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Cronache

I due giovani studenti di Portici uccisi a Ercolano, il camionista resta in carcere

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Vincenzo Palumbo, l’autotrasportatore di 53 anni accusato di aver ucciso a colpi di pistola a Ercolano i due giovani, Giuseppe Fusella, di 26 e Tullio Pagliaro, di 27 dovra’ stare in carcere. Lo ha deciso il gip di Napoli, Carla Sarno, che ha disposto la misura cautelare al termine dell’udienza di convalida. Il giudice non ha convalidato il fermo emesso dagli inquirenti: ha ritenuto sussistente la reiterazione del reato e, invece, non sussistente il pericolo di fuga di Palumbo, accusato di duplice omicidio volontario. Ha sparato, uccidendo, perche’ – ha detto fin dal primo momento – ha scambiato i due giovani per ladri. L’uomo e’ stato ascoltato in carcere a Poggioreale per circa due ore dal giudice, alla presenza dell’avvocato dell’indagato Fioravanti De Rosa e degli inquirenti (sostituto procuratore Varone, procuratore aggiunto Filippelli). Ha riferito di avere sparato piu’ volte ma nel buio. “Non vi era nessuna volonta’ da parte del mio assistito di determinare questa tragedia. Adesso valuteremo il da farsi anche perche’ dobbiamo acquisire degli atti e poi faremo ricorso al Tribunale del Riesame”, ha annunciato l’avvocato De Rosa. “A tutti vorrei ricordare – ha detto ancora il legale – che anche Vincenzo Palumbo e’ un padre e ha una famiglia: quando si e’ reso conto che le vittime erano bravi ragazzi, e’ stato colto da una grave crisi interiore e oggi se ne sono resi conto anche il giudice e i pm”.

“Il mio assistito sostanzialmente – ha concluso De Rosa – ha confermato le dichiarazioni rese dinanzi agli inquirenti nella prima fase nella caserma dei Carabinieri di Torre del Greco”. I familiari dei due ragazzi, attraverso il loro legale, Maurizio Capozzo, nell’esprimere “gratitudine e rispetto” agli inquirenti per il “grande lavoro svolto” sottolineano che i giovani sono stati vittime di un crimine, di una ferocia inaudita che non ha spiegazioni e che non merita commenti”. I magistrati “hanno manifestato grande umanita’ e rispetto verso il nostro dolore. Ci affidiamo completamente a loro per fare luce su questa tragedia che ci ha distrutto la vita”. La certezza e’ che sulla vicenda “sara’ fatta giustizia”. Assistiti dal loro legale di fiducia, l’ avvocato Capozzo, anche i familiari di Tullio Pagliaro (la madre, il padre, la sorella insieme con lo zio) sono stati lungamente ascoltati dai carabinieri. A Portici, citta’ natale dei due giovani, e’ stato affisso dagli ultras della squadra di calcio uno striscione con la scritta ‘Giustizia e solidarieta’ per due figli di questa citta”. Il sindaco, Vincenzo Cuomo, ha deposto fiori davanti allo striscione. Domani, intanto, ci sara’ la nomina dei periti per l’esame autoptico in programma dalle 16 del 3 novembre prossimo, nell’ospedale Secondo Policlinico di Napoli. Poi le salme dei due giovani potranno ricevere l’ultimo saluto della comunita’ di Portici.

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Anziana investita e uccisa a Napoli, caccia a pirata strada

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Una donna anziana e’ morta a Napoli, vittima di un pirata della strada. Alle 18.15 circa di ieri, in via Labriola, sulla carreggiata in direzione via E. Ciccotti, R.R., 80 anni, e’ stata investita mentre attraversava la strada. Secondo prime ricostruzioni, un’auto si era fermata per consentire il passaggio alla signora, ma una Citroen di colore blu scuro, nel tentativo di sorpassare questa vettura, ha investito la donna e poi e’ fuggita. La Polizia Locale e’ impegnata nelle indagini per identificare il conducente e il veicolo coinvolto. La vittima era stata trasportata all’ospedale Cardarelli in stato di incoscienza e dopo poche ore e’ deceduta.

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Omicidio Giulia Cecchettin, Turetta premeditò il delitto: rischia ergastolo

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E’ un carico accusatorio molto pesante quello che la procura di Venezia contesta nell’avviso di chiusura delle indagini a Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Mentre il ‘rumore’ esploso nelle piazze e nelle coscienze in nome di Giulia non si e’ mai spento, a sei mesi dalla notte dell’11 novembre quando venne ammazzata tra le fabbriche e le strade vuote di Fosso’, pochi chilometri lontano dalla sua casa di Vigonovo, gli inquirenti tirano una linea e sciolgono alcuni nodi giuridici. E decidono che si’, Turetta aveva premeditato di ucciderla come dimostrerebbero, spiega il procuratore Bruno Cherchi, “la ricerca dei luoghi tramite internet, l’acquisto del materiale necessario per immobilizzare la vittima, la cartina geografica, l’atto di silenziare la persona offesa mettendole del nastro adesivo per non farla urlare, serrare i polsi e le gambe della ragazza”.

Aggiungono l’aggravante della crudelta’, da intendersi come la giurisprudenza la intende: aver inflitto “sofferenze gratuite e non collegabili al normale processo di causazione della morte”. In questo caso con venti coltellate, le prime nel parcheggio davanti alla villetta dove viveva quando Turetta l’aggredi’ a bordo della sua Fiat Punto nera. Qui per diverse ore sono rimaste sull’asfalto le tracce di sangue della ragazza ed e’ stato trovato un coltello da cucina. Poi, dopo averla immobilizzata con lo scotch, questa e’ la ricostruzione della Procura, l’ha spinta in auto, superando la sua resistenza, ha raggiunto in pochi minuti Fosso’ e l’ha assalita di nuovo, finendola. Da li’ e’ iniziata la fuga che ha tenuto l’Italia col fiato sospeso per una settimana. Dopo il delitto Turetta era scappato verso il Friuli e, abbandonato il corpo in un dirupo vicino al lago di Barcis, era fuggito verso l’Austria e poi in direzione Germania, dov’e’ stato fermato dalla polizia tedesca, vicino a Lipsia, nella mattinata del 19 novembre. “L’ho uccisa io” ha detto subito Filippo a chi l’ha fermato, una confessione non utilizzabile nel processo mentre lo e’ quella messa a verbale nel carcere Montorio di Verona, dov’e’ detenuto.

Il contesto in cui il delitto e’ maturato sarebbe stato quello dello stalking, come suggerito alla Procura da chat e testimonianze che riferiscono delle insistenze morbose del giovane nei confronti dell’ex compagna dopo che la loro storia era finita. Omicidio aggravato da premeditazione, crudelta’, efferatezza, sequestro di persona, porto d’armi e occultamento di cadavere, e’ il robusto capo d’imputazione da cui dovra’ difendersi davanti alla Corte d’Assise. Non c’e’ spazio per il rito abbreviato, che avrebbe comportato uno sconto di un terzo della pena, perche’ i reati sono cosi’ gravi da ipotizzare l’ergastolo. Si chiude cosi’ la prima parte ‘giudiziaria’ di quella che nel frattempo e’ diventata la storia di Giulia e non, come spesso accade nella narrazione mediatica, quella del suo presunto omicida, sul quale si sono spente le luci. La storia di Giulia, di suo padre Gino e della sorella Elena che mai come prima hanno portato l’attenzione sul tema dei femminicidi con i loro appelli a un cambiamento culturale profondo.

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Adr lancia ‘Airport in the City’: a Termini check-in di Ita

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All’inaugurazione di “Airport in the City” sono intervenuti, tra gli altri , la ministra del Turismo Daniela Santanchè, il presidente di Ita, Antonino Turicchi, il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, il Presidente di Unindustria, Angelo Camilli. “È con grande soddisfazione che oggi ci uniamo ad Aeroporti di Roma per celebrare l’inaugurazione di Airport in the City, un servizio che rende l’esperienza di viaggio sempre più agile e confortevole – ha detto Turicchi – Questo progetto riflette la stretta collaborazione tra ITA Airways e Aeroporti di Roma, evidenziando il comune impegno per l’innovazione e la sostenibilità nel settore dei trasporti”.

“Il progetto di Adr si inscrive appieno nel processo di innovazione e interconnessione del trasporto aereo che l’Enac persegue da tempo” – ha aggiunto il presidente Enac Pierluigi Di Palma. “L’hub di Fiumicino, prima porta d’accesso all’Italia più volte premiato come migliore scalo d’Europa, sviluppa l’integrazione con la stazione Termini, primo snodo ferroviario nazionale, rafforzando l’intermodalità aria-ferro. Con il check-in off-airport Termini Fiumicino, il comparto aereo italiano si riconferma una realtà innovativa, sostenibile e, soprattutto, attenta ai diritti dei passeggeri con l’offerta di servizi di qualità che, oggi, rappresentano l’elemento più importante per le scelte dei consumatori”.

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