Collegati con noi

Cronache

Bullismo e baby gang, i carabinieri arrestano 5 minorenni a Gragnano

Pubblicato

del

Per delega del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, si comunica (nel rispetto dei diritti degli indagati, da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) quanto segue.

Questa mattina, a Gragnano, i militari della Compagnia Carabinieri di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare del collocamento in comunità, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, nei confronti di 5 indagati, gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di atti persecutori e rapina.
Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Gragnano e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, hanno avuto origine nel settembre u.s. ed hanno consentito di appurare che un ragazzo di 14 anni di Gragnano aveva subito nel corso degli ultimi 3 anni una serie di atti persecutori.
Gravemente indiziati di averli posti in essere sono i 5 indagati, di età compresa fra i 15 e i 18 anni, destinatari delle misure (l’unico 18enne presente tra i cinque indagati era minorenne all’epoca dei fatti).
Nello specifico le condotte vessatorie sarebbero sfociate anche in una violenta aggressione fisica avvenuta nel settembre u.s. che avrebbe provocato alla vittima lesioni giudicate guaribili in gg. 10 s.c.. Secondo la ricostruzione investigativa la vittima sarebbe stata costretta a cambiare scuola nell’anno scolastico in corso e la stessa, durante la frequenza del terzo anno di scuola media inferiore, avrebbe addirittura esternato la volontà di togliersi la vita. Le indagini hanno poi permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di 3 destinatari dell’odierna misura cautelare e di un quarto soggetto non imputabile poiché minore degli anni 14, in ordine alla rapina di un coltellino multiuso, avvenuta nel mese di aprile u.s.. Il giovane 14enne avrebbe infine subito sin dalle scuole elementari numerosi atti di bullismo da parte di un coetaneo, non destinatario dell’odierna misura cautelare poiché all’epoca dei fatti infraquattordicenne e quindi non imputabile. Si specifica che due degli odierni destinatari di misura cautelare sono altresì indagati nell’ambito del procedimento penale riguardante il suicidio del 13enne Alessandro Cascone, avvenuto proprio a Gragnano lo scorso 1 settembre. Al termine delle formalità di rito gli indagati sono stati sottoposti alla misura del collocamento in comunità.

Advertisement

Cronache

Indossa un passamontagna al porto di Ischia ed evade dai domiciliari: arrestato un 21enne

A Ischia, un 21enne evade dai domiciliari e tenta di imbarcarsi per Napoli con un passamontagna: riconosciuto e arrestato dai Carabinieri.

Pubblicato

del

Iniziamo questa storia dalla fine, da un epilogo inaspettato, frutto di una scelta maldestra di un 21enne di Barano d’Ischia. Il giovane si trovava in fila al porto, pronto a imbarcarsi su uno degli ultimi traghetti della giornata con destinazione Napoli. Nulla di strano, se non fosse per un dettaglio singolare: indossava un passamontagna.

Alcune persone presenti hanno manifestato curiosità, altre preoccupazione. A porsi domande sono stati anche i Carabinieri del nucleo radiomobile di Ischia, impegnati nei controlli serali. Avvicinatisi al giovane, gli hanno chiesto di mostrare il volto. A quel punto, come in un colpo di scena da film, il ragazzo ha tolto il passamontagna e si è dato alla fuga verso una pineta.

Riconosciuto e arrestato dopo l’inseguimento

I militari lo hanno inseguito, bloccato e immediatamente riconosciuto: era lo stesso giovane che poche ore prima aveva rubato uno scooter, fuggendo tra le strade di Ischia e venendo arrestato dai Carabinieri. Dopo il primo arresto, era stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Questa volta, in manette per la seconda volta nel giro di poche ore, il 21enne dovrà rispondere anche dei reati di evasione e resistenza a pubblico ufficiale. In attesa dell’udienza in Tribunale, resterà in camera di sicurezza.

Continua a leggere

Cronache

Campione di poker non dichiara vincite, recuperati 1,5 milioni

Pubblicato

del

Considerato uno dei migliori giocatori al mondo di poker live , non avrebbe mai dichiarato le proprie vincite. Enrico Camosci, 31 anni, bolognese, è stato sottoposto ad una verifica fiscale dalla Guardia di Finanza, nucleo operativo metropolitano di Bologna. La ricostruzione della sua posizione, preventivamente condivisa con la locale Agenzia delle Entrate e da cui è successivamente scaturita la denuncia per omessa dichiarazione, è stata fatta anche attraverso la ricerca di informazioni sui siti specializzati e sui social, consentendo di recuperare a tassazione oltre 1,5 milioni di euro di redditi da lavoro autonomo, derivanti dall’attività sportiva svolta in forma abituale e professionale al di fuori dell’Unione Europea. Se da un lato, spiega infatti la Gdf, i premi corrisposti da case da gioco autorizzate all’interno dell’Unione Europea non vanno dichiarati, in quanto soggetti a ritenuta alla fonte, quelli conseguiti al di fuori del territorio comunitario costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito.

Continua a leggere

Cronache

Arrestato giovane a Bolzano per propaganda razzista e addestramento al terrorismo

Operazione dei Carabinieri a Bolzano: arrestato un giovane per propaganda razzista e attività con finalità di terrorismo. Indagini coordinate dalla Procura di Trento.

Pubblicato

del

In data odierna, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Trento, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Bolzano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino italiano. Il giovane è sottoposto a indagini per attività di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa aggravata, nonché per addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale.

Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Trento, è il risultato di una complessa attività investigativa avviata nel settembre 2023 grazie a un contributo dell’intelligence italiana. L’indagine ha portato all’individuazione di un profilo social attivo nella diffusione di materiale di matrice nazionalsocialista e di supporto all’organizzazione terroristica jihadista nota come “Stato Islamico”.

Tecniche sofisticate per evitare l’identificazione

Nonostante l’indagato avesse adottato sofisticati accorgimenti informatici per restare anonimo, i Carabinieri del ROS sono riusciti a identificarlo. Le investigazioni hanno confermato l’intensa attività di diffusione di contenuti multimediali di propaganda jihadista e antisemita, oltre a documentare un percorso di apprendimento per la costruzione di ordigni esplosivi azionati tramite detonatori wireless.

Il giovane, diplomato come perito elettrotecnico, si vantava in comunicazioni telefoniche e telematiche di essere in procinto di realizzare un ordigno artigianale del tipo TATP, chiedendo indicazioni su come costruire un detonatore a distanza e acquisendo i componenti elettronici necessari. Inoltre, risultava impegnato in un’opera costante di indottrinamento dei familiari, inclusi un fratello minore di soli 10 anni e un altro fratello maggiorenne, con il quale discuteva anche dell’acquisto di un’arma da fuoco.

Perquisizioni e materiali sequestrati

Le perquisizioni disposte dalla Procura Distrettuale di Trento hanno permesso di sequestrare una maschera antigas, oltre 200 unità di polvere pirica, componenti elettroniche per rilevamento di microspie, strumenti per la fabbricazione di telecomandi a distanza e attrezzature per microsaldature. Sono stati sequestrati anche materiale informatico e documentale ritenuto di interesse investigativo.

Un percorso di de-radicalizzazione interrotto

L’odierna indagine si collega a una precedente, condotta dalla Procura per i minorenni di Bolzano, che aveva visto coinvolto lo stesso soggetto quando era ancora minorenne. All’epoca fu avviato a un programma educativo e riabilitativo di de-radicalizzazione, innovativo strumento di contrasto al terrorismo, il cui percorso però si interruppe con l’emergenza Covid-19, senza ottenere i risultati sperati.

Presunzione di innocenza

Si ricorda che, in base al principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta a indagini sarà definitivamente accertata solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna. Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto