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Rissa a fine partita, sei tifosi arrestati a Monza

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La voglia di fare a pugni dopo la partita, l’incapacita’ di gustare lo sport con sano spirito di partecipazione: tre tifosi del Monza e tre dell’Udinese sono finiti in manette dopo essere stati identificati dalla Polizia di Stato, con l’accusa di aver scatenato una rissa al termine del match di serie A fra le due squadre, venerdi’ sera, fuori dall’U-Power Stadium di Monza, provocando anche il ferimento di un poliziotto. Erano circa le 21.40 di venerdi’ 26 agosto quando, a spalti vuoti, una ventina di ultras friulani a bordo di quattro minivan hanno “stanato” una trentina di tifosi avversari in viale Sicilia a Monza, nei pressi di Cascina Cantalupo, punto di ritrovo dei biancorossi. Tra le due tifoserie rivali e’ scattata immediatamente la rissa, con lanci di pietre, cocci di bottiglie, aste di bandiere e segnaletica stradale stradicata. A bloccarli sono intervenuti diversi agenti di Polizia, uno dei quali e’ stato aggredito ed e’ finito in ospedale con contusioni multiple e una prognosi di dieci giorni. Le successive verifiche della Digos di Monza, in collaborazione con quella di Udine, hanno permesso di identificare sei tifosi coinvolti negli scontri e arrestati ieri in flagranza di reato differita. I tre tifosi monzesi, due 44 enni e un 19 enne, hanno alle spalle precedenti di polizia per resistenza a pubblico ufficiale, rissa, manifestazioni non preavvisate, ed erano gia’ stati colpiti da daspo. I tre tifosi udinesi, rispettivamente un 48enne, un 42enne e un 22enne, arrivavano dalle province di Pordenone, Venezia ed Udine. Non e’ pero’ finita qui. Circa un’ora piu’ tardi una famiglia di tifosi dell’Udinese, sette persone tra cui un bambino, tutti friulani residenti in Svizzera, e’ stata aggredita a spintoni e insulti mentre cenava in un ristorante di Monza, da una trentina di tifosi della squadra brianzola. Sul posto e’ intervenuta la Polizia di Stato che ha fatto allontanare i tifosi aggressori, verso i quali sono in corso accertamenti. Oggi pomeriggio, in Tribunale a Monza, si e’ celebrata l’udienza di convalida degli arresti eseguiti dal personale della digos della Questura di Monza nei confronti dei tre supporter monzesi coinvolti negli scontri. Il giudice ha accolto le richieste della Procura, ha convalidato gli arresti e ha disposto a carico dei tre la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tre giorni a settimana, con divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive.

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Il prefetto di Napoli riceverà nel pomeriggio don Patriciello

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Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, riceverà nel pomeriggio di oggi negli uffici di Palazzo di Governo, il parroco del Parco Verde di Caivano, don Maurizio Patriciello, ed il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo.

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Caso Iovino, dubbi su motivi lite tra Fedez e personal trainer

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Non è certo che la lite scoppiata alla discoteca The Club tra Fedez e Cristiano Iovino abbia riguardato una ragazza che era in compagnia del rapper. Anzi, secondo fonti vicine al cantante, ex di Chiara Ferragni, ci sarebbero altre ragioni relative ai dissapori tra lui e il personal trainer romano, poi aggredito, quella notte tra il 21 e il 22 aprile scorso, da un gruppo di 8-9 persone, tra cui ultras rossoneri legati all’artista, fuori dal suo appartamento milanese qualche ora dopo. I motivi che avrebbero originato la lite a cui sarebbe seguita la presunta spedizione punitiva al momento, però, non vengono chiariti. Intanto, stando a quanto riportato oggi da alcuni quotidiani, subito dopo i fatti di quella notte, dopo aver sentito alcuni testimoni, tra cui due guardiani del palazzo di via Marco Ulpio Traiano, abitazione milanese di Iovino, e dopo aver visionato le immagini delle telecamere (sia quelle del locale che quelle fuori dalla casa di Iovino) i carabinieri hanno denunciato in Procura Fedez per rissa. Il fascicolo è coordinato dal pm Michela Bordieri. Fedez, con dichiarazioni di ieri, ha negato di essere stato presente davanti a casa di Iovino, dove è avvenuto il pestaggio (non denunciato dal 37enne), ma sia le testimonianze che le immagini delle telecamere confermerebbero la sua presenza.

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Giubileo: indulgenza anche astenendosi da media e social network

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L’Indulgenza plenaria giubilare potrà essere conseguita anche “astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno da futili distrazioni, reali ma anche virtuali, indotte ad esempio dai media e dai social network, e da consumi superflui”. È quanto stabiliscono le norme della Penitenzieria apostolica per il Giubileo Ordinario 2025. L’indulgenza giubilare è concessa anche praticando la tradizionale astinenza del venerdì, nonché “devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri; sostenendo opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita in ogni sua fase e della qualità stessa della vita, dell’infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi o soli, dei migranti dai vari Paesi che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per se stessi e per le loro famiglie; dedicando una congrua parte del proprio tempo libero ad attività di volontariato, che rivestano interesse per la comunità o ad altre simili forme di personale impegno”.

La Penitenzieria esorta inoltre tutti i sacerdoti ad offrire ai fedeli “la più ampia possibilità” di accedere al Sacramento della Riconciliazione, “adottando e pubblicando fasce d’orario per le confessioni, in accordo con i parroci o i rettori delle chiese limitrofe, facendosi trovare in confessionale, programmando celebrazioni penitenziali a cadenza fissa e frequente, offrendo anche la più ampia disponibilità di sacerdoti che, per raggiunti limiti di età, siano privi di incarichi pastorali definiti”, con la possibilità di confessarsi anche durante le messe.

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