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Cronache

Arriva la card da 380 euro contro il caro spesa

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Contro il caro prezzi che svuota il carello della spesa arriva una card per aiutare circa un milione e 400 mila famiglie in difficoltà economica. Fornire un contributo per abbattere le spese legate alla crescita dei prezzi dei beni alimentari, a partire da quelli del pane, della frutta e dal latte è l’obiettivo di un bonus del valore di 382 euro, da attivare entro il 30 settembre a cui sta lavorando il Governo. A fornire dettagli è il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che precisa però una serie di “esclusioni tra chi già beneficia di altri sostegni”. La crescita dei prezzi per l’inflazione fa crescere la spesa delle famiglie ma le costringe a comprare meno prodotti. Come certificato dall’Istat, ad aprile le vendite al dettaglio sono salite del 3,2% in valore rispetto ad aprile 2022, ma sono diminuite del 4,8% in volumi. Un crollo di vendite che riguarda anche beni alimentari di prima necessità definito ‘allarmante’ dalle associazioni di consumatori.

La risposta del Governo, prevista con la legge di bilancio 2023 grazie allo stanziamento di 500 milioni di euro, è una Card contro il caro vita alimentare. A poterne usufruire saranno nuclei con redditi fino a 15mila euro e questo dovrebbe portare, dai calcoli fatti dall’Inps insieme ad Anci, “a circa un milione e 400 mila card che conterranno 382 euro per famiglie che hanno difficoltà all’acquisto”, spiega il ministro. Alla domanda se chi gode del reddito di cittadinanza o del reddito di inclusione sarà escluso dalla nuova carta, Lollobrigida precisa però che “in queste ore l’Inps sta facendo i calcoli per usare al meglio la capienza economica della misura”. Quanto ai tempi, “la carta si potrà attivare entro il 30 settembre e tutti i residui delle carte non attivate verranno ridistribuite in quelle di chi le ha attivate”.

La somma potrà esser spesa fino al 31 dicembre 2023. Mentre il via libera è previsto intorno a metà luglio ma, per farlo, fa sapere il ministero, si attende la nomina del nuovo presidente Inps. I beneficiari potranno andare a ritirare la Card negli uffici postali, dopo aver ricevuto la lettera da parte del Comune di appartenenza. Questo intervento, aggiunge Lollobrigida, “si va ad aggiungere a un altro fondo che quest’anno investirà 110 milioni per l’acquisto di generi alimentari da distribuire ai poveri”. A fianco a questo “è stata aperta una trattativa con le organizzazioni datoriali e con la grande distribuzione per ottenere la possibilità di aggiungere un investimento in termini di sconti ulteriori fino al 15%”. Non è la prima volta che si pensa a bonus o card per aiutare chi è più in difficoltà. In piena pandemia Covid, a marzo 2020, il Governo Conte aveva previsto 400 milioni per buoni spesa pensati per aiutare a fronteggiare l’emergenza coronavirus chi non poteva acquistare beni di prima necessità. Ben più nota, la Social Card lanciata dall’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. In questo caso, la Carta Acquisti consisteva in un sussidio di 40 euro al mese destinato alle famiglie in difficoltà economica per sostenere spese alimentari ma anche mediche e il pagamento di bollette luce e gas.

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Tragedia ad Anzola Emilia: uccisa l’ex vigilessa Sofia Stefani, interrogato ex comandante

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Un tragico evento ha scosso la comunità di Anzola Emilia, in provincia di Bologna. Sofia Stefani, 33 anni, ex vigilessa, è stata uccisa da un colpo di pistola alla testa all’interno della sede del Comando della polizia locale, conosciuta come la ‘Casa Gialla’. Il presunto responsabile del delitto è Giampiero Gualandi, ex comandante dei vigili di Anzola, attualmente sotto inchiesta.

L’incidente è avvenuto poco prima delle 16, in una stanza del comando della polizia locale dove Sofia Stefani e Giampiero Gualandi si erano incontrati. Al momento della tragedia, i due si trovavano soli nella stanza, sebbene nell’edificio fossero presenti altre persone. Le forze dell’ordine stanno conducendo un sopralluogo accurato alla ‘Casa Gialla’ e interrogando i testimoni per ricostruire esattamente quanto accaduto e comprendere la natura del rapporto tra la vittima e il sospettato.

Giampiero Gualandi, ancora in servizio presso il comando di Anzola Emilia, sarà interrogato con l’assistenza di un difensore. Le autorità stanno cercando di chiarire se il colpo di pistola sia stato un tragico incidente o se ci sia stato un movente dietro l’omicidio. Non è ancora chiaro quale fosse la relazione tra Gualandi e Stefani, ma i carabinieri stanno esplorando tutte le possibili piste, inclusa quella di un conflitto personale o professionale.

La notizia ha profondamente colpito la comunità locale, che conosceva bene Sofia Stefani per il suo lavoro come vigilessa. I colleghi della polizia locale e i residenti di Anzola Emilia sono in stato di shock, in attesa di ulteriori sviluppi dalle indagini. Il municipio, situato a pochi passi dal luogo del delitto, è diventato un punto di raccolta per coloro che vogliono esprimere il loro cordoglio e la loro solidarietà alla famiglia della vittima.

La morte di Sofia Stefani rappresenta una tragica perdita e pone interrogativi inquietanti sulla sicurezza e sulle dinamiche interne al comando della polizia locale di Anzola Emilia. Mentre le indagini proseguono, la comunità spera che venga fatta piena luce su quanto accaduto.

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Inchiesta a Genova, interrogatorio Spinelli: gli intricati legami di potere e le promesse mancate

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L’indagine per corruzione che coinvolge importanti figure della politica e dell’economia ligure continua a rivelare dettagli e complicazioni. Durante l’interrogatorio di garanzia, l’imprenditore Aldo Spinelli, posto ai domiciliari insieme al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ha offerto uno spaccato dettagliato delle sue interazioni con le autorità per ottenere favori legati alla proroga trentennale del Terminal Rinfuse.

Spinelli, durante l’interrogatorio guidato dal giudice Paola Faggioni, ha descritto come ha cercato di influenzare le decisioni a suo vantaggio, sottolineando contatti e telefonate con Toti, a cui si rivolgeva per risolvere problemi analogamente a quanto faceva con predecessori come Burlando. L’imprenditore ha ammesso di aver bonificato 40 mila euro al Comitato Toti come riconoscimento per l’interessamento del presidente, anche se sostiene che non ne sia conseguito alcun vantaggio diretto.

La conversazione ha toccato anche la situazione di Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità portuale, a cui Spinelli prometteva un posto di lavoro a Roma da 300 mila euro, illustrando così la rete di promesse e favori che caratterizzano il settore. L’interrogatorio ha anche evidenziato l’accusa verso altri membri influenti dell’autorità portuale, tra cui Rino Canavese, l’unico a votare contro la proroga della concessione, criticato duramente da Spinelli per le sue posizioni.

Le dichiarazioni di Spinelli hanno aperto uno squarcio su una realtà di gestione dei pubblici poteri in cui gli interessi personali e quelli economici sembrano intrecciarsi a discapito della trasparenza e dell’equità. La questione della spiaggia dell’Olmo, che Spinelli sperava di trasformare da libera a privata, è solo un esempio delle molteplici richieste fatte a Toti, tutte rimaste inevasive secondo l’imprenditore.

Questo scenario complesso mostra quanto possano essere intricate le relazioni tra politica, economia e gestione del territorio, soprattutto in contesti dove le risorse economiche si mescolano con le carriere politiche. L’inchiesta, quindi, non solo cerca di fare luce su specifiche accuse di corruzione, ma sottolinea anche la necessità di una maggiore trasparenza e integrità nelle interazioni tra imprenditori e pubblici ufficiali.

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Richiesta urgente di intervento al Ministro della Giustizia per risolvere le disfunzioni del processo telematico a Nola

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola ha trasmesso un appello urgente al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, evidenziando gravi disfunzioni nel sistema di processo telematico (PST) utilizzato dai Giudici di Pace nel circondario del Tribunale di Nola. Questa problematica sta impattando negativamente sul regolare svolgimento delle udienze e, di conseguenza, sul diritto di difesa dei cittadini.

La delibera, esecutiva immediata dal 10 maggio, è stata inviata anche a figure chiave nel sistema giudiziario, tra cui il Dirigente CISIA di Napoli, Giovanni Malesci, la Presidente della Corte di Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, e la Presidente del Tribunale di Nola, Paola Del Giudice. La comunicazione segnala la costante e quotidiana inefficienza del sistema, che sta causando notevoli ritardi nelle procedure giudiziarie e aumentando gli arretrati a causa dei continui rinvii d’ufficio.

Il documento illustra una serie di incidenti, tra cui verbali d’udienza irreperibili o caricati solo parzialmente nel sistema, testimonianze non registrate a causa di problemi di connettività, e documenti misallocati nei fascicoli telematici. Tali disfunzioni contrastano con l’obiettivo della riforma “Cartabia” di accelerare i processi e ridurre gli arretrati, rendendo il sistema attuale un ostacolo piuttosto che un facilitatore.

Il Consiglio ha richiesto la formazione di un tavolo tecnico urgente che coinvolga tutti gli operatori del settore giudiziario per formulare un piano d’intervento. Nel frattempo, ha proposto un provvedimento provvisorio che permetta ai Giudici di Pace di gestire le udienze attraverso la verbalizzazione cartacea, come soluzione temporanea al doppio binario, fino a quando le disfunzioni del sistema PST non saranno risolte.

Questo appello sottolinea la necessità di un’immediata revisione delle infrastrutture informatiche nel settore giustizia, per garantire l’efficienza del sistema giudiziario e il rispetto dei diritti dei cittadini.

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