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Esteri

Usa, Mosca ha pronto il pretesto per invadere l’Ucraina

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Washington rilancia: non solo la Russia vuole invadere l’Ucraina, ma a questo scopo ha anche elaborato una trappola mediatica che dovrebbe falsamente accusare le forze di Kiev di un attacco con vittime civili, nelle regioni separatiste filo-russe del Donbass e anche in territorio russo. Ad affermarlo e’ il Pentagono, confermando quanto fatto trapelare da quattro diverse fonti dell’amministrazione di Joe Biden al Washington Post. Accuse che inaspriscono ulteriormente le tensioni dopo la decisione annunciata dagli Usa di schierare altri 3.000 soldati nei Paesi alleati dell’Europa orientale. L’operazione di Mosca, secondo Washington, e’ stata approvata ai massimi livelli. L’obiettivo sarebbe quello di diffondere “video di propaganda” con “cadaveri” e immagini di presunte vittime civili provocate appunto dalle forze ucraine, armate dall’Occidente, per generare una forte reazione emotiva che giustificherebbe un intervento di Mosca. La denuncia arriva alla vigilia di una missione del presidente russo Vladimir Putin a Pechino, per l’inaugurazione delle Olimpiadi invernali, destinata a rafforzare l’asse con la Cina in funzione anti-americana. Il capo del Cremlino ha definito lui e il presidente cinese Xi Jinping due “buoni amici” con “le stesse opinioni su come affrontare i problemi del mondo”. Compreso dunque il braccio di ferro che oppone in queste settimane Mosca a Stati Uniti e Nato. Una sfida dai toni sempre piu’ accesi, come testimonia l’ultimo scontro fra Russia e Germania, con la reciproca messa al bando di due canali televisivi statali. Il ministero degli Esteri russo ha annunciato la chiusura dell’ufficio di Mosca di Deutsche Welle in risposta al divieto di trasmissioni del canale in tedesco di Russia Today, emittente gia’ accusata da diversi Paesi europei di fare da megafono per la propaganda del Cremlino. E la risposta russa non si fermera’ qui. Mosca ha infatti avvisato che varera’ sanzioni contro quei funzionari statali tedeschi che abbiano avuto un ruolo nella messa al bando della tv russa, vietando loro l’ingresso in Russia. Un pessimo viatico per la visita che il cancelliere tedesco Olaf Scholz si appresta a compiere a Mosca il 15 febbraio, come leader di un Paese che ha vitali rapporti economici con la Russia e quindi tra i piu’ interessati in ambito Ue a trovare una soluzione diplomatica. Un compito gia’ di per se’ non facile, visti gli sviluppi delle ultime 24 ore. “Continuiamo a chiedere agli Usa di smettere di alimentare le tensioni in Europa, ma sfortunatamente gli americani continuano a farlo”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Nelle ultime ore, tra l’altro, Scholz ha dovuto prendere con toni bruschi le distanze dalle imbarazzanti dichiarazioni di un suo predecessore alla Cancelleria, quel Gerhard Schroeder che ora presiede il gigante petrolifero russo Rosneft e che ha accusato l’Ucraina di “bellicismo”. A Mosca potrebbe arrivare a breve anche il presidente francese Macron, il piu’ assiduo interlocutore europeo di Putin nell’ultima settimana. Mentre con una visita a Kiev si ripropone come mediatore Recep Tayyip Erdogan. La Turchia, Paese membro della Nato, e’ tuttavia pronto a “fare la sua parte per risolvere la crisi tra due Paesi amici, suoi vicini sul Mar Nero”, ha detto il presidente turco dopo un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La sua speranza e’ di ospitare ad Ankara Putin sulla via del ritorno da Pechino, dove assistera’ all’apertura delle Olimpiadi invernali. E dove, soprattutto, avra’ un vertice con Xi che suggellera’ il rafforzamento della partnership strategica tra i due grandi nemici di Washington. In un articolo per la Xinhua, Putin ha tra l’altro sottolineato che tra Mosca e Pechino “si sta formando un’alleanza energetica reciprocamente vantaggiosa”. E che, soprattutto, c’e’ un impegno ad espandere l’uso delle valute locali per i pagamenti bilaterali (140 miliardi di dollari l’interscambio nel 2021) al fine di “contrastare gli effetti negativi delle sanzioni unilaterali”. Cioe’ quelle messe a punto da Biden nel caso di un’invasione russa dell’Ucraina per vietare alle banche di Mosca le transazioni in dollari.

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Esteri

Naufraga barca di migranti alle Canarie, decine i dispersi

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Naufraga un’imbarcazione con migranti a bordo al largo de El Hierro, una delle isole Canarie, lasciando decine di dispersi in mare. Stando a quanto si apprende da diverse fonti, 9 persone sono state soccorse con un elicottero e portate sull’isola per fornite loro assistenza sanitaria e alcuni di essi, scrive l’agenzia Efe, hanno raccontato ai soccorritori che la barca si è ribaltata due giorni fa, e che in quel momento a bordo c’erano circa “60 persone”. In seguito, alcune di loro sarebbero riuscite a rigirarla e tornarvici sopra.

L’incidente, avvenuto a circa 60 miglia nautiche a sud de La Restinga (El Hierro), è stato notificato dall’equipaggio di una nave mercantile di passaggio, chiamata Beskidy. Secondo questa segnalazione, la barca dei migranti era in situazione di “semi-affondamento”. Il servizio di salvataggio marittimo spagnolo, che per ora non conferma cifre di morti e dispersi in questo naufragio, ha mobilitato per i soccorsi, oltre all’elicottero, anche un’imbarcazione di emergenza.

(la foto in evidenza è di archivio e non ha a che vedere con la vicenda narrata)

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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