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Cronache

Nuova ondata di sbarchi a Lampedusa, 1.400 in poche ore

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Una nuova ondata di sbarchi a Lampedusa, in coincidenza con il miglioramento delle condizioni meteo e con il surriscaldamento delle relazioni diplomatiche con la Libia, rilancia l’emergenza immigrazione nel Canale di Sicilia. In meno di 24 ore quindici barconi sono approdati sull’isola, con oltre 1.400 migranti subito trasferiti nell’hotspot di contrada Imbriacola. Tutto questo mentre Alarm phone, dopo i naufragi dei giorni scorsi con centinaia di vittime, continua a ricevere telefonate disperate da carrette del mare in difficolta’ davanti alle coste libiche. Una giornata segnata da avvistamenti e arrivi a ripetizione, che hanno messo a dura prova gli equipaggi delle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. E’ ancora buio quando, intorno alle 4.30, all’orizzonte dell’isola si materializza la sagoma di un barcone in legno lungo venti metri con 325 persone a bordo. Il primo maxi sbarco seguito, poco dopo, dall’arrivo di un’altra carretta con 90 migranti a bordo, tra cui sei donne e una neonata. E’ solo il prologo di quanto sta per accadere: alle 8.30 sbarcano sul molo Favaloro altri 98 uomini, tutti del Bangladesh; un quarto d’ora dopo e’ la volta di 16 tunisini, con un piccolo barchino. Alle 10 un nuovo maxi sbarco, il piu’ consistente della giornata: 398 profughi di varie nazionalita’, tra cui 24 donne e 6 bambini, soccorsi su un vecchio peschereccio in avaria poi trainato in porto dalla Guardia di Finanza. Gli arrivi si susseguono senza sosta per tutta la giornata. Quindici sbarchi nel giro di 24 ore, anche se gli avvistamenti vanno avanti fino a sera e si prevedono altri arrivi. L’hotspot dell’isola, che era vuoto, si trova cosi’ ad accogliere oltre 1.400 persone, rispetto a una capienza massima di 250 posti. La Prefettura di Agrigento e’ gia’ al lavoro per pianificare l’evacuazione della struttura. Per domani e’ previsto il trasferimento di circa 200 migranti a Porto Empedocle con il traghetto di linea, ma la maggior parte dei migranti dovrebbe essere imbarcato su navi quarantena, come prevedono i protocolli anti Covid. Secondo gli investigatori quasi tutti i barchini provengono dalla Tunisia, come dimostra anche la nazionalita’ degli occupanti. I due pescherecci con circa 400 persone sarebbero invece partiti dalle coste libiche, le stesse davanti alle quali tre giorni fa una motovedette di Tripoli, donata peraltro dal governo italiano, ha mitragliato un peschereccio mazarese. E mentre la leader di Fratelli d’Italia torna a proporre il blocco navale “per fermare gli scafisti e le Ong che speculano sulle tragedie”, Matteo Salvini ha contattato la ministra Lamorgese auspicando un piano di interventi per evitare una escalation degli arrivi. Nei prossimi giorni verra’ fatto il punto con il premier Draghi, che la responsabile del Viminale ha sentito in giornata: si va verso la costituzione di una cabina di regia per affrontare il dossier insieme a tutti i ministri coinvolti. La stessa Lamorgese sara’ tra una decina di giorni a Tunisi proprio per affrontare il tema migranti. Al Viminale si segue naturalmente con grande attenzione quanto sta accadendo in queste ore. Una dozzina di barche ha lasciato le coste africane senza essere intercettata dai guardiacoste locali. Potrebbero averli lasciati partire oppure le partenze sono avvenute da un’area non controllata. Quello che e’ certo e’ che in Libia come in Tunisia il controllo delle coste si sta dimostrando inefficace. Cosi’ come quello delle frontiere desertiche del Sud da dove passa il flusso proveniente dall’Africa centrale. Per quanto riguarda la Libia c’e’ inoltre da evidenziare la difficile situazione sul territorio, con il nuovo Governo di accordo nazionale che cerca di acquistare autorita’ sulle diverse milizie che si spartiscono il Paese in vista delle elezioni di dicembre. A Lampedusa, con l’hotspot gia’ stracolmo, il sindaco Toto’ Martello sottolinea infine la necessita’ di “regole chiare” in grado di coniugare “il soccorso in mare e il controllo nel Mediterraneo, con azioni di tutela dei diritti umani”.

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Pizzaiolo accoltella un collega a Napoli, caccia all’aggressore

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Un pizzaiolo di 25 anni è stato accoltellato ieri sera nel quartiere Fuorigrotta di Napoli da un collega che poi è fuggito. Sull’accaduto sono in corso indagini da parte della Polizia che è sulle tracce dell’accoltellatore, un uomo di 49 anni. La vittima ha riportato ferite al torace e al fianco. Il giovane è stato prima soccorso nel vicino ospedale San Paolo e poi trasferito nell’ospedale del Mare di Ponticelli dove i medici lo hanno sottoposto a un intervento chirurgico.

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Paolo Anibaldi, è il primo chirurgo paraplegico a operare in piedi e guida un ospedale

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Paolo Anibaldi è il nuovo direttore sanitario del Mater Olbia Hospital. Dopo aver perso l’uso delle gambe a causa di un angioma midollare a 17 anni, Anibaldi è stato il primo chirurgo in Italia, e terzo al mondo, a operare in piedi nonostante la disabilità, grazie a una sedia speciale, esemplare unico creato per lui, che consente di alzarsi e abbassarsi in autonomia. Il chirurgo arriva da Roma, dove ha ricoperto la carica di direttore sanitario aziendale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Andrea.

“Essere il nuovo direttore sanitario del Mater Olbia Hospital rappresenta per me una stimolante sfida professionale e umana, in un luogo nuovo, all’interno di un ospedale moderno e al tempo stesso profondamente legato al territorio in cui opera,” commenta Anibaldi. Al Mater Olbia Anibaldi succede a Giorgio Sorrentino, che lo affiancherà nel primo periodo di lavoro, rimanendo a supporto della direzione dell’ospedale. “Il suo arrivo – afferma l’amministratore delegato del Mater Olbia, Marcello Giannico – segna un ulteriore, importante tassello nel percorso di crescita del nostro ospedale, che dimostra la sua attrattività per i medici provenienti da tutt’Italia”.

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Istat, in 9 mesi 2023 compravendite immobili -11,1%

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Nei primi tre trimestri del 2023 il mercato immobiliare, con 656.504 convenzioni notarili di compravendita, registra un calo dell’11,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. Lo rileva l’Istat. Nel terzo trimestre sono state 210.088 le convenzioni notarili di compravendita e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari con un aumento dell’8,0% rispetto al trimestre precedente e un calo su base annua del 4,9%. Nei primi nove mesi dell’anno le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare (224.591 da gennaio a settembre 2023), spiega l’Istat, sono in forte calo (-30,7%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel terzo trimestre le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare sono 72.497 con un aumento del 7,4% rispetto al trimestre precedente, e un calo del 24,4% su base annua.

Nel terzo trimestre nel confronto congiunturale l’abitativo segna variazioni percentuali positive in tutte le ripartizioni geografiche del Paese (Nord-ovest +20,0%, Sud e Isole entrambe +3,3%, Nord-est +2,6% e Centro +0,2%). Il settore economico è in aumento su tutto il territorio nazionale (Nord-ovest +20,8%, Nord-est +17,5%, Centro +15,0%, Isole +9,6%), con eccezione del Sud (-0,5%). Il 93,6% delle convenzioni stipulate riguarda i trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo (196.709), il 6,1% quelli a uso economico (12.735) e lo 0,3% le convenzioni a uso speciale e multiproprietà (644). Rispetto al III trimestre 2022 le transazioni immobiliari diminuiscono del 6,0% nel comparto abitativo e aumentano del 15,2% nell’economico.

A livello territoriale il settore abitativo segna, su base annua, variazioni percentuali negative in tutte le ripartizioni (Centro -13,0%, Nord-est -6,6%, Nord-ovest -5,7%, Sud -2,7%) tranne che nelle Isole (+4,0%). Il settore economico aumenta in tutto il territorio nazionale: Nord-est (+26,8%), Nord-ovest (+15,9%), Isole (+15,0%), Sud (+9,4%), Centro (+7,4%). Nel settore abitativo le compravendite si riducono sia nei grandi sia nei piccoli centri (rispettivamente -6,7% e -5,6%); in quello economico, al contrario, aumentano in entrambi (+14,2% nei grandi centri e +15,9% nei piccoli). La richiesta di mutui è legata anche all’andamento dei tassi di interesse e il mercato nel terzo trimestre ha visto una ripresa rispetto al secondo trimestre.

“Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare, scrive l’Istat, sono 72.497. La variazione percentuale calcolata sul dato destagionalizzato è +7,4% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione su base annua calcolata sul dato grezzo è di -24,4%. Su base congiunturale tutto il territorio nazionale segna variazioni percentuali positive con picco nel Nord-ovest (+21,3%); su base annua, al contrario, i mutui registrano una diminuzione in tutte le ripartizioni geografiche del Paese (Centro -28,9%, Nord-ovest -25,1%, Nord-est -24,3%, Sud -19,2% e Isole -17,6%), nelle città metropolitane (-25,2%) e nei piccoli centri (-23,9%)”.

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