Accordi che rischiano di agevolare ulteriormente chi vuole continuare a contribuire in maniera non proporzionata al benessere del Paese.

Una riforma che tradisce un senso della società italiana profondamente corporativa”. E anche la Cgil va all’attacco. E’ una riforma che “ci riporta indietro di cinquant’anni, penalizzando lavoratori e pensionati”, dice il segretario confederale Christian Ferrari. Critiche “disordinate e non circostanziate”, replica la maggioranza con il presidente di FdI della commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, secondo il quale sono “in difficoltà nel contrapporre alla delega fiscale elementi di critica fondati”. “Questa delega fiscale – rivendica il relatore, il leghista Alberto Gusmeroli – è oltremodo inclusiva, con provvedimenti espansivi che favoriscono tutti, indipendentemente dal loro dato anagrafico. Portando avanti la strategia della semplificazione, con graduale abbassamento delle tasse e riequilibrio nel rapporto cittadino/fisco”.

Advertisement

In Evidenza

Binaghi riapre al Coni: “È finita un’era, ora serve discontinuità. Ma Buonfiglio? No, grazie”

Pubblicato

del

Angelo Binaghi (foto Imagoeconomica in evidenza), presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (Fitp), torna a parlare del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e lo fa con la consueta schiettezza, in un’intervista al Corriere della Sera. Da anni in polemica con il Coni di Giovanni Malagò, Binaghi lascia intendere di essere pronto a tornare a occuparsi attivamente dell’istituzione sportiva nazionale: “Sto partecipando a tutte le riunioni. Voglio vedere se, finita un’era, si può costruire qualcosa di nuovo, completamente diverso rispetto al passato”.

ANGELO BINAGHI, PRESIDENTE FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS E PADEL, JANNIK SINNER (Foto Imagoeconomica)

Binaghi non ha mai fatto mistero della sua visione riformista e anti-sistema: nel novembre 2024 aveva dichiarato al Corriere “Il Coni non serve, io lo salto”. Una posizione che gli costò un deferimento poi archiviato, con opposizione del Coni. Ora però, con l’uscita di scena di Malagò imposta dai limiti di mandato, il clima potrebbe cambiare.

Buonfiglio bocciato, Pancalli “ultimo in lista”

Nessuna apertura, invece, verso l’eventuale candidatura di Luciano Buonfiglio, presidente della Federcanoa: “È il peggior esponente del vecchio sistema. Una volta mi chiese di parlare, gli risposi: ‘Caro Luciano, io no’”, racconta Binaghi, ricordando il suo ruolo nella defenestrazione di Raffaele Pagnozzi e la successiva promozione da parte di Malagò.

Rispetto invece per Luca Pancalli, ma senza sostegno: “Candidato degnissimo, ma lo considero l’ultimo della lista”.

“La politica non è un nemico, la riforma Giorgetti è stata efficace”

Altro punto centrale della visione di Binaghi è il rapporto con la politica: “Non è possibile considerare i politici come nemici. La riforma Giorgetti ha funzionato molto meglio del Coni. Chi parla di invadenza politica racconta una bugia”.

Rivendica anche l’autonomia finanziaria degli Internazionali d’Italia (“l’unica manifestazione senza un euro di contributo pubblico”) e ricorda di aver cacciato i politici dalla tribuna del torneo.

Il futuro del Coni? Binaghi resta alla finestra, ma si prepara

Con gli Internazionali di Roma imminenti e il grande ritorno in campo di Jannik Sinner, “il vero Fenomeno”, Binaghi rivendica di essere “un uomo fortunato”. Ma tiene il piede dentro la porta del Coni, in attesa di vedere quale sarà la grande sorpresa che guiderà il nuovo corso dello sport italiano.

Continua a leggere

Esteri

Bisnonna inglese 115enne diventa la persona più anziana al mondo

Pubblicato

del

Una bisnonna britannica di ben 115 anni ha raccolto questa settimana la palma di persona più vecchia del mondo – stando alle statistiche internazionali censite – dopo l’annuncio della morte di uno suora 116enne in Brasile. Lo racconta oggi con dovizia di particolari il Daily Telegraph. La nuova titolare del record di longevità si chiama Ethel Caterham ed è nata il 21 agosto del lontano 1909 in un villaggio dell’Hampshire, in Inghilterra meridionale: prima del diluvio della Grande Guerra, mentre sul trono di quello che era ancora l’Impero britannico sedeva re Edoardo VII, figlio della regina Vittoria, bisnonno della defunta Elisabetta II e trisavolo dell’attuale monarca, il 76enne Carlo III.

Ultima di 8 figli, nonna Ethel vive attualmente in una residenza per anziani nella contea del Surrey, pure in Inghilterra del sud, dove – dopo l’ufficializzazione del suo primato – ha ricevuto una lettera personale di re Carlo: che si felicita per il “rimarchevole traguardo” da lei raggiunto. Tuttora lucida, Catheran è in grado di ricordare le tappe salienti della sua vita.

A 18 anni si trasferì nell’India coloniale, assunta come au pair nella famiglia di un ufficiale dell’esercito di Sua Maestà; poi, al ritorno in Gran Bretagna, conobbe a una festa il futuro marito Norman, sposato nel 1933 e col quale ha vissuto a Hong Kong e a Gibilterra prima di tornare in terra inglese. Rimasta vedova quasi mezzo secolo fa, nel 1976, Ethel ha smesso di guidare solo alla soglia dei 100 anni. Mentre a quasi 111 è riuscita a guarire pure da un contagio di Covid. Il segreto della sua longevità? “Non aver litigato con nessuno”, ha risposto a un giornalista.

Oltre alla scelta di dare priorità “alla famiglia, la cosa più importante dell’esistenza”, ai figli, ai nipoti e ai pronipoti. A una testata locale ha spiegato del resto di non avere rimpianti, di essere “felice d’aver girato il mondo” fino ad approdare in “questa bella casa” di riposo in patria: “Ho detto sì a ogni opportunità di vita, mantenendo un’attitudine mentale positiva e accogliendo ogni cosa con moderazione”. Giusto l’anno scorso il Regno Unito aveva celebrato la conquista del record di un altro suddito britannico come ‘uomo più anziano del pianeta’: record ereditato da un giapponese e detenuto per qualche mese nel 2024 dal veterano di guerra John Tinniswood, deceduto a novembre a 112 anni d’età.

Continua a leggere

Esteri

Ivanka Trump News elogia Giorgia Meloni: “Donna pulita e leader più attraente dell’UE”

Pubblicato

del

Un post pubblicato su X dall’account Ivanka Trump 🇺🇲 🦅 News ha acceso i riflettori su Giorgia Meloni, definita “la leader più attraente dell’Unione Europea”. L’immagine allegata ritrae la presidente del Consiglio italiana sorridente su un lettino, con indosso un costume da bagno che richiama i colori della bandiera italiana.

Il messaggio che accompagna lo scatto recita: “Lascia un ❤️ per una donna pulita, fantastica e senza tatuaggi, la leader più attraente dell’UE 🇪🇺!!!”. Una dichiarazione che va oltre l’elogio estetico, sottolineando valori considerati simbolici dalla destra americana: ordine, sobrietà e conservatorismo nei costumi.

Il post è solo l’ultimo segnale dei rapporti calorosi tra la famiglia Trump e Giorgia Meloni, rafforzati da un’intesa ideologica su immigrazione, difesa dell’identità nazionale e visione tradizionale della società. Donald Trump, tornato presidente degli Stati Uniti, ha già espresso pubblicamente ammirazione per la premier italiana in più occasioni.

L’episodio conferma la crescente sintonia politica e mediatica tra due mondi che, seppur geograficamente lontani, condividono una visione del potere fondata su patriottismo, sovranismo e comunicazione diretta con il popolo.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto