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Politica

Asse Roma-Tblisi, no a guerra e Georgia presto in Ue

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  L’Italia sostiene l’aspirazione della Georgia ad entrare nell’Unione europea: in un momento in cui la Russia cerca di nuovo di fare “prevalere tensioni imperialistiche” nelle relazioni internazionali, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella posiziona ancora una volta l’Italia saldamente contro “la guerra” e schiera Roma in prima fila a supporto del “percorso europeo” cui ambisce Tblisi. Accogliendo al Quirinale la presidente georgiana Salome’ Zourabichvili nella prima visita di Stato da 25 anni, il capo dello Stato sottolinea la “comune visione della vita internazionale, dei valori su cui deve fondarsi la comunita’ internazionale, che sono: il ripudio della guerra, la convivenza pacifica tra i popoli, il rispetto delle sovranita’ e dei confini”. E la necessita’ di avere “particolare attenzione” nei confronti del rapporto di partenariato tra Ue e Georgia, soprattutto nel momento in cui “l’aggressione russa all’Ucraina sta provocando ripercussioni forti nel Vicinato orientale”. Anche perche’ “stabilita’ e sicurezza del Mar Nero e del Caucaso riguardano da vicino” Tblisi, che subito dopo lo scoppio della guerra ha chiesto l’adesione alla Ue insieme alla Moldavia e alla stessa Ucraina. Ottenere lo status di candidato e’ pero’ un percorso che appare lontano all’orizzonte per le prime due e che non e’ per niente scontato nemmeno per Kiev: il tema dovrebbe essere affrontato al prossimo Consiglio Europeo di fine giugno che sul tavolo potrebbe avere invece la proposta – meno divisiva – di Emmanuel Macron di una “comunita’ politica”, con cui si potrebbe dare anche una prima risposta ai Paesi dei Balcani occidentali, che sono candidati da anni. Il posto della Georgia “e’ in Europa”, e’ il messaggio che la presidente porta anche al premier Mario Draghi, che incontra a Palazzo Chigi nell’ambito di una visita ufficiale che la portera’ anche dai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Casellati, e a cena al Quirinale, prima del congedo previsto per domani. Il colloquio di circa un’ora con il premier, spiegano a Palazzo Chigi, e’ stata l’occasione per approfondire le forme di collaborazione politica. economica e culturale che si innestano in rapporti bilaterali gia’ “ottimi”. Alla presidente della Georgia, che ha un ruolo strategico nel Mar Nero e per i rapporti con la Russia, anche il premier ha assicurato sostegno nel percorso per l’ingresso nella Ue. Un tema, quello dell’allargamento, che Draghi potrebbe affrontare anche in serata mercoledi’, quando sara’ a cena all’Eliseo proprio da Macron. Sara’ di nuovo l’Ucraina, e la strategia europea per raggiungere “l’autonomia” energetica dalla Russia, il cuore dei colloqui tra i due nel primo bilaterale ufficiale dalla rielezione del presidente francese. Ma la cena di lavoro, spiegano dall’Eliseo, sara’ l’occasione per iniziare a preparare anche gli altri due appuntamenti internazionali che attendono i leader a fine giugno, il G7 di Elmau e il vertice Nato di Madrid.

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Economia

Bilanci di previsione, virtuoso 86% dei Comuni ma non al Sud

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Comuni diventati virtuosi nella presentazione dei bilanci di previsione. Quest’anno sette su dieci già a metà febbraio avevano approvato e trasmesso il documento e alla data del 15 marzo la percentuale di comuni in linea era salita all’84%. Il dato risulta da un’elaborazione dei dati del Mef fatta dal Centro studi enti locali. Il dato, si spiega, è di netta rottura rispetto al passato e testimonia l’efficacia delle misure adottate lo scorso anno dal Ministero dell’Economia per interrompere il circolo vizioso dei posticipi infiniti che aveva caratterizzato gli ultimi decenni.

Ciò che emerge è però, ancora una volta, è “l’esistenza di divari siderali tra varie aree del Paese che vede contrapposti casi come quello siciliano, dove solo 30 comuni su 100 risultano aver approvato e trasmesso il bilancio, e la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna, dove questa percentuale sale al 96%”. Dopo anni di slittamenti nel 2023 un decreto ministeriale, ha riscritto il calendario delle scadenze contabili e anche se è comunque stata necessaria una proroga al 15 marzo quest’anno ben 4.695 comuni, il 59% del totale, hanno iniziato l’anno corrente con un bilancio di previsione già approvato e non si sono avvalsi del tempo aggiuntivo concesso dal Viminale.

Stando a quanto emerso da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali, basata sui dati della Banca dati delle Amministrazioni Pubbliche (Bdap-Mef), sono stati approvati entro il 15 marzo scorso i bilanci dell’84% dei comuni italiani. All’appello mancano quelli di 1.268 comuni. Questi enti hanno un profilo abbastanza preciso: la stragrande maggioranza è di piccole dimensioni. Nove di questi comuni su dieci hanno infatti meno di 10mila abitanti e il 64% è localizzato al sud e nelle isole. Nel nord Italia, nel suo complesso, risulta essere stato già trasmesso al Mef il 92% dei preventivi. In particolare, spiccano per efficienza: Emilia Romagna e Valle d’Aosta (entrambe a quota 96%) e Trentino Alto Adige e Veneto (95%). Ottimi anche i risultati registrati in: Lombardia (93%), Friuli Venezia Giulia (90%) e Piemonte (89%). Chiude il cerchio la Liguria, con l’85% di comuni adempienti.

Scendendo verso sud la percentuale decresce gradualmente, restando comunque buona al centro, dove mediamente sono stati già approvati e trasmessi 89 bilanci su 100. A trainare verso l’alto questo gruppo sono soprattutto Toscana (95%), Marche e Umbria (93%). Più indietro i comuni laziali, fermi a quota 81%. Meno rosea, ma comunque in netto miglioramento rispetto al passato, la situazione del Mezzogiorno dove i comuni più tempestivi sono stati 6 su 10. In particolare, le 3 regioni in assoluto più distanti dalla media nazionale sono – nell’ordine – la Sicilia, la Calabria e la Campania.

Nella banca dati gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla data del 24 aprile, risultano essere stati acquisiti soltanto 117 bilanci di previsione di comuni siciliani su 391, meno di uno su tre. Al di là dello Stretto ne sono stati trasmessi 236 su 404 (58% del totale), in Campania il 67% dei preventivi sono stati approvati nei tempi. Prima della classe, per quanto riguarda il meridione, è la Basilicata (92% di bilanci approvati), seguita a breve distanza dalla Sardegna (885) e dalla Puglia (86%). Chiudono il cerchio l’Abruzzo e il Molise, rispettivamente con l’80% e il 77% di comuni che hanno già inviato al Ministero il proprio preventivo.

Secondo il Centro Studi Enti Locali questi dati, nel loro insieme, testimoniano un effetto tangibile prodotto dalla nuova programmazione ma preoccupa la distanza abissale che continua a caratterizzare i risultati ottenuti da enti di territori diversi. Il processo di riforma della contabilità e dell’ordinamento degli enti locali, i cui cantieri sono aperti, dovrà necessariamente tenere conto anche delle criticità finanziarie e organizzative, ormai strutturali ed endemiche, di alcuni territori e individuare delle soluzioni efficaci per far sì che queste distanze siano colmate.

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Politica

Europee: Vannacci presenta il suo libro giovedì a Napoli

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Roberto Vannacci, candidato della Lega alle elezioni europee, presenterà il suo libro “Il mondo al contrario” giovedì 2 maggio a Napoli. Lo annuncia Luigi Mercogliano, presidente per la Campania del comitato “Il mondo al contrario” che trae il suo nome dal titolo del libro scritto da Vannacci. La presentazione del libro si terrà giovedì 2 maggio alle ore 17 nel teatro del centro culturale “In arte Vesuvio”. Interverranno alla presentazione con l’autore il presidente campano di “Mondo al contrario” Luigi Mercogliano, il giornalista Sergio Angrisano e lo scrittore Massimo Scalfati.

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Politica

Emiliano all’Antimafia: inopportuno io venga in audizione

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Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera alla Commissione parlamentare antimafia in cui spiega di non ritenere opportuna in questo momento una sua audizione, come richiesto già una settimana fa dall’ufficio di presidenza della stessa commissione. La motivazione del governatore sarebbe dovuta ad una serie di delicati impegni legati alla recente fase politica in Consiglio regionale, come la votazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. L’audizione avrebbe riguardato le vicende e le inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose nel territorio pugliese e in particolare a Bari.

“Quello di Emiliano è un evidente gesto di debolezza. Se lui adombra eventuali gesti di strumentalizzazione politica si sbaglia. Noi conosciamo bene i limiti e i poteri dell’Antimafia e confermo da parte mia la richiesta di audizione del presidente della Puglia, affinché venga fatta chiarezza su alcune vicende”. Così la senatrice di Italia Viva e componente della commissione antimafia, Raffaella Paita, in merito alla lettera inviata dal governatore della Puglia, in cui Emiliano ha spiegato alla commissione di non ritenere opportuna una sua convocazione in questo momento.

La commissione Antimafia ha ufficialmente convocato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per il 2 maggio. Lo si apprende da fonti della commissione secondo le quali l’audizione è fissata per le 10.30.

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