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Esteri

Scomparso da un mese in Brasile,trovato corpo di italiano

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E’ un giallo la morte di Marco Bonanomi, 34 anni, residente a Montevecchia (Lecco) trovato privo di vita in un’area boschiva a poca distanza dalla spiaggia brasiliana di Pontal do Sul, nella zona balneare di Parana’. Il 34enne (avrebbe compiuto 35 anni a fine mese), fino a due anni fa dipendente Enel, aveva lasciato l’Italia tre giorni prima di Natale per raggiungere la fidanzata in Brasile. Durante la permanenza e’ sparito – per cause al vaglio della Polizia brasiliana – ed ora e’ stato ritrovato privo di vita e riconosciuto grazie a un tatuaggio. La conferma e’ poi arrivata dal test del Dna. Il sogno di Marco Bonanomi era di costruirsi una famiglia in Brasile e sovente faceva lunghi viaggi. I genitori la madre Giovanna, il padre Giovanni e la sorella Silvia, che vivono a Merate, sono stati informati dai carabinieri e dal Consolato generale del Brasile della morte di Marco e attendono notizie sulle indagini. Il Consolato generale del Brasile ha riferito di un corpo “in avanzato stato di decomposizione” e il Ministero degli Esteri ha gia’ chiesto un’informativa sulla vicenda. A Montevecchia, il paese della Brianza lecchese, dove vivono i parenti, era conosciuto e il sindaco Ivan Pendeggia ha espresso la vicinanza alla famiglia da parte dell’intera comunita’. I suoi viaggi in Brasile, come ricordano alcuni amici, erano molto frequenti e quindi passava inosservata la sua assenza nel paese brianzolo. Anche gli ex dipendenti Enel lo ricordano come “persona solare, sempre disponibile nei turni e in quanto gli veniva chiesto”. Molti gli interrogativi sulla sua morte. La polizia brasiliana sta cercando di far luce sulle cause della morte: perche’ e’ stato trovato solo dopo quattro settimane dalla scomparsa e, soprattutto, perche’ nessuno aveva ne dato notizia per avviare le ricerche sono alcune delle domanda a cui rispondere. La notizia della sua morte e’ arrivata a fine settimana. “Siamo stati contattati sabato dal consolato brasiliano – ha raccontato il sindaco di Merate Massimo Panzeri – che ci avvisava del ritrovamento del cadavere. Abbiamo avviato le verifiche e accertato che la famiglia vive a Merate ma lui era residente a Montevecchia e abbiamo avvisato loro”. I giornali locali brasiliani hanno riportato la notizia del ritrovamento avvenuto venerdi’ scorso di un cadavere senza documenti ma con un tatuaggio sulla schiena a sinistra nascosto in una macchia di vegetazione accanto alla zona di Grajau’, nell’area del Pontal do Parana’. Cadavere in evidente stato di decomposizione, senza documenti ma con un tatuaggio sulla schiena. Ed e’ grazie al tatuaggio che la fidanzata lo avrebbe riconosciuto.

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Esteri

Naufraga barca di migranti alle Canarie, decine i dispersi

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Naufraga un’imbarcazione con migranti a bordo al largo de El Hierro, una delle isole Canarie, lasciando decine di dispersi in mare. Stando a quanto si apprende da diverse fonti, 9 persone sono state soccorse con un elicottero e portate sull’isola per fornite loro assistenza sanitaria e alcuni di essi, scrive l’agenzia Efe, hanno raccontato ai soccorritori che la barca si è ribaltata due giorni fa, e che in quel momento a bordo c’erano circa “60 persone”. In seguito, alcune di loro sarebbero riuscite a rigirarla e tornarvici sopra.

L’incidente, avvenuto a circa 60 miglia nautiche a sud de La Restinga (El Hierro), è stato notificato dall’equipaggio di una nave mercantile di passaggio, chiamata Beskidy. Secondo questa segnalazione, la barca dei migranti era in situazione di “semi-affondamento”. Il servizio di salvataggio marittimo spagnolo, che per ora non conferma cifre di morti e dispersi in questo naufragio, ha mobilitato per i soccorsi, oltre all’elicottero, anche un’imbarcazione di emergenza.

(la foto in evidenza è di archivio e non ha a che vedere con la vicenda narrata)

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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