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Cronache

I ragazzi, temi facili ma due anni di dad pesano

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Un grande sospiro di sollievo: e’ quello che ha tirato la stragrande maggioranza degli studenti che stamane si sono seduti ai banchi di scuola per svolgere la prima prova di Maturita’, quella di Italiano. La paura per il ritorno degli scritti, dopo due anni di stop, si e’ infatti subito dissolta alla lettura dei temi proposti. Secondo un sondaggio “a caldo” realizzato dal portale Skuola.net – interpellando 500 maturandi all’uscita dalle prove – oltre 3 su 4 si sono detti d’accordo col ministro Bianchi che, a pochi giorni dall’esame, aveva definito le tracce “bellissime”. Forse perche’, gli argomenti selezionati, sono risultati davvero fattibili ai piu’. Circa 6 su 10 sostengono che sarebbero stati in grado di svolgere la maggior parte delle tracce presenti nel plico ministeriale; ben 1 su 5 addirittura tutte. Mentre il 17% ha ammesso che sapeva sviluppare solo quella scelta. Ma appena il 5% ha segnalato delle difficolta’ anche nella traccia poi affrontata. E, piu’ in generale, oltre il 90% si aspettava quantomeno uno dei sette spunti apparsi. Gli indizi che certificano l’abbordabilita’ delle tracce, pero’, non finiscono qui. Ad esempio, gli autori protagonisti delle due proposte di analisi del testo – Giovanni Pascoli e Giovanni Verga – erano nomi noti praticamente a tutti gli studenti: quasi 9 su 10 avevano affrontato diffusamente in classe durante l’ultimo anno sia l’uno che l’altro; a cui va aggiunto un 7% che almeno uno lo aveva approfondito. Peraltro, entrambi, non sono stati per nulla una sorpresa, visto che erano in testa ai pronostici dei ragazzi nel tradizionale toto-esame alla vigilia della prova. Cio’ non toglie che, proprio la traccia su Pascoli e’ stata “votata” come la piu’ impegnativa: cosi’ per il 30% dei maturandi. Non sorprende quindi che – secondo le rilevazioni ufficiali del MI – sia stata anche quella piu’ snobbata, in quanto scelta da nemmeno il 3% dei candidati. Anche gli argomenti oggetto delle altre tipologie di tracce – il testo argomentativo e il tema d’attualita’ – non hanno spiazzato piu’ di tanto i “diplomandi”: complessivamente, piu’ della meta’ (54%) aveva parlato in classe di gran parte delle tematiche proposte; oltre un quinto (21%) di tutte quante. Piu’ dell’80% conosceva la storia di Liliana Segre e piu’ o meno una quota simile la figura di Giorgio Parisi, autori dei brani da cui partivano due tracce di testo argomentativo. Alla fine, solo 1 su 4 e’ rimasto interdetto constatando che, gia’ a una prima lettura, si e’ reso conto di non avere un bagaglio di conoscenze sufficiente per affrontarle. “Senza dubbio i due anni di dad si sono sentiti molto sulla preparazione perche’ e’ stato piu’ difficile fare collegamenti con gli anni scorsi – e’ l’osservazione che fanno all’uscita da scuola diversi ragazzi – quest’anno e’ stato impegnativo ma senza dubbio ci e’ servito e ci e’ servita la continuita’ di lezioni in presenza”. Domani si svolgera’ la seconda prova scritta, diversa per ciascun indirizzo, che riguardera’ una disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi. Quest’anno la prova sara’ predisposta dai singoli istituti, che potranno cosi’ tenere conto di quanto effettivamente svolto dai ragazzi durante l’anno scolastico. La durata della seconda prova cambia da indirizzo a indirizzo; si va dalla prova in un unico giorno, con durata in genere di 6 ore , alla prova dei licei artistici che dura 3 giorni.

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Anziana investita e uccisa a Napoli, caccia a pirata strada

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Una donna anziana e’ morta a Napoli, vittima di un pirata della strada. Alle 18.15 circa di ieri, in via Labriola, sulla carreggiata in direzione via E. Ciccotti, R.R., 80 anni, e’ stata investita mentre attraversava la strada. Secondo prime ricostruzioni, un’auto si era fermata per consentire il passaggio alla signora, ma una Citroen di colore blu scuro, nel tentativo di sorpassare questa vettura, ha investito la donna e poi e’ fuggita. La Polizia Locale e’ impegnata nelle indagini per identificare il conducente e il veicolo coinvolto. La vittima era stata trasportata all’ospedale Cardarelli in stato di incoscienza e dopo poche ore e’ deceduta.

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Omicidio Giulia Cecchettin, Turetta premeditò il delitto: rischia ergastolo

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E’ un carico accusatorio molto pesante quello che la procura di Venezia contesta nell’avviso di chiusura delle indagini a Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Mentre il ‘rumore’ esploso nelle piazze e nelle coscienze in nome di Giulia non si e’ mai spento, a sei mesi dalla notte dell’11 novembre quando venne ammazzata tra le fabbriche e le strade vuote di Fosso’, pochi chilometri lontano dalla sua casa di Vigonovo, gli inquirenti tirano una linea e sciolgono alcuni nodi giuridici. E decidono che si’, Turetta aveva premeditato di ucciderla come dimostrerebbero, spiega il procuratore Bruno Cherchi, “la ricerca dei luoghi tramite internet, l’acquisto del materiale necessario per immobilizzare la vittima, la cartina geografica, l’atto di silenziare la persona offesa mettendole del nastro adesivo per non farla urlare, serrare i polsi e le gambe della ragazza”.

Aggiungono l’aggravante della crudelta’, da intendersi come la giurisprudenza la intende: aver inflitto “sofferenze gratuite e non collegabili al normale processo di causazione della morte”. In questo caso con venti coltellate, le prime nel parcheggio davanti alla villetta dove viveva quando Turetta l’aggredi’ a bordo della sua Fiat Punto nera. Qui per diverse ore sono rimaste sull’asfalto le tracce di sangue della ragazza ed e’ stato trovato un coltello da cucina. Poi, dopo averla immobilizzata con lo scotch, questa e’ la ricostruzione della Procura, l’ha spinta in auto, superando la sua resistenza, ha raggiunto in pochi minuti Fosso’ e l’ha assalita di nuovo, finendola. Da li’ e’ iniziata la fuga che ha tenuto l’Italia col fiato sospeso per una settimana. Dopo il delitto Turetta era scappato verso il Friuli e, abbandonato il corpo in un dirupo vicino al lago di Barcis, era fuggito verso l’Austria e poi in direzione Germania, dov’e’ stato fermato dalla polizia tedesca, vicino a Lipsia, nella mattinata del 19 novembre. “L’ho uccisa io” ha detto subito Filippo a chi l’ha fermato, una confessione non utilizzabile nel processo mentre lo e’ quella messa a verbale nel carcere Montorio di Verona, dov’e’ detenuto.

Il contesto in cui il delitto e’ maturato sarebbe stato quello dello stalking, come suggerito alla Procura da chat e testimonianze che riferiscono delle insistenze morbose del giovane nei confronti dell’ex compagna dopo che la loro storia era finita. Omicidio aggravato da premeditazione, crudelta’, efferatezza, sequestro di persona, porto d’armi e occultamento di cadavere, e’ il robusto capo d’imputazione da cui dovra’ difendersi davanti alla Corte d’Assise. Non c’e’ spazio per il rito abbreviato, che avrebbe comportato uno sconto di un terzo della pena, perche’ i reati sono cosi’ gravi da ipotizzare l’ergastolo. Si chiude cosi’ la prima parte ‘giudiziaria’ di quella che nel frattempo e’ diventata la storia di Giulia e non, come spesso accade nella narrazione mediatica, quella del suo presunto omicida, sul quale si sono spente le luci. La storia di Giulia, di suo padre Gino e della sorella Elena che mai come prima hanno portato l’attenzione sul tema dei femminicidi con i loro appelli a un cambiamento culturale profondo.

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Adr lancia ‘Airport in the City’: a Termini check-in di Ita

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All’inaugurazione di “Airport in the City” sono intervenuti, tra gli altri , la ministra del Turismo Daniela Santanchè, il presidente di Ita, Antonino Turicchi, il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, il Presidente di Unindustria, Angelo Camilli. “È con grande soddisfazione che oggi ci uniamo ad Aeroporti di Roma per celebrare l’inaugurazione di Airport in the City, un servizio che rende l’esperienza di viaggio sempre più agile e confortevole – ha detto Turicchi – Questo progetto riflette la stretta collaborazione tra ITA Airways e Aeroporti di Roma, evidenziando il comune impegno per l’innovazione e la sostenibilità nel settore dei trasporti”.

“Il progetto di Adr si inscrive appieno nel processo di innovazione e interconnessione del trasporto aereo che l’Enac persegue da tempo” – ha aggiunto il presidente Enac Pierluigi Di Palma. “L’hub di Fiumicino, prima porta d’accesso all’Italia più volte premiato come migliore scalo d’Europa, sviluppa l’integrazione con la stazione Termini, primo snodo ferroviario nazionale, rafforzando l’intermodalità aria-ferro. Con il check-in off-airport Termini Fiumicino, il comparto aereo italiano si riconferma una realtà innovativa, sostenibile e, soprattutto, attenta ai diritti dei passeggeri con l’offerta di servizi di qualità che, oggi, rappresentano l’elemento più importante per le scelte dei consumatori”.

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