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Blackout a Kiev ma ‘russi sfiduciati, guerra rallenta’

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Si fa il possibile da settimane a Kiev per difendersi anche dal gelo, in queste ore però la caparbietà della resistenza ucraina non può molto contro le temperature che scendono a -5 mentre scatta una nuova emergenza blackout dopo che la società elettrica Dtek specifica di non poter seguire le interruzioni di corrente già pianificate e che i tecnici “stanno facendo tutto il possibile per stabilizzare la situazione”. Una ‘situazione’ – sul terreno – che non può che partire da qui, dalle città paralizzate, ma che arriva fino in Donbass dove cade una pioggia di missili ininterrottamente per 24 ore, e in Lugansk dove attivisti parlano di civili giustiziati pubblicamente dagli occupanti russi. Sono gli strati di un conflitto che però da una parte sembra comunque rallentare sul terreno sbarrato dalla resistenza ucraina e dall’altra perde sostegno nell’opinione pubblica russa, stando ad informazioni di intelligence di Washington e Londra.

Il rapporto quotidiano del ministero britannico della Difesa indica che il 55% dei russi è favorevole ai colloqui di pace con l’Ucraina, mentre solo il 25% si dichiara favorevole al proseguimento del conflitto. “Nonostante gli sforzi delle autorità russe per imporre un controllo pervasivo dell’ambito informativo, il conflitto è diventato sempre più tangibile per molti russi dopo la mobilitazione parziale del settembre 2022”, afferma l’intelligence britannica. “Poiché è improbabile che la Russia ottenga importanti successi sul campo di battaglia nei prossimi mesi, è verosimile che per il Cremlino sia sempre più difficile mantenere anche solo una tacita approvazione della guerra tra la popolazione”.

Sul campo di battaglia lo scenario lo traccia la direttrice dell’intelligence statunitense Avril Haines evidenziando come i combattimenti in Ucraina stiano rallentando – e probabilmente continueranno a rallentare nei prossimi mesi invernali – mentre non ci sono prove di un affievolimento della resistenza da parte delle forze di Kiev. Intervenendo ad un forum sulla Difesa in California, Haines ha affermato che entrambe le parti cercheranno di “rifornirsi e ricostituirsi” per qualsiasi controffensiva in primavera, mentre la Russia ha perso più della metà del territorio che aveva conquistato.

Nel confermare poi che la maggior parte dei combattimenti sono in corso nella regione di Bakhmut e Donetsk, nell’Ucraina orientale, ha ricordato che i combattimenti sono rallentati dopo il ritiro delle truppe russe dalla parte occidentale della regione di Kherson il mese scorso. “Stiamo già assistendo a una sorta di riduzione del ritmo del conflitto e ci aspettiamo che questo sia il risultato dei prossimi mesi”, ha osservato. “Sia l’esercito ucraino che quello russo si prepareranno a una controffensiva dopo l’inverno. Ma in realtà nutriamo un certo scetticismo sul fatto che i russi siano o meno pronti a farlo”, ha detto. E ha sottolineato anche la convinzione dell’intelligence Usa che il presidente russo Vladimir Putin non abbia un quadro completo, in questa fase, di quanto le sue forze armate siano sfiduciate.

“Vediamo carenze di munizioni, problemi di approvvigionamento, logistica, tutta una serie di preoccupazioni che i russi stanno affrontando”. Sfiduciate, ma anche cruente e pronte a tutto per lanciare un messaggio di forza, se è vero che i russi hanno giustiziato pubblicamente un gruppo di civili nella parte occupata della regione di Lugansk. A parlarne è l’attivista e avvocato ucraino Sergiy Sternenko su Telegram, postandone anche immagini: “Nella regione di Lugansk, i russi hanno giustiziato pubblicamente dei civili. È stata una mossa di facciata, in modo che tutti la vedessero. E il mondo deve vederlo. Una vera e propria vile faccia russa di disumani che ostentano le loro atrocità”, ha scritto Sternenko.

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Russia, respinto attacco di droni ucraini contro Mosca

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La Russia ha dichiarato stanotte di aver sventato un attacco di droni ucraini contro Mosca, pochi giorni prima delle celebrazioni del 9 maggio per la vittoria sulla Germania nazista nel 1945. Non è la prima volta che la capitale russa è bersaglio di simili operazioni di Kiev, sebbene rimangano rare. Il sindaco Sergei Sobyaninen ha dichiarato su Telegram che le difese aeree hanno “respinto un attacco di quattro droni diretti verso Mosca” senza causare “danni o vittime”.

L’attacco dei droni ucraini avviene pochi giorni prima della parata militare del 9 maggio nella Piazza Rossa, alla quale si prevede parteciperanno il presidente cinese Xi Jinping, il suo omologo brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva e altri partner e alleati di Mosca. La commemorazione della vittoria sulla Germania nazista, avvenuta esattamente 80 anni fa il 9 maggio, è fondamentale per la narrativa patriottica del Cremlino, che insiste sul fatto che il conflitto armato contro l’Ucraina è una continuazione di quello contro Berlino durante la Seconda guerra mondiale.

In occasione delle celebrazioni del 9 maggio, il presidente russo Vladimir Putin ha proposto all’Ucraina una tregua di tre giorni, dall’8 al 10 maggio, allo scopo, a suo dire, di testare la volontà di Kiev di raggiungere la pace. Ma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato domenica di “non credere” che la Russia rispetterà la tregua. I colloqui separati tra Mosca e Kiev, guidati da Washington, sono in corso da oltre due mesi e finora faticano a produrre risultati nella ricerca di una soluzione al conflitto scatenato dall’attacco russo all’Ucraina nel febbraio 2022.

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Trump riapre Alcatraz: “Ospiterà i criminali più spietati d’America”

Donald Trump ordina la ricostruzione e riapertura del carcere di Alcatraz. “Ospiterà i criminali più violenti d’America”, ha dichiarato su Truth.

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Il presidente americano annuncia su Truth il ritorno della famigerata prigione federale: sarà ampliata e usata per i detenuti più pericolosi

Donald Trump ha annunciato ufficialmente di aver ordinato la ricostruzione e la riapertura del carcere federale di Alcatraz, l’ex penitenziario simbolo della durezza del sistema carcerario americano, situato su un isolotto nella baia di San Francisco e chiuso dal 1963.

Con un post pubblicato su Truth Social, Trump ha dichiarato che la nuova Alcatraz ospiterà “i criminali più spietati e violenti d’America“. Il presidente ha inoltre anticipato che il complesso sarà “sostanzialmente ampliato” rispetto alla struttura originale, rimasta celebre per aver ospitato gangster del calibro di Al Capone e per la sua reputazione di carcere inespugnabile.

La scelta ha già provocato reazioni contrastanti negli Stati Uniti: un’operazione simbolica dal sapore fortemente propagandistico, che richiama l’idea di legge e ordine tanto cara alla narrazione trumpiana, soprattutto in vista delle prossime elezioni.

Non sono ancora stati diffusi dettagli tecnici né un cronoprogramma ufficiale per la ricostruzione. Ma l’annuncio rilancia l’uso di Alcatraz come deterrente mediatico, riportando nell’attualità una prigione che da sessant’anni era diventata solo un’attrazione turistica.

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Romania, il sindaco di Bucarest filoeuropeo Nicusor Dan al ballottaggio contro George Simion

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Sarà il sindaco di Bucarest filoeuropeo Nicusor Dan lo sfidante del candidato di estrema destra George Simion (nella foto) al ballottaggio delle elezioni presidenziali in Romania, secondo i risultati quasi definitivi del voto di ieri. Con il 99% delle schede scrutinate il leader del partito nazionalista Aur e sostenitore del presidente americano Donald Trump ha ottenuto il 40,5% dei voti e se la vedrà ora nel secondo turno con Dan, balzato al secondo posto con il 20,9% delle preferenze contro il 20,3% del candidato della coalizione di governo Crin Antonescu.

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