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Cronache

Facebook e le chiusure arbitrarie dei profili social: ne parliamo a Juorno Live Interview con l’avvocato Giovanni Mastroianni

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Ospite di Juorno Live Interview, stasera giovedì 27 maggio alle 18:30, è l’avvocato casertano Giovanni Mastroianni, con cui affronteremo un tema che coinvolge un numero sempre più grande di utenti online: la chiusura arbitraria dei profili da parte di Facebook. Un tema che Mastroianni ha già affrontato a più riprese, portando il social nelle aule dei tribunali e riuscendo ad ottenere la riattivazione dei profili oscurati. Col fine ultimo di difendere gli utenti dall’arbitrarietà dei social, Mastroianni ha creato il comitato Tutela Utenti Online. Spiegheremo come funzionerà questo organismo e cercheremo di comprendere in che modo il legislatore potrebbe intervenire per regolamentare il comportamento dei colossi digitali.

Quando è chiamata a gestire la segnalazione di un account o di un contenuto ritenuto inappropriato, Facebook non offre diritto di replica, non spiega all’utente i motivi del blocco. Ad un certo punto può decidere la chiusura definitiva dell’account e informa l’utente con un messaggio generico che recita: “Non puoi usare Facebook perché il tuo account, o le attività al suo interno, non hanno rispettato i nostri Standard della community. Abbiamo già controllato questa decisione e non può essere annullata”. Ma quale di questi standard è stato violato? Non è dato saperlo. La vittima a quel punto non può far altro che adire le vie legali per ottenere la riattivazione del profilo, con tutti i costi e le incertezze derivanti da una scelta del genere.

Le responsabilità sono scaricate su un algoritmo che stabilisce cosa è giusto o meno pubblicare, e analizza parole e frasi incriminate senza considerare il contesto del discorso in cui sono inserite. In questo modo è facile che vengano colpiti post e profili che non hanno in realtà violato alcuno standard, mentre troppo spesso post contenenti fake news o che inneggiano alla violenza restano lì dove sono. In molti casi a generare il ban sono vere e proprie segnalazioni di massa, ordite per colpire in modo scientifico chi diffonde notizie scomode o opinioni distanti dalle proprie posizioni. Il nocciolo della questione è che i social network sono aziende private, ma, coinvolgendo ormai miliardi di persone, svolgono un servizio pubblico. È quindi necessario che inizino a darsi norme eque e trasparenti, in grado di tutelare i diritti dell’enorme platea che li frequenta.

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Cronache

Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Cronache

Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Cronache

Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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