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Salvini vuole “Draghi in prima linea”, Renzi definisce Letta e Di Maio statisti in erba che insultano Putin

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Matteo Salvini e’ gelido sull’invio delle armi in Ucraina, “era giusto farlo – spiega – ma preferisco la diplomazia e la preghiera”, e lancia una critica al presidente del consiglio, velandola con un complimento: “Macron parla con Putin e fa bene. Berlusconi sicuramente potrebbe essere un interlocutore. Ma chi piu’ di Draghi ha l’autorevolezza internazionale per chiedere il cessate il fuoco? Mi piacerebbe che fosse in prima linea, magari lo e’, ma noi non lo sappiamo”. Nel giorno in cui la maggioranza si divide sulla riforma del catasto, si cominciano a sentire scricchiolii anche nelle posizioni sulla guerra. E riparte, seppur con toni cauti, la contrapposizione Lega-Pd. “L’Europa e’ portatrice di pace, l’Italia non e’ in guerra – chiarisce il segretario dem Enrico Letta – Noi sosteniamo la liberta’ degli ucraini”. Mentre Matteo Renzi, senza citarli, critica il segretario Pd e il ministro degli esteri Luigi Di Maio, che nei giorni scorsi hanno usato parole dure per definire Vladimir Putin: “Agli statisti in erba che dicono ‘Putin ha perso la testa’ e vanno all’escalation verbale dico: occhio. E’ un mezzo pazzo? Ha una strategia”, dice il leader di Iv. Il risiko dei posizionamenti e dei distinguo si giochera’ anche nelle piazze, sulle adesioni alle manifestazioni per la pace in programma nei prossimi giorni, dalla fiaccolata di domani a Roma lanciata dal Comune col sindaco Roberto Gualtieri a quella organizzata per sabato a Roma in piazza San Giovanni, a cui parteciperanno le realta’ che sono critiche rispetto la scelta di inviare aiuti militari. Salvini si morde la lingua sul ministro degli esteri Luigi Di Maio, “mi sono impegnato a non fare polemiche”, e intanto continua a progettare la missione in Polonia, primo punto di approdo dei profughi. “Penso di essere presente sul posto la prossima settimana – ha spiegato – Con la guerra non si scherza, non mi interessa fare passeggiate, se riusciamo a organizzare la logistica e riportare in Italia donne e bambini “. A unire gli umori e’ invece la decisione dell’Ue di garantire protezione a chi fugge dalla guerra in Ucraina. “Un grande passo”, ha commentato Letta. “Dovremo affrontare quello che si annuncia come un dramma epocale – ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte – Sui corridoi umanitari l’Italia deve fare la sua parte, con iniziative di solidarieta’ con l’Ue. Dobbiamo sperare in un cessate il fuoco duraturo, nel dialogo, che possa prendere il sopravvento sul rumore delle armi”.

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L’Italia: terra di santi, poeti, navigatori… e commercialisti

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L’Italia, patria di santi, poeti, navigatori e… commercialisti? Sembrerebbe proprio di sì, se guardiamo ai dati recentemente pubblicati dalla Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti. Nel loro rapporto annuale sull’albo della categoria professionale, emerge un trend in crescita che potrebbe far sorridere gli amanti delle espressioni stereotipate sul popolo italiano.

Nel corso del 2023, il numero di nuovi iscritti alla professione di commercialista ha registrato un significativo incremento, con ben 1.864 nuovi membri che hanno varcato la soglia dell’Albo. Ma non è tutto: sono state anche costituite 161 nuove Società tra professionisti, segno di un interesse sempre più vivo per questa professione.

Secondo i dati riportati, rispetto al 2007, anno cruciale che ha segnato la formazione dell’Albo unico tra dottori e ragionieri, il numero degli associati è aumentato del 12%, raggiungendo la considerevole quota di 120.424. Una crescita significativa, che testimonia l’importanza e la rilevanza che questa figura professionale continua a rivestire nell’ambito economico italiano.

Ma non è solo il numero degli iscritti a destare interesse. Anche la composizione della professione sta subendo delle trasformazioni. Secondo il rapporto, al 31 dicembre scorso le professioniste hanno raggiunto il 33,8%, mentre i giovani rappresentano il 14,7% della platea professionale. Un segno di cambiamento e di inclusione che caratterizza il tessuto dei commercialisti italiani.

Tuttavia, non mancano le sfide. Se da un lato si registra una crescita costante degli iscritti, dall’altro si osserva un rallentamento in alcune aree geografiche. Le regioni settentrionali e centrali, ad esempio, mostrano un tasso di crescita inferiore rispetto agli anni precedenti, mentre nelle regioni meridionali si assiste addirittura a un’inversione di tendenza.

Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, interpreta questi dati come una testimonianza della resilienza della professione di commercialista in un momento di crisi per molti altri settori professionali. La crescita costante e il recupero del reddito medio negli ultimi due anni dimostrano, secondo de Nuccio, la solidità e la dinamicità di questa figura professionale.

Insomma, se l’Italia è stata storicamente celebrata per i suoi santi, poeti e navigatori, sembra che ora i commercialisti abbiano conquistato un posto di rilievo nella narrazione del paese. Forse è proprio vero quello che si dice: in Italia c’è posto per tutti, anche per i numeri e le cifre.

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Cronache

Sette alberi di magnolia: il regalo di Francesco Borrelli e di sua mamma alla città di Napoli

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Sette alberi di magnolia piantati in piazza Carlo III a Napoli: è il regalo che il deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e sua madre Diana hanno voluto fare alla città di Napoli in occasione dei loro rispettivi compleanni. Francesco Borrelli ha infatti compiuto 50 anni e sua mamma 80: un bel modo davvero di festeggiare, con un gesto d’amore nei confronti della propria città.

 

 

 

Alla cerimonia di piantumazione anche il sindaco Gaetano Manfredi e alcuni cittadini che hanno voluto salutare il bel gesto. “È anche un invito, ha detto l’onorevole Borrelli, a rendere Napoli sempre più verde”. Le sette magnolie adesso contribuiscono a dare ombra e ristoro a chi attraversa la piazza napoletana.

 

 

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Ricerca Neuromed-Fondazione Veronesi: l’olio di oliva associato a minore mortalità per tumore

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L’olio di oliva è da secoli considerato uno dei pilastri della dieta mediterranea e non a caso è stato venerato per le sue eccezionali proprietà benefiche per la salute. Questo liquido prezioso, estratto dalla spremitura delle olive, non solo conferisce un sapore unico ai piatti, ma è anche una fonte ricca di sostanze nutritive essenziali che favoriscono il benessere del corpo e della mente. Il consumo regolare di questo importante componente della Dieta Mediterranea è associato a una ridotta mortalità, non solo per le malattie cardiovascolari ma anche per tumore. A dirlo uno studio condotto dalla Piattaforma Congiunta Fondazione Umberto Veronesi- I.R.C.C.S. Neuromed che ha analizzato i dati di oltre ventimila partecipanti allo studio Moli-sani.

Nuove prove a favore di una alimentazione che favorisca l’uso di olio d’oliva arrivano da uno studio realizzato nell’ambito del Progetto UMBERTO, condotto dalla Piattaforma Congiunta Fondazione Umberto Veronesi ETS – Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), in collaborazione con la Clinica Mediterranea Cardiocentro di Napoli e l’Università LUM “Giuseppe Degennaro” di Casamassima (BA). La ricerca ha evidenziato come il consumo di olio d’oliva sia associato a una importante riduzione della mortalità non solo per le malattie cardiovascolari, ma anche per i tumori.

Pubblicata sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition, la ricerca ha analizzato i dati di quasi 23.000 adulti italiani, uomini e donne, partecipanti allo studio epidemiologico Moli-sani, che sono stati seguiti per oltre 12 anni. Per tutti loro erano disponibili dettagliate informazioni sui consumi alimentari.

il team della Piattaforma Progetto UMBERTO

“I benefici del consumo di olio di oliva sono ampiamente documentati in letteratura, soprattutto in relazione alla salute cardiovascolare – dice Emilia Ruggiero, primo autore dello studio e ricercatrice finanziata da Fondazione Umberto Veronesi ETS presso il Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed – Tuttavia, si sa ancora poco sugli effetti dell’olio di oliva in relazione ai tumori, e la maggior parte dei dati disponibili proviene da popolazioni non Mediterranee. Ecco perché abbiamo voluto indagare il ruolo di questo alimento cardine della Dieta Mediterranea anche in relazione alla mortalità per tumore, utilizzando i dati raccolti dallo studio Moli-sani, una delle coorti di popolazione più grandi d’Europa.

“I risultati dello studio – spiega Marialaura Bonaccio, Co-Principal Investigator della Piattaforma congiunta – confermano il beneficio del consumo regolare di olio d’oliva per la salute cardiovascolare che è associato alla riduzione di un quarto dei decessi dovuti a patologie cardiovascolari. Ma il dato più interessante è che, rispetto a un consumo inferiore a un cucchiaio e mezzo, il consumo quotidiano di olio di oliva in quantità uguali o superiori a 3 cucchiai da tavola (1 cucchiaio corrisponde a circa 10 grammi di olio, ndr) è associato a una analoga riduzione (23%) del rischio di mortalità per tumore.

ingresso Piattaforma Veronesi

“Sono dati che suggeriscono ipotesi molto interessanti – aggiunge Maria Benedetta Donati, Principal Investigator della Piattaforma congiunta – Infatti, la riduzione di mortalità per tumore appare spiegata, seppure parzialmente, da un miglioramento del profilo di alcuni fattori di rischio tipicamente legati alle patologie cardiovascolari. È un’ipotesi che affascina molti ricercatori: malattie croniche diverse come ad esempio tumori e infarto del cuore potrebbero condividere gli stessi fattori di rischio e gli stessi meccanismi molecolari. In altri termini, esisterebbe un ‘terreno comune’, o ‘common soil’ nella formulazione inglese, da cui si originano queste patologie”.

“Certamente – commenta ancora Donati- saranno necessari ulteriori approfondimenti per chiarire i meccanismi in gioco. Ma questi risultati evidenziano ancora una volta l’importanza di integrare l’olio d’oliva, un elemento centrale della Dieta Mediterranea, nelle nostre abitudini alimentari quotidiane”.

 

Ruggiero, E., Di Castelnuovo, A., Costanzo, S., Esposito, S., De Curtis, A., Persichillo, M., … & Bonaccio, M. (2024). Olive oil consumption is associated with lower cancer, cardiovascular and all-cause mortality among Italian adults: prospective results from the Moli-sani Study and analysis of potential biological mechanisms. European Journal of Clinical Nutrition, 1-10.
DOI: https://doi.org/10.1038/s41430-024-01442-8

Il progetto UMBERTO
Il Progetto UMBERTO (Verso Una rinnovata epideMiologia nutrizionale e Biologica pEr la salvaguaRdia della saluTe e la prevenziOne dei tumori) nasce dal sodalizio scientifico tra Fondazione Umberto Veronesi ETS e l’IRCCS Neuromed di Pozzilli e ha l’obiettivo di studiare più approfonditamente il rapporto tra alimentazione e tumori, con un focus particolare sulla Dieta Mediterranea.

Lo studio Moli-sani
Partito nel marzo 2005, ha coinvolto circa 25.000 cittadini, residenti in Molise, per conoscere i fattori ambientali e genetici alla base delle malattie cardiovascolari e dei tumori. Lo studio Moli-sani, oggi basato presso l’IRCCS Neuromed, ha trasformato un’intera Regione italiana in un grande laboratorio scientifico.

L’IRCCS Neuromed
L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Neuromed di Pozzilli (IS) rappresenta un punto di riferimento a livello italiano ed internazionale per la ricerca e la terapia nel campo delle malattie che colpiscono il sistema nervoso e quello vascolare. Un centro in cui i medici, i ricercatori, il personale e gli stessi pazienti formano un’alleanza rivolta a garantire il miglior livello di assistenza possibile e cure all’avanguardia, guidate dagli sviluppi scientifici più avanzati.

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