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Napoli ammazza-campionato, Osimhen show a La Spezia: è fuga scudetto

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Dominio del NAPOLI che al “Picco” si impone con un rotondo 3-0 sullo Spezia. I partenopei toccano punte dell’80% di possesso palla, circondano lo Spezia ma nel primo tempo non riescono a pungere come vorrebbero. Gli azzurri sbloccano la gara ad inizio ripresa con Kvaraskhelia, su rigore, poi raddoppiano grazie ad un regalo di Dragowski che spiana letteralmente la strada alla capolista e poi completano il tris con doppietta di Osimhen. I bianchi partono a spron battuto ma il NAPOLI impiega poco per conquistare il centrocampo. Al 9′ cross di Mario Rui, Caldara tocca con il petto e sfiora l’autogol con Dragowski battuto. Sull’angolo di Mario Rui colpo di testa di Di Lorenzo, palla ad un metro dal palo. Si cambia il secondo pallone sgonfio, in 12′, e si riparte. Un’ammonizione non comminata a Rrahmani fa sollevare il Picco che soffre per i propri beniamini i quali arretrano vistosamente il baricentro. Il NAPOLI attacca ma lo Spezia si attesta con due linee al limite della propria area di rigore difendendosi con ordine. Kvaraskhelia (37′) non trova la porta per un metro, la capolista gira bene il pallone cercando il varco giusto, Lozano spara alto (43′).

Nella ripresa, 13 secondi e Reca tocca la palla con la mano in area. Rigore netto che Kvaraskhelia realizza. La partita si apre. Lo Spezia deve attaccare ma la capolista regge bene e riparte, dominando a centrocampo. Kvaraskhelia impegna Dragowski, un gol annullato a Osimhen per una leggera spinta del nigeriano a Caldara. Al 23′ un errore macroscopico di Dragowski regala il raddoppio a Osimhen. Pochi minuti ed un altro regalo di Caldara consente a Kvaraskhelia di offrire al nigeriano il tris su un piatto d’argento. Il sipario cala con oltre 20 minuti di anticipo. Curiosità finale: durante il riscaldamento pre partita Oshimen, calciando un pallone, ha colpito inavvertitamente una bambina in curva piscina. Accortosi del fatto ha scavalcato la recinzione per andare a scusarsi. Campione in campo e fuori.

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La nuova Gauff in azzurro, Tyra Grant ha scelto l’Italia

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Le ‘frecciate’ arrivate dagli Usa tramite ‘The Athletic’ e New York Times non le hanno fatto molto effetto, Tyra Caterina Grant ha scelto l’Italia, il Paese dove è nata, a Roma, il 12 marzo del 2008. E pazienza se da New York scrivono che l’ha fatto perché nel Bel Paese la concorrenza, agonistica e in fatto di ricerca di sponsor, è minore. La verità è che lei, che tifa Juventus e vuole essere in tribuna all’Olimpico per la partita di sabato 10 tra la Lazio e i bianconeri, ha cominciato a praticare il tennis vincendo a Roma il Lemon Bowl quando aveva 10 anni e poi sviluppando il proprio talento tra Vigevano e Bordighera agli ordini di coach Riccardo Piatti, creatore di campioni.

E proprio a Bordighera, Tyra ha incrociato Jannik Sinner, che ha osservato a lungo e assieme al quale si è anche allenata facendo qualche scambio. Vincitrice di tre Slam di categoria in doppio (Roland Garros nel 2023, Australian Open e Wimbledon 2024), arrivata fino al n. 2 nel ranking delle juniores, Tyra è figlia dell’ex giocatore di basket Tyrone Grant, 48enne di Brooklyn con tanti anni di militanza in Italia fra Livorno, Avellino, Teramo, Milano, Virtus Bologna, Veroli, Treviso e Venezia, e di Cinzia Giovinco, atleta e maestra di tennis.

Proprio mamma Cinzia ha avuto un ruolo importante nella decisione della ragazza di rappresentare l’Italia (a lungo corteggiata dalla Federtennis del presidente Angelo Binaghi), poi quasi a voler ufficializzare il tutto è arrivato il tabellone delle prequalifiche del torneo di doppio degli Internazionali d’Italia, in cui accanto al cognome di Grant, che gioca in coppia con Lisa Piga, è comparsa la bandiera italiana e non quella degli Stati Uniti con cui Tyra (reduce da un anno, il 2023, di allenamenti in Florida sotto l’egida della federazione statunitense) aveva giocato in precedenza. Anche il New York Times ha messo nero su bianco scrivendo che “un portavoce della Wta ha confermato che l’organizzazione ha approvato la richiesta di Grant di cambiare la sua nazionalità e che la modifica entrerà in vigore a partire dagli Internazionali d’Italia”.

A Roma Tyra Grant, che di nascita effettiva e tennistica è italianissima, giocherà anche il singolare, perché ha avuto una wild card. Peccato per gli Usa, dov’era considerata una probabile erede delle sorelle Venus e Serena Williams e di Coco Gauff. Lei si è limitata a dire che “essendo papà di Brooklyn e avendo passato io un anno lì, mi sento anche un po’ americana”, ma ciò che ora conta è se questa 17enne confermerà le aspettative. Intanto Tyra ha spiegato che si sente imbarazzata a dirlo, ma spera “di poter diventare numero 1 del mondo e poter vincere tanti Slam. Non lo dico con presunzione, ma oggettivamente mi alleno per questo. Poi vedremo che carriera avrò”. Non rimane che vederla impegnata sul campo, il bello viene adesso.

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Giampaolo: Graziano un fratello,non strumentalizziamo

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“Prima di parlare della partita, voglio abbracciare la famiglia di Graziano, che manca tanto anche a noi”. Marco Giampaolo, tecnico del Lecce, apre così la conferenza alla viglia della gara di domani contro il Napoli. Torna a parlare dopo la scomparsa del fisioterapista Fiorita, dopo dieci giorni di assoluto sbandamento in casa giallorosa, compresa la gara giocata contro l’Atalanta.

“Gestire quello che è accaduto non è per nulla facile – spiega l’allenatore -. Esistono aspetti tecnici, professionali, morali, compresa la gestione del dolore di ognuno di noi: abbiamo perso un uomo della nostra squadra e della nostra famiglia. Alla squadra prima della gara di Bergamo ho detto che dovevamo disputare gara di grande spirito, come se questo fosse un anello di congiunzione con quanto accaduto. Tutti hanno fatto la loro parte in modo dignitoso, mi è piaciuto anche il contorno, da parte di squadra, club e tifosi. Ma è necessario fare discorsi separati: il calcio è una cosa, quello che è accaduto a Graziano non può essere strumentalizzato”.

“Non dobbiamo mischiare le cose – precisa Giampaolo – deve esserci lo spirito di una squadra che ha perso un fratello. Penso che ci debba essere qualcosa dentro di noi che si muove, ma la squadra ha già dato dimostrazione di spirito di appartenenza con la gara disputata a Bergamo”. “Giochiamo contro la prima della classe, la squadra più forte al momento – prosegue l’allenatore – e che ha tre punti di vantaggio sulla seconda. Siamo consapevoli della forza dell’avversario, guidato da un tecnico molto forte. Non scopriamo nulla di nuovo, sappiamo chi incontriamo, conosciamo le loro caratteristiche, e il Lecce dovrà fare la sua parte”.

Il tecnico ritrova anche l’estro di Nicola Sansone: “Rientra in lista perché si è riaperto un posto dopo l’infortuno occorso a Gaby Jean – dice Giampaolo -. Si è sempre comportato bene in questo periodo e non posso che parlarne positivamente. Ci darà una mano, farà gruppo mettendo a disposizione la sua esperienza”. Infine un pensiero sulla corsa salvezza, con lo slot ormai ristretto a Lecce, Empoli e Venezia per conquistarsi un posto al sole: “Non mi spaventa nessuna delle concorrenti – sottolinea Giampaolo – e dobbiamo pensare a fare il nostro percorso, che è molto tosto: restano quattro gare, non prevedo i risultati e non faccio calcoli sui calendari, perché rischierei di essere smentito”.

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Prossima edizione Supercoppa italiana in Arabia Saudita

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La Supercoppa italiana tornerà nuovamente in Arabia Saudita anche per la prossima edizione. Lo ha confermato la Lega Serie A, dopo l’assemblea odierna svolta in videoconferenza. In particolare, infatti, l’ad Luigi De Siervo (foto Imagoeconomica in evidenza) “ha confermato di aver ricevuto la conferma di interesse da parte degli organizzatori arabi di Sela per ospitare la prossima edizione della Supercoppa con il format a 4 squadre”, si legge nella nota. Sarà la terza edizione consecutiva in cui la Supercoppa italiana si disputerà in Arabia Sauditi: il Paese arabo, secondo il contratto, potrà ospitare una ulteriore edizione nei prossimi tre anni.

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