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Politica

Al via la XIX legislatura,cifre e dati dei nuovi eletti

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Sono il Terzo Polo e M5s i partiti “piu’ rosa”, quelli cioe’ che hanno piu’ donne tra i propri eletti in Parlamento: rispettivamente il 46,6% e il 45.1%. Il Movimento guidato da Giuseppe Conte e quello guidato da Carlo Calenda si dividono anche il primato dell’eta’ piu’ bassa dei propri rappresentanti, rispettivamente alla Camera e al Senato. Sono questi alcuni dati che emergono da una analisi dei verbali dell’Ufficio elettorale nazionale con i nomi degli eletti, in attesa che domani vengano ufficializzati da Camera e Senato con l’inizio della XIX legislatura. Il sistema elettorale ha premiato tutti i partiti del centrodestra al di la’ della percentuale proporzionale, tanto che la Lega ha quasi gli stessi deputati del Pd (66 la prima, 69 il secondo) pur avendo meno della meta’ dei voti. Il partito con piu’ eletti e’ naturalmente Fdi, con 119 deputati e 66 senatori. Dei complessivi 185 parlamentari del partito di Gorgia Meloni 55 sono donne, pari al 35,6%. La Lega ha eletto 29 donne su 95, pari al 30,9% e Fi 17 su 63, cioe’ il 26,9%; le donne di Noi Moderati sono 3 sui 9 parlamentari, quindi il 33,3%. Tra i partiti d’opposizione la percentuale piu’ bassa di donne la ha il Pd, con il 31,4% (34 su 108); l’Alleanza Verdi-Sinistra (Avs) ne ha 6 su 18, pari al 33,3%. Terzo Polo e M5s si equivalgono: il Polo di Calenda ha portato in Parlamento 14 donne su 30, pari al 46,6% mentre il Movimento di Conte ne ha elette 37 su 82 (45,1%).

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e con il Presidente della Camera Roberto Fico,al Parlamento in seduta comune per la cerimonia di giuramento della Legislatura appena conclusa
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Bene anche la Svp che ha portato a Roma due donne su cinque rappresentanti (40%). Guardando l’anagrafe, l’eta’ media dei deputati di Fdi e’ di 51 anni (i piu’ maturi sono i 75enni Carlo Nordio e Giulio Tremonti, la piu’ giovane Grazia Di Maggio, classe 1994). Per quanto riguarda gli altri partiti, quello con l’eta’ media dei deputati piu’ alta e’ Noi Moderati (56), seguito da Fi (53,2), Avs (51), Pd (49,5), Azione-Iv (49), Lega (47,2) e M5s (45,6) che conferma il primato della scorsa legislatura. In Senato (dove l’eta’ minima per essere eletti e’ 40 anni), il partito piu’ giovane e’ il Terzo Polo (48,5 anni), mentre il piu’ maturo e Fi (62) guidato dagli 86 anni di Silvio Berlusconi. Ci sono poi Avs (57,3), Noi Moderati (57), il Pd (56,4), Fdi (56,2), M5s (52,8) e Lega (51,2). Per quanto riguarda infine la geografia, la provenienza degli eletti riflette la densita’ della popolazione di ciascuna Regione. La Lombardia, con gli oltre 9 milioni di abitati suddivisa in 4 circoscrizioni e’ la piu’ rappresentata alla Camera (64 deputati), mentre il Molise ha solo due deputati e la Valle d’Aosta uno. Le urne anticipate hanno impedito di riscrivere i collegi in base al Censimento generale (i dati saranno ufficializzati a dicembre) il che ha danneggiato il Lazio. Esso ha superato come abitanti la Campania ma gli spettano 36 deputati rispetto ai 38 di quest’ultima. Inaspettatamente ne arrivera’ pero’ uno in piu’, il 37esimo: a causa delle troppe multicandidature, Fdi in Veneto orientale ha esaurito la lista proporzionale e un eletto e’ scattato nel Lazio 2 (nella persona di Paolo Pulciani) anziche’ in Veneto che dunque avra’ un deputato in meno. Sempre per le troppe pluricandidature, questa volta di M5s a Napoli, la Campania ha ceduto un eletto alla Lombardia 2 (Varese), Regione che quindi avra’ il 65esimo deputato, Alessandra Todde, benche’ questa sia di Nuoro.

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Politica

Landini: fermare l’autonomia, sabato 25 in piazza a Napoli

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“Il modo migliore per difendere la democrazia è praticarla”: lo rimarca il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in conferenza stampa, tornando a dire no all’autonomia differenziata, in vista della manifestazione nazionale in programma sabato 25 maggio con “La via maestra”, la rete che raccoglie oltre cento associazioni. Manifestazione che “abbiamo scelto di fare a Napoli, è una scelta precisa: mandare un messaggio di unità e costruzione di unità del Paese che è il contrario di quello che sta avvenendo”, afferma Landini. Inoltre, prosegue, “abbiamo scritto a tutti i presidenti di Regione, ai segretari delle forze politiche e ai capigruppo: è il momento di fare politiche che vadano nella direzione opposta rispetto a quello che sta avvenendo”, chiedendo dunque di “non proseguire su quella strada”. Nella lettera la Cgil e le associazioni esprimono “tutta la preoccupazione per la possibile approvazione” del ddl sull’autonomia differenziata, un progetto che “se realizzato metterebbe a rischio l’unità nazionale”, sostengono.

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La Rai annulla il confronto televisivo tra Meloni e Schlein per le Europee

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La Rai ha annullato il previsto confronto televisivo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in programma per il 23 maggio. Questa decisione arriva dopo la comunicazione dell’Agcom che ha sottolineato come un confronto del genere potesse avvenire solamente con il consenso di tutti i gruppi parlamentari rappresentati, condizione non soddisfatta dato che solo quattro degli otto gruppi hanno dato il loro assenso.

Il dibattito, che avrebbe avuto luogo nel contesto delle imminenti elezioni europee e che sarebbe stato moderato dal noto giornalista Bruno Vespa, è stato cancellato per mancanza della maggioranza richiesta dall’Agcom. La decisione di annullare l’evento è stata annunciata dalla Rai attraverso una nota ufficiale in cui si spiega che “nessun confronto è possibile in assenza della maggioranza richiesta”.

La Rai ha inoltre precisato che continuerà a garantire il rispetto della par condicio nei suoi notiziari e programmi di approfondimento, seguendo le linee guida dell’Autorità di regolamentazione. Con questa mossa, il servizio pubblico italiano si impegna a mantenere un equilibrio e una correttezza nella copertura delle campagne elettorali, riconosciute e sostenute dall’Agcom.

Questo annullamento segna un momento significativo nel dibattito politico italiano, influenzando non solo la visibilità dei candidati ma anche la dinamica dell’informazione politica in vista delle elezioni europee.

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Ultima stretta sul Superbonus e tutte le nuove norme finanziarie: l’esame approfondito

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Nell’arena politica italiana, la giornata di oggi segna un passaggio cruciale con la conclusione della prima fase di esame parlamentare del decreto legge sul Superbonus al Senato. Il dibattito è stato particolarmente acceso, evidenziando le fratture interne alla maggioranza, con Forza Italia che si è distinta in opposizione a specifiche misure proposte dal governo.

Il decreto, che introduce significative modifiche normative, è stato al centro di aspre discussioni, specialmente per quanto riguarda l’introduzione della misura dello spalma-crediti su 10 anni e la retroattività di tale provvedimento per le spese del Superbonus del 2024. Inoltre, Forza Italia ha combattuto, con successo parziale, la proroga della sugar tax, supportata dal resto della maggioranza e posticipata al 1° luglio 2025.

Durante i lavori della 6a Commissione, si sono verificati momenti di tensione significativa. In particolare, Forza Italia si è astenuta durante il voto su un emendamento cruciale, che è passato solo con il sostegno del presidente della commissione, Massimo Garavaglia (Lega), e di Italia Viva, che ha giocato un ruolo decisivo. La fiducia posta dal governo sul testo è stata approvata senza sorprese con 101 voti a favore, dimostrando una solida tenuta della maggioranza nonostante le divergenze interne.

Tra le novità più rilevanti approvate, si evidenzia il fondo di 35 milioni di euro istituito per il 2025, destinato al sostegno di interventi su edifici danneggiati da sismi, non coperti da precedenti decreti. Questo si aggiunge alle modifiche alla ripartizione dei crediti di imposta e alle diverse proroghe, come quella della Plastic tax al 1° luglio 2026 e varie nuove disposizioni per le banche e le assicurazioni riguardo la gestione dei crediti del Superbonus.

Importanti anche le risorse aggiuntive destinate a migliorare la gestione delle emergenze e del demanio, con significativi aumenti di fondi destinati a vari aspetti della gestione pubblica e infrastrutturale.

Il decreto ora passerà alla Camera per l’approvazione definitiva, prevista entro il 28 maggio, in una fase in cui il governo spera di consolidare ulteriormente le misure introdotte senza ulteriori ostacoli.

In sintesi, il cammino del decreto Superbonus si dimostra emblematico delle dinamiche politiche e delle priorità economiche attuali, rappresentando un tassello fondamentale nel più ampio quadro delle politiche di incentivazione e regolamentazione fiscale italiane.

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