Collegati con noi

Politica

I dem tentano il riscatto con Gualtieri nella Roma di Raggi ma c’è l’insidia Calenda

Pubblicato

del

Il Partito Democratico ci spera: vincere al ballottaggio a Roma e, poi, portare a casa la prima poltrona di Palazzo Senatorio, magari proprio con l’aiuto degli elettori del Movimento 5 Stelle. Mentre la battaglia per le amministrative volge al termine in tutta Italia, e’ in particolare sulla Capitale che sono puntati i riflettori dei partiti.

Carlo Calenda

I dem sono certi di passare il primo turno, anche se avvertono soprattutto l’insidia di Carlo Calenda, il leader di Azione che piace un po’ a destra e un po’ a sinistra e abbastanza al centro, e un po’ di Virginia Raggi, la sindaca che punta al bis e che andra’ ad attingere ad un bacino elettorale simile a quello dei democratici. Al Nazareno i conti li hanno gia’ fatti: le metropoli al voto sono cinque – Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino – vincerne tre sarebbe “soddisfacente”, di piu’ sarebbe considerato un “trionfo”. Il Movimento 5 stelle corre insieme ai dem ‘solo’ in due dei grandi centri, Napoli e Bologna (oltre che in Calabria). Il resto delle alleanze si dovra’ consolidare in fase di ballottaggio, se ci si arrivera’. Il candidato del centrosinistra Roberto Gualtieri (Pd) ha gia’ detto no ad apparentamenti annunciando pero’ che, in caso di vittoria, si rivolgera’ agli elettori del M5s e di Calenda. E chissa’ che poi non arrivi qualche endorsement anche dall’alto. Per ora dal Movimento pensano ad altro: Giuseppe Conte insieme a buona parte dei big a 5 stelle chiude la campagna elettorale insieme a Raggi. E il refrain e’ uno solo: “A vincere sara’ lei”.

Ma il segretario Enrico Letta e’ fiducioso: “Prima del primo turno ognuno dice ‘votate per il mio candidato’. Io sono convinto fortemente che al secondo turno ci saranno convergenze sostanziali, non credo formali, perche’ con questo sistema di voto sono superate”. E il ministro Andrea Orlando e’ ancora piu’ netto, definendo “l’alleanza con il M5S ai ballottaggi una strada obbligata, e’ il modo per battere la destra”. Ma, c’e’ l’incognita Calenda che si dice sicuro “di andare al ballottaggio con Gualtieri”. Se e’ vero che, dopo l’apprezzamento espresso al capo di Azione dal leghista Giancarlo Giorgetti che ha agitato le acque del centrodestra, ora anche nel fronte contrapposto e’ temuta quanto basta. In particolare dopo la chiusura a Piazza del Popolo, il bacino delle grandi manifestazioni romane, dove -afferma il Comitato Calenda- e’ stato un successo “con 5000 persone”. “Bisogna capire se arrivera’ al terzo o al quarto posto. Di sicuro ci toglie voti”, pronostica un dirigente locale dei democratici, dando per assodato che al ballottaggio ci andra’ Gualtieri con il candidato del centrodestra Enrico Michetti.

“Calenda e’ il candidato di Calenda, sta facendo la sua campagna, noi invitiamo a votare Gualtieri”, chiosa Letta. Gualtieri, gia’ ministro delle finanze nel Conte bis, chiude invece nel quartiere difficile e periferico di San Basilio insieme al governatore Nicola Zingaretti e punta ancora piu’ in alto: arrivare primo il 3 e 4 ottobre. “Non ci possiamo rilassare perche'” vincendo il primo turno, “avremo altre 2 settimane di lavoro – afferma -. Noi non abbiamo voluto fare una chiusura tutti in un posto, ma in 15 piazze” perche’ “vogliamo una citta’ che costruisce politiche di prossimita’. E’ il segno di come governeremo e cambieremo Roma”. A suo avviso “non e’ piu’ tempo di seconde possibilita’ per chi ha fallito la prima”, la stoccata a Raggi. Ma e’ Zingaretti che affonda: “Il voto e’ anche un giudizio” e quindi “dire con grande serenita’ che non merita di essere votata chi ha governato male Roma. Non esistono problemi irrisolvibili, e’ l’incapacita’ di chi governa. Votiamo Gualtieri per una nuova stagione”.

Advertisement

Economia

Bilanci di previsione, virtuoso 86% dei Comuni ma non al Sud

Pubblicato

del

Comuni diventati virtuosi nella presentazione dei bilanci di previsione. Quest’anno sette su dieci già a metà febbraio avevano approvato e trasmesso il documento e alla data del 15 marzo la percentuale di comuni in linea era salita all’84%. Il dato risulta da un’elaborazione dei dati del Mef fatta dal Centro studi enti locali. Il dato, si spiega, è di netta rottura rispetto al passato e testimonia l’efficacia delle misure adottate lo scorso anno dal Ministero dell’Economia per interrompere il circolo vizioso dei posticipi infiniti che aveva caratterizzato gli ultimi decenni.

Ciò che emerge è però, ancora una volta, è “l’esistenza di divari siderali tra varie aree del Paese che vede contrapposti casi come quello siciliano, dove solo 30 comuni su 100 risultano aver approvato e trasmesso il bilancio, e la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna, dove questa percentuale sale al 96%”. Dopo anni di slittamenti nel 2023 un decreto ministeriale, ha riscritto il calendario delle scadenze contabili e anche se è comunque stata necessaria una proroga al 15 marzo quest’anno ben 4.695 comuni, il 59% del totale, hanno iniziato l’anno corrente con un bilancio di previsione già approvato e non si sono avvalsi del tempo aggiuntivo concesso dal Viminale.

Stando a quanto emerso da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali, basata sui dati della Banca dati delle Amministrazioni Pubbliche (Bdap-Mef), sono stati approvati entro il 15 marzo scorso i bilanci dell’84% dei comuni italiani. All’appello mancano quelli di 1.268 comuni. Questi enti hanno un profilo abbastanza preciso: la stragrande maggioranza è di piccole dimensioni. Nove di questi comuni su dieci hanno infatti meno di 10mila abitanti e il 64% è localizzato al sud e nelle isole. Nel nord Italia, nel suo complesso, risulta essere stato già trasmesso al Mef il 92% dei preventivi. In particolare, spiccano per efficienza: Emilia Romagna e Valle d’Aosta (entrambe a quota 96%) e Trentino Alto Adige e Veneto (95%). Ottimi anche i risultati registrati in: Lombardia (93%), Friuli Venezia Giulia (90%) e Piemonte (89%). Chiude il cerchio la Liguria, con l’85% di comuni adempienti.

Scendendo verso sud la percentuale decresce gradualmente, restando comunque buona al centro, dove mediamente sono stati già approvati e trasmessi 89 bilanci su 100. A trainare verso l’alto questo gruppo sono soprattutto Toscana (95%), Marche e Umbria (93%). Più indietro i comuni laziali, fermi a quota 81%. Meno rosea, ma comunque in netto miglioramento rispetto al passato, la situazione del Mezzogiorno dove i comuni più tempestivi sono stati 6 su 10. In particolare, le 3 regioni in assoluto più distanti dalla media nazionale sono – nell’ordine – la Sicilia, la Calabria e la Campania.

Nella banca dati gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla data del 24 aprile, risultano essere stati acquisiti soltanto 117 bilanci di previsione di comuni siciliani su 391, meno di uno su tre. Al di là dello Stretto ne sono stati trasmessi 236 su 404 (58% del totale), in Campania il 67% dei preventivi sono stati approvati nei tempi. Prima della classe, per quanto riguarda il meridione, è la Basilicata (92% di bilanci approvati), seguita a breve distanza dalla Sardegna (885) e dalla Puglia (86%). Chiudono il cerchio l’Abruzzo e il Molise, rispettivamente con l’80% e il 77% di comuni che hanno già inviato al Ministero il proprio preventivo.

Secondo il Centro Studi Enti Locali questi dati, nel loro insieme, testimoniano un effetto tangibile prodotto dalla nuova programmazione ma preoccupa la distanza abissale che continua a caratterizzare i risultati ottenuti da enti di territori diversi. Il processo di riforma della contabilità e dell’ordinamento degli enti locali, i cui cantieri sono aperti, dovrà necessariamente tenere conto anche delle criticità finanziarie e organizzative, ormai strutturali ed endemiche, di alcuni territori e individuare delle soluzioni efficaci per far sì che queste distanze siano colmate.

Continua a leggere

Politica

Europee: Vannacci presenta il suo libro giovedì a Napoli

Pubblicato

del

Roberto Vannacci, candidato della Lega alle elezioni europee, presenterà il suo libro “Il mondo al contrario” giovedì 2 maggio a Napoli. Lo annuncia Luigi Mercogliano, presidente per la Campania del comitato “Il mondo al contrario” che trae il suo nome dal titolo del libro scritto da Vannacci. La presentazione del libro si terrà giovedì 2 maggio alle ore 17 nel teatro del centro culturale “In arte Vesuvio”. Interverranno alla presentazione con l’autore il presidente campano di “Mondo al contrario” Luigi Mercogliano, il giornalista Sergio Angrisano e lo scrittore Massimo Scalfati.

Continua a leggere

Politica

Emiliano all’Antimafia: inopportuno io venga in audizione

Pubblicato

del

Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera alla Commissione parlamentare antimafia in cui spiega di non ritenere opportuna in questo momento una sua audizione, come richiesto già una settimana fa dall’ufficio di presidenza della stessa commissione. La motivazione del governatore sarebbe dovuta ad una serie di delicati impegni legati alla recente fase politica in Consiglio regionale, come la votazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. L’audizione avrebbe riguardato le vicende e le inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose nel territorio pugliese e in particolare a Bari.

“Quello di Emiliano è un evidente gesto di debolezza. Se lui adombra eventuali gesti di strumentalizzazione politica si sbaglia. Noi conosciamo bene i limiti e i poteri dell’Antimafia e confermo da parte mia la richiesta di audizione del presidente della Puglia, affinché venga fatta chiarezza su alcune vicende”. Così la senatrice di Italia Viva e componente della commissione antimafia, Raffaella Paita, in merito alla lettera inviata dal governatore della Puglia, in cui Emiliano ha spiegato alla commissione di non ritenere opportuna una sua convocazione in questo momento.

La commissione Antimafia ha ufficialmente convocato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per il 2 maggio. Lo si apprende da fonti della commissione secondo le quali l’audizione è fissata per le 10.30.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto