Collegati con noi

Esteri

Pioggia di missili sull’Ucraina, colpita la torre tv a Kiev

Pubblicato

del

Il bombardamento è arrivato subito dopo l’avvertimento. L’obiettivo e’ tra i piu’ strategici: la torre della tv a Kiev, la struttura che permette a milioni di ucraini di sintonizzarsi sul racconto della guerra, proprio mentre un convoglio di blindati russi lungo oltre 60 chilometri avanza marziale verso la capitale. Un raid consumato in pieno giorno, dopo che ai residenti era stato intimato di stare lontani dai ripetitori delle telecomunicazioni. Le vittime sono arrivate comunque, almeno cinque. E nella pioggia di fuoco e’ stato colpito anche il cimitero del piu’ importante memoriale della Shoah nel Paese, a poche centinaia di metri, dove i nazisti sterminarono oltre 30mila ebrei. “Al mondo: che senso ha dire ‘mai piu” per 80 anni, se il mondo tace quando una bomba cade sullo stesso sito di Babij Yar? Almeno 5 uccisi. Storia che si ripete…”, ha accusato su Twitter il presidente Volodymyr Zelensky. E secondo l’intelligence, ha avvisato l’ambasciata ucraina presso la Santa Sede, “le truppe russe stanno preparando un attacco aereo sulla Cattedrale di Santa Sofia a Kiev, patrimonio dell’Unesco”. Quello di Mosca e’ sempre piu’ un assedio combinato, nonostante l’annunciata ripresa domani dei negoziati. In tutta l’Ucraina, i bombardamenti dell’aviazione – oltre 400 missili, secondo la Cnn – martellano i centri strategici, soprattutto Kharkiv. La seconda citta’ del Paese, nel nord-est vicino al confine russo, ha vissuto un’altra giornata di pesanti raid, che hanno preso di mira la sede del governo locale e un palazzo residenziale. Forse la peggiore. Almeno 18 le vittime accertate, decine i feriti, la centrale Piazza della Liberta’ trasformata in un teatro di guerra. In un drammatico intervento video alla plenaria straordinaria del Parlamento europeo, Zelensky ha accusato la Russia di “crimini di guerra” ed e’ tornato a chiedere che Kiev venga ammessa al piu’ presto nell’Unione, invitando gli europei a “provare” di stare dalla parte dell’Ucraina. Un “momento della verita’”, ha chiosato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. “E’ una situazione molto seria, non siamo in un film”, ha detto ancora il leader ucraino, chiedendo a Joe Biden di dare un messaggio “forte e utile”. Nel frattempo, pero’, la Russia ribadisce che non intende fermarsi fino al raggiungimento di “tutti gli obiettivi” e continua a guadagnare terreno. Una partita chiave sul piano militare si sta giocando a sud, nella fascia di territorio a nord della Crimea, annessa alla Russia nel 2014. L’offensiva continua sul porto strategico di Mariupol sul mar d’Azov, al confine con il Donbass occupato dai separatisti, mentre in serata il governo di Kiev ha confermato l’ingresso di truppe russe a Kherson, dal lato del mar Nero: una saldatura strategica che potrebbe portare gli assedianti fino all’obiettivo cruciale di Odessa, chiudendo a Kiev gli accessi al mare. I colloqui per cercare un cessate il fuoco sono insomma destinati a riprendere sotto il peso di un’offensiva sempre piu’ feroce. Le parti dovrebbero tornare a incontrarsi domani, hanno riferito i media russi, stavolta al confine tra Ucraina e Polonia e non piu’ a quello bielorusso. Ma anche su questo secondo round le notizie ufficiali arrivano con il contagocce, tra esigenze di sicurezza e tattica negoziale. Il Cremlino per il momento non si sbilancia e giudica “prematuro” parlare di un incontro di Zelensky con Vladimir Putin. Una speranza, forse l’ultima, arriva dal possibile ruolo di paciere di Pechino, da cui Kiev, ha detto il suo ministro degli Esteri Dmytro Kuleba al collega cinese Wang Yi, “aspetta con impazienza una mediazione per realizzare il cessate il fuoco”. Con la Russia sempre piu’ isolata dalle sanzioni – anche se dalla Turchia al Messico cominciano le defezioni -, le conseguenze della crisi internazionale potrebbero dare l’auspicata spinta al negoziato.

Advertisement

Esteri

Blinken in visita a sorpresa in Ucraina

Pubblicato

del

Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in visita a sorpresa in Ucraina. Il capo della diplomazia Usa è giunto stamattina a Kiev con un treno notturno dalla Polonia. E’ previsto un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo i giornalisti al seguito di Blinken. Si tratta del quarto viaggio in Ucraina del segretario di stato americano dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022. La visita è intesa a rassicurare Kiev sul continuo sostegno degli Stati Uniti e a promettere un flusso di armi in un momento in cui Mosca sta conducendo una pesante offensiva nella regione nordorientale ucraina di Kharkiv.

Continua a leggere

Esteri

‘Chora è una moschea’, scintille Erdogan-Mitsotakis

Pubblicato

del

La moschea di Kariye a Istanbul, un tempo chiesa ortodossa di San Salvatore in Chora e tesoro del patrimonio bizantino, diventa tempio della discordia tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il premier greco Kyriakos Mitsotakis, nel giorno della visita del leader ellenico ad Ankara proprio per confermare la stagione di buon vicinato tra i due Paesi dopo decenni di tensioni. Le divergenze sulla moschea si sono riaccese nei giorni scorsi, dopo che il 6 maggio scorso San Salvatore in Chora, chiesa risalente al V secolo e tra i più importanti esempi dell’architettura bizantina di Istanbul, è stata riaperta dopo lavori di restauro durati quattro anni.

Convertita in moschea mezzo secolo dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei turchi ottomani del 1453, Chora è stata trasformata in un museo dopo la Seconda guerra mondiale, quando la Turchia cercò di creare una repubblica laica dalle ceneri dell’Impero Ottomano. Ma nel 2020 è nuovamente diventata una moschea su impulso di Erdogan, poco dopo la decisione del presidente di riconvertire in moschea anche Santa Sofia, che come Chora era stata trasformata in un museo. La riapertura aveva suscitato malcontento ad Atene, con Mitsotakis che aveva definito la conversione della chiesa come “un messaggio negativo” e promesso alla vigilia del suo viaggio ad Ankara di chiedere a Erdogan di tornare sui suoi passi in merito. Una richiesta respinta al mittente: “La moschea Kariye nella sua nuova identità resta aperta a tutti”, ha confermato Erdogan in conferenza stampa accanto a Mitsotakis.

“Come ho detto al premier greco, abbiamo aperto al culto e alle visite la nostra moschea dopo un attento lavoro di restauro in conformità con la decisione che abbiamo preso nel 2020”, ha sottolineato. “Ho discusso con Erdogan della conversione della chiesa di San Salvatore in Chora e gli ho espresso la mia insoddisfazione”, ha indicato in risposta il leader greco, aggiungendo che questo “tesoro culturale” deve “rimanere accessibile a tutti i visitatori”. Nulla di fatto dunque sul tentativo di Atene di riscrivere il destino del luogo di culto. Ma nonostante le divergenze in merito, la visita di Mitsotakis ad Ankara segna un nuovo passo nel cammino di normalizzazione intrapreso dai due Paesi, contrapposti sulla questione cipriota e rivali nel Mediterraneo orientale. A dicembre i due leader hanno firmato una dichiarazione di “buon vicinato” per sancire una fase di calma nei rapporti iniziata dopo il terremoto che ha ucciso più di 50.000 persone nel sud-est della Turchia, all’inizio del 2023. “Oggi abbiamo dimostrato che accanto ai nostri disaccordi possiamo scrivere una pagina parallela su ciò che ci trova d’accordo”, ha sottolineato Mitsotakis accanto a Erdogan, confermando la volontà di “intensificare i contatti bilaterali”. Perché “l’oggi non deve rimanere prigioniero del passato”.

Continua a leggere

Esteri

Kiev, più di 30 località sotto il fuoco russo nel Kharkiv

Pubblicato

del

Sono ancora in corso i combattimenti nella regione di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina, dove più di 30 località sono sotto il fuoco russo e quasi 6.000 residenti sono stati evacuati, secondo il governatore regionale. “Più di 30 località nella regione di Kharkiv sono state colpite dall’artiglieria nemica e dai colpi di mortaio”, ha scritto Oleg Synegoubov sui social network.

Il governatore ha aggiunto che dall’inizio dei combattimenti sono stati evacuati da queste zone un totale di 5.762 residenti. Le forze russe hanno attraversato il confine da venerdì per condurre un’offensiva in direzione di Lyptsi e Vovchansk, due città situate rispettivamente a circa venti e cinquanta chilometri a nord-est di Kharkiv, la seconda città del Paese.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto