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Spettacoli

Berlusconi e l’avventura Tv che cambiò l’Italia

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Prima della politica la tv è stata una grande passione di Silvio Berlusconi. Al netto di leggi e patti, che pure hanno avuto una decisiva importanza, quella del cavaliere per l’emittenza è stata una avventura straordinaria, oggi guardando indietro agli anni ’80 del debutto di Canale 5 davvero molto pionieristica . Anni esaltanti in cui il Tycoon Berlusconi era in prima fila a decidere casting, inquadrature e acquisti con grandi intuizioni e energie. Tutto cominciò con le sue amicizie personali, i famosi trascorsi da giovane cantante e improvvisatore sulle navi da crociera e con le qualità di imbonitore per cui è stato un numero uno in Italia: ci volevamo doti persuasive massime ad esempio a convincere Mike Bongiorno all’apice del successo a lasciare la Rai per cominciare l’avventura di una tv privata dove solo lui riusciva -e a ragione visti i risultati -a vedere un enorme futuro.

Era il 1978, si chiamava TeleMilano, poi Canale 5 e super Mike con un salto nel buio strapagato diventò il primo paladino del Berlusconi imprenditore tv. È quello l’inizio storico. Tutti i testimoni di quei primi anni – da Carlo Freccero a Giorgio Gori dai fedelissimi Fedele Confalonieri ad Antonio Ricci – raccontano quegli anni irripetibili con la netta sensazione di aver fatto la storia della tv privata in Italia. Dopo Mike venne il Mundialito, il torneo in Uruguay dei campioni del mondo, 1980: Berlusconi strappa i diritti alla Rai e da quel momento il calcio in tv non sarà più lo stesso. Berlusconi è entrato nelle case degli italiani esercitando una grande confidenza con gli spettatori, a guardare indietro è stata una sorta di palestra di comunicazione senza la quale probabilmente non avrebbe conquistato la fiducia dei suoi elettori quando decise di scendere in campo.

Il quiz e il calcio vennero prima di tutto poi le star con Corrado a dare il via alla landa tv inesplorata del mezzogiorno e lo shopping delle star tv il primo mai visto telemercato nell’Italia del tubo catodico Rai mutato dal calcio mercato di cui pure è stato protagonista. Arrivarono Costanzo, Baudo e la Carrà e per chi non ha l’età per ricordarlo non ci sono paragoni attuali in tv (se oggi Insinna andasse a Canale 5 sarebbe una notizia?) unico paragone febbricitante ancora attuale è (forse) con il calcio qualcosa di clamoroso come se Totti avesse ad un certo punto migrato al Milan. Non tutti si trovarono bene: la Carrà poco, Baudo -unico caso -per tornare da mamma Rai (che pure gli diede la penitenza di fermarsi qualche stagione) vendette un palazzo e restituì dei soldi. Quiz e soap sono stati il foraggio quotidiano mai prima di allora qualcuno poteva pensare che nell’Italia cattolica qualcosa di altamente ‘proibito’ come Uccelli di rovo con un prete seduttore potesse funzionare come pure le complicate risibili storie familiare di Milagros potessero attecchire dimenticando probabilmente che nella patria del melodramma si tratta solo di aggiornare il linguaggio per risentirci in sintonia.

Tanto è che una soap così oscenamente assurda come Beautiful costringeva il pubblico di quegli anni a tornare e a casa nel primo pomeriggio per non perdere lo sviluppo improbabile della storia. E ancora oggi è tra i programmi più visti su Canale 5. Grazie a Berlusconi nel giro di pochi anni il concetto di americanata fu rivisto e pure messo da parte scoprendo, la definizione fu di un grande di quella stagione il critico di Repubblica Beniamino Placido, l’esistenza della casalinga di Voghera, spettatrice tipo della droga televisiva del Biscione. Fu la costruzione ex novo di un mondo nel quale accanto a Mundialito, quiz, soap, telenovela si affacciavano show che avrebbero cambiato il corso della tv e non solo: il malizioso Drive In ad esempio, mutuato da un programma cult di Italia 7 Colpo grosso, dove oltre ad una comicità da cabaret facevano epoca ballerine dai costumi di scena succinti, un mix satira comicità veline che sarebbe diventato scaletta quotidiana di un altro programma storico come Striscia la notizia dove la denuncia e l’inchiesta arrivavano dopo gli stacchetti di belle ragazze in short. La tv di Berlusconi è stata una lente di ingrandimento sui cambiamenti di costume degli anni ’80 e a seguire, se datrice di questi o semplicemente reattiva sulla società che stava intorno si capirà, ma certo è stata per molti anni la culla di un immaginario maschile italiano (c’è un documentario scandalo che lo racconta) che oggi ci suona anacronistica. All’inizio del ’94 con la ‘discesa in campo’ ossia l’ingresso in politica, Berlusconi si dimette da tutte le cariche sociali e da quel momento la tv non sarà più la sua priorità.

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I The Kolors irrompono a sorpresa in due matrimoni a Napoli: nuova musica in arrivo?

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Proprio come nel celebre videoclip di “Sugar” dei Maroon 5, anche The Kolors hanno deciso di trasformare l’atmosfera di due matrimoni napoletani in un evento memorabile. Ieri, Stash e la sua band hanno fatto irruzione — con sorpresa generale e senza preavviso — in un paio di sale per ricevimenti nel cuore di Napoli, regalando ai presenti un momento unico.

Un’esibizione inedita durante i festeggiamenti

Durante i festeggiamenti nuziali, la band ha suonato un brano inedito, mai eseguito prima. Gli sposi, increduli, si sono lasciati travolgere dall’entusiasmo, seguiti da amici e familiari che hanno ballato e cantato insieme al gruppo. Il tutto è stato documentato in un video, dove si intravede chiaramente una troupe al lavoro, probabilmente impegnata nella realizzazione di un nuovo videoclip.

Sorpresa autentica o mossa promozionale?

Non è chiaro se l’irruzione sia stata del tutto spontanea o parte di un progetto promozionale ben orchestrato, ma una cosa è certa: l’operazione ha funzionato. L’effetto sorpresa, la musica dal vivo e l’energia contagiosa dei The Kolors hanno fatto il giro del web, accendendo l’attesa dei fan per quella che potrebbe essere una nuova uscita discografica imminente.

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Elena Sofia Ricci: “Ai David con Mika per fare festa, ma con la verità addosso”

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Il 7 maggio su Rai 1 Elena Sofia Ricci (le foto sono di Imagoeconomica) condurrà, accanto a Mika, la cerimonia dei David di Donatello. E lo farà con il desiderio di “fare festa”, rompendo con l’eccesso di serietà e formalità che spesso accompagna questi eventi. Ma anche con il peso di una lunga carriera, l’ironia di chi ha imparato a stare in equilibrio tra teatro, cinema e tv, e la consapevolezza di chi ha attraversato dolori, rinascite e, oggi, vuole essere semplicemente se stessa.

Un premio che ritorna: “I David sono più difficili di Sanremo”

“Penso sia più difficile condurre i David che Sanremo – confessa –. Avremo 26 premiati, tutti mine vaganti. Non sai cosa diranno, c’è tensione. Ma forse mi hanno scelto proprio perché sono trasversale: posso essere seria con leggerezza, spontanea ma rispettosa. Sarò una brava padrona di casa”.

ELENA SOFIA RICCI  

Ricorda con emozione il David vinto per Loro, dove interpretava Veronica Lario: “Avevo 55 anni, e non più il fisico da trentenne. Sorrentino mi chiese un nudo integrale, mi assicurò discrezione, ma sul set c’erano cento persone. Un macchinista mi disse: ‘Daje Elena, sei sempre bella come il sole’. Ho accettato quella scena per amore del cinema, perché parlava del dolore di una donna, e anche del mio”.

Una carriera tra danza, recitazione e fede ritrovata

Elena Sofia Ricci racconta anche il suo esordio: “Ho studiato danza fino a 18 anni, ma non avevo il fisico da ballerina. Poi sono arrivati i film, il teatro, e l’incontro con Pupi Avati, che mi disse: ‘Devi parlare come nella vita, non recitare’. È stato come aprire una finestra su un altro mondo”.

Popolarissima grazie alla tv, non rinnega nulla: “La tv mi ha dato tutto, anche la fede. Dopo aver interpretato suor Angela in Che Dio ci aiuti, ho incontrato una vera suora, e da lì è nato un percorso spirituale. Io, cresciuta in una famiglia di atei, sognavo una fede che non avevo”.

Perdono, errori e ferite familiari

Alla domanda su Nancy Brilli, che anni fa l’avrebbe tradita con il marito dell’epoca, risponde con equilibrio: “Eravamo giovani, ha chiesto scusa. Perdonare è più facile che dimenticare”.

E sul rapporto col padre biologico: “L’ho ritrovato dopo i trent’anni. Ho un bel legame con i suoi tre figli, miei fratelli. Ma da ragazza ero il braccio armato di mia madre, piena di risentimento. È stata la psicoanalisi a salvarmi. Il regista Pino Passalacqua, che mi ha cresciuta, è l’uomo che più mi è mancato”.

Ai David, dice, si rivede negli occhi di Fabrizio Gifuni, che interpreta Luigi Comencini nel film della figlia Francesca: “Ho rivisto me, mia madre, la mia famiglia. Questo premio parla anche delle ferite, dei dolori, dei ritorni”.

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Rio de Janeiro si prepara per il mega-show di Lady Gaga

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Il centro di Rio de Janeiro vicino all’iconica spiaggia di Copacabana freme fin dalle prime ore di oggi in vista dello show gratuito di Lady Gaga, uno spettacolo che promette – secondo gli organizzatori – di convocare oltre un milione e mezzo di persone. Numeri impressionanti, quelli dell’evento, in linea con l’altissimo profilo della cantante ed attrice statunitense di origini italiane, vera e propria star globale dell’industria musicale e cinematografica e icona della comunità Lgbt. L’impatto economico per la città carioca, è stimato dalle autorità locali in almeno 100 milioni di dollari grazie all’arrivo anche di centinaia di migliaia di turisti dal resto del Brasile e dai paesi limitrofi. Saranno invece 1600 gli agenti spiegati per la sicurezza degli spettatori, che potranno ascoltare il concerto grazie anche a 16 torri di altoparlanti collocate lungo gli oltre 4 chilometri della suggestiva Avenida Atlantica.

L’attesa per il megaconcerto è iniziata fin dalle prime ore del mattino di fronte all’hotel Copacabana Palace dove è alloggiata l’artista e dove Matheus Telhada, un celebre fan brasiliano della pop star si è riunito con altre decine di fans della comunità Lgbt nella speranza di ottenere un saluto speciale, come dice il cartello scritto a mano che esibisce. Sfoggia per l’occasione anche un outfit speciale. “E’ il vestito di carne di Lady Gaga in versione povera”, dice Matheus, illustrando i dettagli che includono una collana di teste di gallina e le zampe incastonate in una calza a rete. Sul celebre marciapiede della monumentale spiaggia carioca è già arrivato anche Daniel, 40 anni, insieme alla sorella e alle due nipoti, la più piccola di 12 anni. Grazie alla musica di Lady Gaga ha sconfitto una profonda depressione.

“Apprezzo la sua parte artistica, ma i suoi messaggi vanno anche in profondità”, dice Daniel, vestito con un corsetto rosso e un cappello a falde larghe dello stesso colore. E con lo spirito del più celebre e festoso dei carnevali del mondo anche il concerto di oggi promette di trasformarsi in una catarsi collettiva.

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