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Cronache

Migranti: non si fermano gli sbarchi, recuperato un corpo

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Un flusso che continua da giorni. Anche oggi sono stati circa 600 i migranti che hanno raggiunto Lampedusa e le coste della Sicilia. Durante la notte in 192, su tre diversi barconi, sono stati intercettati dalle motovedette della Guardia costiera e delle Fiamme Gialle al largo di Lampedusa. Sulla prima lancia, partita da Zuwara, c’erano 88 persone: cittadini bengalesi, egiziani, siriani, pakistani e marocchini. Fra loro anche 4 donne e 3 minorenni. Alla deriva anche un barchino di 5 metri con 21 cittadini tunisini che e’ stato agganciato a 24 miglia dalla costa. Sulla terza imbarcazione, bloccata a poco meno di un miglio, c’erano invece 83 migranti, compresi 5 minorenni, provenienti da Egitto, Guinea, Benin e Togo. Tutti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola da dove, la notte scorsa, sono stati trasferiti altri 600 ospiti, imbarcati sul pattugliatore Diciotti, per Porto Empedocle da dove verranno poi smistati in varie strutture di accoglienza. Attualmente nell’hotspot sono presenti 1.793 persone, a fronte di 350 posti disponibili. Nel tentativo di alleggerire una situazione drammatica la Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento di altri 150 migranti con la nave Foscari della Marina militare. Ieri il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha assicurato che il Viminale “continuera’ a mettere in campo il massimo sforzo” nelle operazioni di trasferimento dalla struttura di accoglienza ma per il sindacato di polizia Coisp il “ciclo di svuotamento e riempimento del centro di accoglienza di Lampedusa non e’ sostenibile” come e’ “insostenibile la situazione igienico-sanitaria sia per gli immigrati sia per i poliziotti dislocati al suo interno”. Il Viminale ha anche assegnato il porto di sbarco alla Sea Watch 3, la nave della Ong tedesca: sbarcheranno a Taranto i 438 migranti che si trovano a bordo salvati in diverse operazioni di soccorso davanti alla Libia. “C’e’ grande sollievo – dice Sea Watch – perche’ i naufraghi potranno finalmente scendere a terra ma siamo sgomenti: ci aspettano altri due giorni di viaggio e ulteriori sofferenze inflitte a chi ha sopportato abbastanza”. Gli sbarchi, comunque, hanno interessato anche la terraferma. In 400 sono approdati sulle coste Siracusane nelle ultime ore. Su un’imbarcazione anche una vittima. Gli sbarchi sono stati tre: due a Portopalo di Capo Passero e uno ad Augusta. Come da prassi e’ scattata la procedura di accoglienza predisposta dalla Prefettura di Siracusa ed i migranti sono stati sottoposti ai controlli sanitari e all’identificazione da parte del personale della Questura. La salma e’ stata sequestrata su disposizione della Procura di Siracusa che ha aperto un’inchiesta per accertare le cause del decesso. Parte degli arrivi nel Siracusano sono stati portati a Messina. Sono per la maggior parte cittadini siriani ed egiziani. A bordo presenti circa 50 minorenni che resteranno nel capoluogo, gli altri saranno trasferiti in altre citta’.

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Cronache

Anziana investita e uccisa a Napoli, caccia a pirata strada

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Una donna anziana e’ morta a Napoli, vittima di un pirata della strada. Alle 18.15 circa di ieri, in via Labriola, sulla carreggiata in direzione via E. Ciccotti, R.R., 80 anni, e’ stata investita mentre attraversava la strada. Secondo prime ricostruzioni, un’auto si era fermata per consentire il passaggio alla signora, ma una Citroen di colore blu scuro, nel tentativo di sorpassare questa vettura, ha investito la donna e poi e’ fuggita. La Polizia Locale e’ impegnata nelle indagini per identificare il conducente e il veicolo coinvolto. La vittima era stata trasportata all’ospedale Cardarelli in stato di incoscienza e dopo poche ore e’ deceduta.

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Omicidio Giulia Cecchettin, Turetta premeditò il delitto: rischia ergastolo

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E’ un carico accusatorio molto pesante quello che la procura di Venezia contesta nell’avviso di chiusura delle indagini a Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Mentre il ‘rumore’ esploso nelle piazze e nelle coscienze in nome di Giulia non si e’ mai spento, a sei mesi dalla notte dell’11 novembre quando venne ammazzata tra le fabbriche e le strade vuote di Fosso’, pochi chilometri lontano dalla sua casa di Vigonovo, gli inquirenti tirano una linea e sciolgono alcuni nodi giuridici. E decidono che si’, Turetta aveva premeditato di ucciderla come dimostrerebbero, spiega il procuratore Bruno Cherchi, “la ricerca dei luoghi tramite internet, l’acquisto del materiale necessario per immobilizzare la vittima, la cartina geografica, l’atto di silenziare la persona offesa mettendole del nastro adesivo per non farla urlare, serrare i polsi e le gambe della ragazza”.

Aggiungono l’aggravante della crudelta’, da intendersi come la giurisprudenza la intende: aver inflitto “sofferenze gratuite e non collegabili al normale processo di causazione della morte”. In questo caso con venti coltellate, le prime nel parcheggio davanti alla villetta dove viveva quando Turetta l’aggredi’ a bordo della sua Fiat Punto nera. Qui per diverse ore sono rimaste sull’asfalto le tracce di sangue della ragazza ed e’ stato trovato un coltello da cucina. Poi, dopo averla immobilizzata con lo scotch, questa e’ la ricostruzione della Procura, l’ha spinta in auto, superando la sua resistenza, ha raggiunto in pochi minuti Fosso’ e l’ha assalita di nuovo, finendola. Da li’ e’ iniziata la fuga che ha tenuto l’Italia col fiato sospeso per una settimana. Dopo il delitto Turetta era scappato verso il Friuli e, abbandonato il corpo in un dirupo vicino al lago di Barcis, era fuggito verso l’Austria e poi in direzione Germania, dov’e’ stato fermato dalla polizia tedesca, vicino a Lipsia, nella mattinata del 19 novembre. “L’ho uccisa io” ha detto subito Filippo a chi l’ha fermato, una confessione non utilizzabile nel processo mentre lo e’ quella messa a verbale nel carcere Montorio di Verona, dov’e’ detenuto.

Il contesto in cui il delitto e’ maturato sarebbe stato quello dello stalking, come suggerito alla Procura da chat e testimonianze che riferiscono delle insistenze morbose del giovane nei confronti dell’ex compagna dopo che la loro storia era finita. Omicidio aggravato da premeditazione, crudelta’, efferatezza, sequestro di persona, porto d’armi e occultamento di cadavere, e’ il robusto capo d’imputazione da cui dovra’ difendersi davanti alla Corte d’Assise. Non c’e’ spazio per il rito abbreviato, che avrebbe comportato uno sconto di un terzo della pena, perche’ i reati sono cosi’ gravi da ipotizzare l’ergastolo. Si chiude cosi’ la prima parte ‘giudiziaria’ di quella che nel frattempo e’ diventata la storia di Giulia e non, come spesso accade nella narrazione mediatica, quella del suo presunto omicida, sul quale si sono spente le luci. La storia di Giulia, di suo padre Gino e della sorella Elena che mai come prima hanno portato l’attenzione sul tema dei femminicidi con i loro appelli a un cambiamento culturale profondo.

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Adr lancia ‘Airport in the City’: a Termini check-in di Ita

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All’inaugurazione di “Airport in the City” sono intervenuti, tra gli altri , la ministra del Turismo Daniela Santanchè, il presidente di Ita, Antonino Turicchi, il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, il Presidente di Unindustria, Angelo Camilli. “È con grande soddisfazione che oggi ci uniamo ad Aeroporti di Roma per celebrare l’inaugurazione di Airport in the City, un servizio che rende l’esperienza di viaggio sempre più agile e confortevole – ha detto Turicchi – Questo progetto riflette la stretta collaborazione tra ITA Airways e Aeroporti di Roma, evidenziando il comune impegno per l’innovazione e la sostenibilità nel settore dei trasporti”.

“Il progetto di Adr si inscrive appieno nel processo di innovazione e interconnessione del trasporto aereo che l’Enac persegue da tempo” – ha aggiunto il presidente Enac Pierluigi Di Palma. “L’hub di Fiumicino, prima porta d’accesso all’Italia più volte premiato come migliore scalo d’Europa, sviluppa l’integrazione con la stazione Termini, primo snodo ferroviario nazionale, rafforzando l’intermodalità aria-ferro. Con il check-in off-airport Termini Fiumicino, il comparto aereo italiano si riconferma una realtà innovativa, sostenibile e, soprattutto, attenta ai diritti dei passeggeri con l’offerta di servizi di qualità che, oggi, rappresentano l’elemento più importante per le scelte dei consumatori”.

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