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Napoli

Draghi firma il Patto per Napoli, non sprecare Pnrr

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Forse non e’ il caso di scomodare il miracolo di San Gennaro, come ha fatto l’artista Lello Esposito nel consegnare al premier Draghi un busto del santo patrono di Napoli, ma e’ un dato che la firma del patto che destina 1 miliardo e 231 milioni spalmati in venti anni nelle esangui casse del Comune partenopeo dell’evento miracoloso condivide il carattere straordinario. Tante risorse per Napoli, schiacciata da un debito record, e ora capofila di un piano che ha come primo obiettivo colmare i divari territoriali che Draghi bolla come “ormai insopportabili”. A partire dal reddito pro capite del Mezzogiorno che e’ poco piu’ della meta’ di quello del Centro-Nord e dal tasso di disoccupazione che e’ piu’ del doppio. Tanto da far ammettere al premier, una volta a Napoli, “l’esistenza di una questione meridionale che non puo’ ridursi a sterili rivendicazioni”. Di qui la firma del Patto “il programma di investimenti piu’ significativo nella storia recente del Mezzogiorno”. La firma con il sindaco Manfredi, all’interno del Maschio Angioino, e’ stata il fulcro di una giornata che ha visto il premier successivamente spostarsi nel popolare Rione della Sanita’, accolto dal parroco don Antonio Loffredo. Qui ha incontrato quindici rifugiati ucraini in fuga dalla guerra, tra cui anche dei bambini ospitati dalle famiglie del Rione, per poi visitare le catacombe di San Gaudioso. Prima di concludere la visita davanti a una pizza. Nel dettaglio il patto destina 241 milioni di euro al Porto di Napoli, di cui 150 milioni al prolungamento e al rafforzamento della diga Duca d’Aosta. Altre risorse vanno al completamento delle tratte ferroviarie ad alta velocita’ Napoli-Bari e Salerno-Reggio Calabria. Fondi (136 milioni) anche alla zona economica speciale della Campania per migliorare l’efficienza di porti e aree industriali e ulteriori risorse al rafforzamento del trasporto pubblico locale. Dal premier un monito: “Il Pnrr richiede a tutti noi un salto di qualita’ nella gestione della spesa. Il piano va completato entro il 2026. Non possiamo lasciare che questi soldi vadano perduti o sprecati, come purtroppo e’ accaduto in passato ad altri, a molti, fondi europei”. E ovviamente massima sara’ l’attenzione rispetto al rischio di infiltrazioni mafiose: “Non le tollereremo” assicura. L’ex presidente della Banca Centrale Europea cita tra gli intellettuali e gli artisti che hanno fatto la storia di Napoli Benedetto Croce e Matilde Serao, Eduardo De Filippo e Paolo Sorrentino. “La nostra sfida e’ permettere a Napoli – e a tutto il Mezzogiorno – di mantenere la centralita’ che merita. Contribuiamo in modo significativo al risanamento dei conti del Comune e leghiamo i pagamenti ad alcuni obiettivi”. La firma del Patto riceve il plauso dei sindacati che lo definiscono “un segnale importante di attenzione per la citta’”. “Evitare il dissesto, la svalorizzazione del patrimonio immobiliare e la privatizzazione delle municipalizzate, garantire le condizioni per programmare sono, da oggi – spiegano i segretari generali di Cgil Cisl Uil Napoli, Nicola Ricci, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati – obiettivi raggiungibili”. Fa festa il sindaco Manfredi: “Il Pnrr rappresenta un’occasione unica e irripetibile che richiede una buona capacita’ di spesa”. “E’ una bella giornata per Napoli – rimarca il Presidente della Camera Roberto Fico -. L’impegno del sindaco Manfredi e del presidente Draghi e’ stato decisivo”. “Il Mezzogiorno che stiamo provando a costruire – gli fa eco il ministro per il Sud Mara Carfagna – e’ un Mezzogiorno protagonista della ripresa economica e sociale del Paese, un Sud dove le donne non abbiano ostacoli alla loro affermazione professionale e i giovani possano studiare e avere prospettive di vita e di lavoro”. Non sono mancate le proteste sin dalle prime ore del mattino. Disoccupati, lavoratori della Whirlpool, antimilitaristi: circa duecento persone in tutto che hanno atteso il premier all’ingresso del Maschio Angioino. Cori, striscioni, qualche conseguenza sul traffico ma nessun incidente. Stesso copione al Rione Sanita’ dove uno sparuto gruppo di contestatori si e’ rivolto in malo modo al sindaco Manfredi e al presidente della Regione De Luca.

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Cronache

Azienda dell’acqua di Napoli festeggia 139 anni dalla fondazione

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L’azienda che si occupa della gestione del ciclo integrato dell’acqua di Napoli compie 139 dalla sua fondazione. Un compleanno che l’Abc, azienda speciale del Comune di Napoli, ha deciso di festeggiare alla Basilica della Pietrasanta, nei cui sotterranei è stato realizzato nel 2021 il Museo dell’Acqua, grazie alla collaborazione tra Abc e associazione Pietrasanta Polo culturale Ets. Un compleanno che sarà celebrato con lo spettacolo ‘L’acqua è poca’, di e con Amedeo Colella, con le musiche del maestro Francesco Cuomo.

“Sono passati 139 anni da quando re Umberto I inaugurò l’acquedotto del Serino facendo zampillare quest’acqua purissima in piazza Plebiscito – ricorda Alessandra Sardu, presidente Abc – abbiamo deciso di festeggiare questo momento con questo spettacolo dell’artista Colella proprio per cogliere quel legame profondo che lega i napoletani all’acquedotto, un intreccio straordinario di credenze, storia, di modi di dire che svela l’identità più profonda della nostra città”.

La festa sarà anche l’occasione per ripercorrere la lunga storia che lega Napoli al suo acquedotto, la storia dell’azienda, che a seguito del referendum del 2011 sull’acqua pubblica è stata trasformata da spa in azienda di diritto speciale, ma offrirà anche l’opportunità di conoscere le innovazioni tecnologiche che si stanno mettendo in campo per rispondere alle necessità della transizione digitale e ambientale nell’ottica del contrasto al cattivo consumo della risorsa idrica. Alla Pietrasanta infatti sarà allestito uno stand per mostrare ai cittadini alcune delle nuove tecnologie che si stanno adottando e saranno illustrati anche i lavori che si stanno realizzando al sistema fognario e idrico della città.

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Napoli

De Luca: Manfredi smentisca consulenze a docenti Federico II

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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, chiede al commissario di Bagnoli, vale a dire il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, di smentire quanto “sostengono gli esponenti di Fratelli d’Italia di Napoli in merito alle consulenze a docenti della Federico II”. “Io suggerirei al commissario di smentire queste illazioni oppure di fornire l’elenco delle consulenze date a docenti della Federico II per stroncare e bloccare eventuali speculazioni”, ha sottolineato De Luca.

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Cronache

Auto in fiamme a Napoli, si blocca la zona collinare, traffico in tilt

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Un incendio di vaste proporzione ha creato notevoli problemi alla circolazione della zona collinare di Napoli: un’auto in fiamme in via Bernardo Cavallino per motivi da accertare, ha provocato una nuvola di fumo che ha costretto due squadre di Vigili del Fuoco ad intervenire. Non ci sono feriti, ma gli abitanti del quartiere hanno temuto il peggio. La zona è rimasta bloccata da poco dopo le 8 del mattino ed ancora si sta lavorando per mettere la zona in sicurezza. visto che si tratta di un’arteria importante delal zona collinare della città e densamente abitata

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