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La Samp è in B, e preoccupa l’incertezza sul futuro

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Sampdoria in B. La sconfitta con l’Udinese sancisce la matematica retrocessione, fallimento sportivo che l’ambiente ha avuto modo di metabolizzare da settimane. Ma quello che più preoccupa è l’incertezza sul futuro con il club che può rischiare il fallimento per i debiti accumulati dalla gestione di Massimo Ferrero e a cui il nuovo CdA presieduto dall’ex Marco Lanna ha messo delle toppe per arrivare a fine stagione senza umiliazioni. Il fallimento porterebbe alla perdita del titolo sportivo e alla ripartenza dalla Serie D con cambio del nome.

La stagione era iniziata male (crisi societaria e difficoltà nel mercato estivo), proseguita malissimo in campo con assenza di risultati con Marco Giampaolo in panchina e proseguita con la guida tecnica di Dejan Stankovic. Così la Sampdoria dopo oltre 10 anni saluta la massima serie, e la B rappresenta il male minore perché il pensiero principale è la sopravvivenza della società, messa ad alto rischio dagli oltre 150 milioni di debiti. All’orizzonte pochissime soluzioni, quella più concreta si chiama Alessandro Barnaba, proprietario del Lille e numero uno di Merlyn Partners. Aveva provato già a dicembre proponendo 50 milioni da investire nel club, in parte come aumento di capitale, ma senza trovare il via libera di Massimo Ferrero. Oggi è nuovamente in prima fila anche se i tempi sono strettissimi e la metà maggio c’è la possibilità di portare i libri in tribunale.

Il cda sta cercando di stringere per definire la ristrutturazione del debito, portandolo da 150 a 75 milioni: uno ‘strumento’ per accelerare le trattative con Massimo Zanetti, presidente del colosso Segafredo, che sarebbe tornato sul dossier blucerchiato. Barnaba in pole, Zanetti monitora ma complessivamente c’è il timore nell’ambiente blucerchiato che ormai sia troppo tardi per dare vita al salvataggio doriano. Ore frenetiche, quindi, con la retrocessione in serie B che rappresenta l’ultimo problema per un club che vinse lo scudetto nel campionato 1990-91. Al fianco di Barnaba ormai da tempo anche Edoardo Garrone, ex proprietario della società, finito nel mirino dei tifosi perché ‘colpevole’ di aver consegnato il club gratis a Ferrero, ma che ora si dice disposibile a dare una mano al finanziere.

Che l’annata sportiva fosse complicata si era capito in estate con il mercato scandito solo dalla necessità di fare cassa e alleggerire il monte ingaggi. Da Thorsby a Candreva passando per Damsgaard e Bonazzoli, un tesoretto vicino ai 15 milioni. Stesso spartito anche a gennaio quando la Samp ha salutato Bereszynski, Caputo, Colley, Verre e ceduto Sabiri alla Fiorentina, dove andrà a fine campionato. Altri soldi in arrivo e stipendi ancora tagliati, tutto per tenere il club in galleggiamento. Il cammino blucerchiato a conduzione Giampaolo e Stankovic è continuato a essere di sofferenza, anche se con il serbo in panchina da ottobre una scossa dopo la ripartenza del campionato post Mondiale c’è stata a metà marzo con la vittoria casalinga sul Verona (3-1), ma la frenata è arrivata l’8 aprile quando la Cremonese vinse 3-2 al Ferraris. Per Stankovic una media punti vicina allo 0,6 a partita, troppo poco per salvarsi. Ma la retrocessione non preoccupa il mondo blucerchiata. Terrorizza il rischio fallimento nell’anno in cui il Genoa ha ritrovato la Serie A.

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Inter, vittoria di misura e testa al Barcellona: 1-0 contro il Verona con il rigore di Asllani

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Una vittoria preziosa, ottenuta con pragmatismo e ampio turnover: l’Inter supera il Verona per 1-0 a San Siro grazie a un rigore trasformato da Asllani e può ora concentrarsi con serenità sulla sfida decisiva contro il Barcellona.

Simone Inzaghi, squalificato e sostituito in panchina da Massimiliano Farris, rivoluziona la formazione rispetto alla gara europea: l’unico titolare confermato è Bisseck. Con lui in difesa De Vrij e Carlos Augusto, mentre sugli esterni agiscono Darmian e Zalewski. In mezzo al campo, Asllani in regia, affiancato da Frattesi e Zielinski. In avanti, spazio a Correa e Arnautovic.

L’inizio è tutto nerazzurro. Carlos è tra i più ispirati e già al quinto minuto propizia l’episodio chiave: imbucata per Arnautovic e fallo di mano netto di Valentini in area. L’arbitro Manganiello, dopo revisione al VAR, assegna il rigore. Dal dischetto si presenta Asllani: esecuzione impeccabile e primo gol in campionato per il centrocampista albanese, che spiazza Montipò e firma l’1-0.

Il Verona fatica a reagire. Il 5-3-1-1 di Zanetti punta sulla densità e sul gioco sporco, ma l’Inter controlla senza affanni. Zalewski è particolarmente attivo sulla sinistra, mentre l’unica vera occasione per gli ospiti è un destro potente di Sarr, respinto con attenzione da Martinez. L’illusione del raddoppio arriva ancora da Asllani, ma il suo tiro colpisce solo l’esterno della rete.

Nella ripresa, il copione non cambia subito: il Verona prova timidamente ad alzare il baricentro, ma l’Inter gestisce il possesso senza forzare. L’ingresso di Dimarco e Mkhitaryan prima, poi di Taremi e Acerbi, porta forze fresche, ma l’atteggiamento rimane conservativo. I nerazzurri badano a contenere, Martinez si fa spesso coinvolgere nel giro palla per addormentare il ritmo e spegnere le iniziative dell’Hellas.

Nel finale qualche brivido, ma nessun vero pericolo per la porta nerazzurra. L’Inter archivia la pratica con un 1-0 di sostanza, senza entusiasmi ma con pieno controllo. Tre punti pesanti in ottica campionato e una spinta in più verso l’attesissimo ritorno con il Barcellona. Ora, sì, la testa può andare tutta lì.

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Tennis: Sabalenka batte Gauff e vince Masters 1000 Madrid

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Aryna Sabalenka trionfa a Madrid superando nella finale del Masters 1000 Coco Gauff per 6-3 7-6 in un’ora e 39 minuti di gioco. Per la Sabalenka, n.1 della Wta, è il terzo titolo a Madrid dopo il successo del 2021 su Ashleigh Barty e quello del 2023 su Iga Swiatek, e anche il terzo titolo dell’anno dopo le vittorie a Brisbane e Miami. Complessivamente è il 20esimo titolo della carriera.

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Raspadori, il goleador dai gol pesanti: calmi e gesso, dobbiamo lavorare ancora

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“Penso che di pezzettini ne abbiamo costruiti tanti durante l’anno, siamo alla fine, mancano tre partite, ma dobbiamo pensare solo alla prossima, quella che viene è la più importante. Penso che ci siano dei gol che vengono ricordati, ma quello che rimane a noi è quello che c’è dietro, il lavoro quotidiano per poter vincere queste partite. Siamo riusciti a portarla a casa, non è mai scontato”. Lo ha dichiarato l’attaccante del Napoli Giacomo Raspadori ai microfoni di Dazn dopo il match vinto 1-0 contro il Lecce. “La partita è stata molto difficile, avevamo pressione, l’importante è avere vinto, dobbiamo continuare così. Clean sheet? Parte dagli attaccanti, quando loro fanno bene è più facile anche per noi”, ha aggiunto Amir Rrahmani.

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