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Pallavolo: bronzo mondiale, ma nell’Italia è caso Egonu

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Il bronzo è amaro e nell’Italia che festeggia a metà si scatena il caso Egonu. Dopo il successo sulle campionesse Usa, che regala comunque il bronzo iridato alla nazionale di volley, è lo sfogo della star azzurra – catturato in un video postato sui social e che ha fatto poi il giro della rete – a far parlare. “Questa è la mia ultima partita, sono stanca: mi chiedono se sono italiana…” le parole tra le lacrime che Paola Egonu confida al suo procuratore Marco Reguzzoni. Frasi che annunciano l’addio all’azzurro, su cui però poi è la stessa campionessa a correggere il tiro. “Ogni volta vengo presa di mira, fa male essere attaccata perché io ci metto sempre il cuore e non manco mai di rispetto – le parole di Egonu davanti ai microfoni delle tv -. Vorrei avere un’estate libera per staccare. Mi fa ridere pensare di aver letto persone che mi hanno chiesto perché sono italiana e mi chiedo perché io rappresento persone del genere”. Lo stesso manager aveva spiegato che si trattava di uno sfogo dettato dalla amarezza di dover subire sempre critiche quando le cose non vanno al meglio. “Sono fiera della squadra, del gruppo, di me stessa perché oggi non era facile scendere in campo – ha spiegato Egonu -. È sempre un onore portare la maglia azzurra. Io punto di riferimento della naziomale? Lo spero”. Dichiarazioni per gettare acqua sul fuoco, certo è che il malessere resta. Nato con la delusione della semifinale persa col Brasile, e che il terzo posto conquistato in Olanda non ha mitigato. Tanto che si parlava comunque di grossi cambiamenti, che qualcuno compreso il ct Mazzanti potesse andare via. Ipotesi che però il presidente della Fipav Giuseppe Manfredi ha escluso. “Il percorso delle ragazze è stato molto positivo – ha detto -, sono sei mesi che si stanno allenando e giocando. Vengono da una stagione incredibile in cui abbiamo vinto per la prima volta la Nations League e siamo tra le prime quattro al mondo. Non possiamo che dire che questa è sicuramente una stagione molto ma molto importante. Con Mazzanti abbiamo un contratto fino alle Olimpiadi e non c’è alcuna sostituzione in vista, non c’è questa esigenza, nemmeno per lo staff”. Le azzurre si sono riscattate dopo il ko contro la loro bestia nera in verdeoro e hanno trovato la forza per battere le campionesse olimpiche americane con un percorso netto (25-20, 25-15, 27-25): non era il trionfo sperato, ma dopo aver messo a terra l’ultima palla le ragazze si sono abbracciate a lungo, rimanendo in campo, e molte trattenendo a stento lacrime. “Purtroppo l’oro non è arrivato ma comunque è un bronzo mondiale – ha commentato la capitana, Miriam Silla – tutte insieme, abbiamo onorato il lavoro che abbiamo fatto e anche onorato noi stesse”. “C’è un misto di amarezza e di soddisfazione e capisco la commozione delle ragazze. C’è l’amaro per quello che non siamo riusciti a raggiungere ma anche la fortuna di aver portato a termine un’annata straordinaria. Io in discussione? Ora festeggiamo, al resto penseremo più avanti” le parole del ct. Resta il bronzo, ma anche le lacrime: e Paola Egonu, simbolo di questa nazionale che si dice stanca delle critiche. E quell’abbraccio a terra con le compagne che sa di addio, ma lei rassicura: “è solo una pausa”.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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Coppa Italia: Allegri espulso al 94′, “dov’è Rocchi?”

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Un Massimiliano Allegri furioso per una punizione concessa all’Atalanta, è stato espulso al 94′ della finale di Coppa dall’arbitro Maresca. Dopo essersi strappato giacca e cravatta di dosso, Allegri ha continuato a protestare ed uscendo ha urlato più volte verso la tribuna autorità “dov’è Rocchi?”, ovvero il designatore degli arbitri.

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Napoli, terapie per Osimhen, in dubbio per la Fiorentina

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Il Napoli si è allenato questa mattina all’SSCN Konami Training Center di Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro la Fiorentina in programma venerdì allo Stadio Franchi per la 37esima giornata di Serie A (ore 20.45). La squadra ha lavorato sul campo 1 dove ha iniziato la sessione con attivazione e torello.Successivamente il gruppo è stato impegnato in seduta tecnico tattica e partitina finale.Zielinski ha svolto lavoro personalizzato in campo. Per Mario Rui lavoro personalizzato in palestra e campo. Osimhen ha fatto terapie e lavoro personalizzato in palestra. Lindstrom si è allenato in gruppo.

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