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Wimbledon: Sinner va ai quarti e trova Safiullin

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Wimbledon sorride a Jannik Sinner per il secondo anno di fila. L’azzurro approda ai quarti dello Slam londinese, cosi’ come l’anno scorso quando la corsa fu fermata da Djokovic dopo l’impresa con Alcaraz. Questa volta, in attesa del riposo da un match meno facile del previsto col colombiano Galan, numero 85 al mondo, guarda a un tabellone che gli oppone il russo Safiullin, n. 92, e con lui la possibilita’ di approdare in semifinale. Li’ l’incrocio sarebbe con ogni probabilita’ di nuovo col grande favorito, Djoko. “Con Safiullin ho giocato solo due anni fa ed e’ stata dura, ma ora e’ il momento di rilassarmi, ci penso dopodomani”, il commento di fine incontro di Sinner. Parole non casuali, vista la sofferenza a mettere il match con Galan sul binario giusto. Sinner ha vinto in tre set (7-6, 6-4, 6-3) ma il primo gli ha portato via quasi un’ora di energie mentali.

“Non mi sentivo al mio meglio, e lui serviva molto bene: ovviamente sono molto felice”, ha ammesso l’azzurro, che contrariamente alla sua consueta calma ha sfoderato stavolta perfino una discussione con l’arbitro di sedia Marijana Veljovic, a inizio secondo set. “Chiedo ancora scusa al pubblico. Sono piuttosto calmo, ma a volte come oggi succede. Ci sono state delle chiamate non buone, ma accade. Ho provato a restare concentrato..”. Per prendersi il primo set, all’altoatesino sono serviti 58 minuti. Il 7-6 finale (con lo score di 7-4) e’ stato frutto di un incontro sempre sul filo dell’equilibrio. Il colombiano ha sfruttato il suo dritto e un servizio particolarmente efficace, annullando sul 5-5 due palle del break all’azzurro. Da parte sua Sinner li’ ha nutrito il rimpianto della seconda palla buona per strappare il servizio all’avversario, sprecata con un rovescio sbagliato. A quel punto, da 15-40, Galan ha rimontato con quattro punti consecutivi, compresi due servizi vincenti e un ace.

Sul 6-6, poi, Sinner ha spezzato l’equilibrio con il break nell’ottavo punto, quando Galan ha rischiato di farsi male con una scivolata. Il secondo set era cominciato male per Sinner, con Galan bravo a imporre subito il break: ancora una rimonta del colombiano, che da 15-40 si prende il servizio dell’altoatesino. Così e’ una rincorsa continua, al secondo game Sinner non sfrutta cinque palle break, al quarto altre quattro, ma il game della svolta è l’ottavo: alla quindicesima palla break Sinner si riprende il servizio avversario pareggiando 4-4, complice una smorzata a rete di Galan.

Da quel punto, il colombiano e’ calato fisicamente, ha aumentato gli errori, e Sinner ha chiuso anche il secondo set, 6-4. Al calo di Galan, ha fatto ovviamente da contraltare il cambio di passo di Sinner, che subito in apertura del terzo set, tenuto il servizio, ha imposto un altro break scattando sul 2-0 grazie a una grande risposta di rovescio. Da quel momento il match e’ stato in discesa, Sinner sul 5-2 ha avuto anche due match point annullati con un sussulto di orgoglio dall’avversario. Incontro chiuso al servizio, con un 6-3. Intanto sui campi dell’All England brilla la stella della sedicenne Mirra Andreeva. La siberiana è la nuova promessa del tennis femminile, e approda al quarto turno. Dopo il torneo di qualificazione, Andreeva ha superato i primi due turni contro la cinese Wang e la ceka Krejcikova, e al terzo ha battuto in due set (6-2 7-5) la connazionale Anastasia Potapova, numero 22 del mondo.

“Anche se volessi mostrare le mie emozioni, non potrei perché ero senza fiato su ogni punto”, il commento a caldo dell’Andreeva, che nel secondo set ha rimontato da un 1-4 e ha poi sprecato sette palle break nel nono game “È stata una battaglia incredibile”, ha detto Andreeva, che gia’ solo col risultato di oggi salira’ dalla posizione numero 102 del ranking Wta almeno fino alla 65. Ora, per accedere ai quarti, dovra’ prima superare Madison Keys, americana, numero 25 al mondo.

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Pari a Firenze, il Napoli è ‘quasi’ fuori anche dalla Conference League

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Fiorentina e Napoli si dividono la posta in palio al termine di una gara che è stato un lungo inseguimento reciproco ricco di gol, emozioni e colpi di scena. Alla fine il 2-2 al Franchi consente a Biraghi e compagni di confermarsi all’ottavo posto ma non ancora poter festeggiare il ritorno certo nelle prossime coppe europee perché servirà almeno un punto nell’ultimo turno contro il Cagliari, e lenisce parzialmente l’emorragia di punti per gli ormai ex campioni d’Italia. Gli ospiti iniziano la gara come meglio non si potrebbe passando già all’8′ con Rrahmani, capitano di serata stante l’assenza per problemi di gastroenterite di Di Lorenzo, che anticipa Martinez Quarta su calcio d’angolo di Politano. Gli uomini di Calzona giocano in maniera eccellente la prima mezz’ora tanto che vanno più volte vicini al raddoppio in particolare con Kvaratskhelia. Proprio su una palla riconquistata da Dodo sull’esterno sinistro offensivo georgiano, su cui il Napoli si lamenta per una mancata sanzione del fallo da parte del direttore di gara, prende avvio l’azione che porta alla punizione poi segnata da Biraghi al 39′ per l’1-1.

I gigliati ribaltano il risultato tre minuti più tardi con Nzola bravo a superare Politano e di destro a sorprendere Meret. Lo svantaggio del Napoli è una punizione eccessiva per i partenopei che però rischiano di subire per due volte la terza rete entrambe le volte con Nico Gonzalez, con nella seconda circostanza un ottimo intervento di Meret. Il 2-2 lo segna Kvaratskhelia anche lui con una bellissima punizione (57′), con Politano che centra un palo 5′ più tardi. Nella parte centrale la sfida diventa equilbrata e l’ultimo vero sussulto giunge all’80’ quando Marchetti assegna calcio di rigore per un presunto fallo di Lobotka su Belotti, quest’ultimo subentrato a Nzola, ma la revisione al Var sollecitata da Valeri fa poi cambiare idea al direttore di gara. Il punteggio non cambia più e si chiude dunque con un pareggio l’ultima partita casalinga di Vincenzo Italiano, con lo stadio Franchi che la prossima estate vedrà anche l’inizio di lavori che porteranno poi alla costruzione di una nuova curva Fiesole.

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La Juventus esonera Allegri per comportamenti non compatibili

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“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegridall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile”. È quanto si legge in una nota della società. “L’esonero – prosegue il club – fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta”.

“Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime tre stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia la società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri” conclude la società bianconera nel comunicato.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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