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Politica

Alle imprese 22 miliardi di sostegni, Superbonus ad alberghi

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Superbonus anche per alberghi e pensioni. Per la proroga al 2023 delle agevolazioni occorrera’ aspettare ancora, ma intanto arriva un pacchetto di misure che punta a ampliare la platea di chi puo’ accedere alle agevolazioni. Ed e’ con questo obiettivo che il ministero della Transizione ecologica chiede di poter far rientrare negli incentivi anche tutti quelli che hanno in corso una domanda di condono per sanare gli abusi edilizi. In modo da non bloccare i lavori dell’intero condominio. Con una clausola pero’ di salvaguardia: qualora dovesse mancare il nulla osta finale, gli incentivi saranno revocati. Attesa per la prima settimana di maggio, questa prima tranche di semplificazioni, che includera’ anche altre misure ancora da mettere a punto, arrivera’ con un po’ piu’ di calma: entro la fine del mese, si legge nell’ultima versione del Pnrr presentato dal governo alle Camere. La prossima settimana tocchera’ invece al dl imprese: sono 22 i miliardi, pari a due mensilita’, che potrebbero arrivare alle aziende danneggiate dal Covid, con un nuovo meccanismo di assegnazione degli indennizzi. Le risorse arrivano dai 40 miliardi in deficit stanziati con l’ultimo scostamento di bilancio. A cambiare sara’ pero’ il criterio di assegnazione dei ristori: quello sulla base del fatturato, secondo quanto si apprende, dovrebbe essere affiancato da un nuovo criterio basato sui costi fissi. E potrebbero essere le imprese a scegliere quale via prediligere e dunque se preferire ristori piu’ veloci, perche’ basati sul sistema finora adottato, o accettare tempi piu’ lunghi e puntare a incassare sostegni che potrebbero risultare piu’ ampi. La scelta di optare per il doppio binario dovrebbe garantire anche l’intesa all’interno della maggioranza, con la Lega che da settimane preme per rivedere il meccanismo utilizzato finora. Per il capitolo Superbonus, le risorse a disposizione al momento si fermano a 18 miliardi, tra Recovery plan e Fondo complementare. Lo ha confermato il premier Mario Draghi intervenendo in Parlamento, ribadendo come per ora non si possa allungare la misura di un altro anno, nonostante il pressing dei 5S e anche di FI: “Noi ribadiamo che la proroga deve essere per tutto il superbonus e per tutto i 2023”, ha insistito il capogruppo dei Cinquestelle a Montecitorio, Davide Crippa, intervenendo in Aula. La partita in effetti non appare chiusa: “il Governo si impegna a inserire” la proroga nella manovra, ha assicurato ancora una volta il premier, cui ha fatto eco Roberto Cingolani, favorevole alla proroga per dare “regole umane” alle persone. Effettivamente nella bozza messa a punto dal Mite, figura l’estensione al 2023 superata pero’ dalle parole del premier, al momento piu’ attendista. In attesa dell’autunno, intanto, si interviene “con importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione”, ha aggiunto sempre Draghi parlando ai deputati e ai senatori. E proprio sul fronte delle semplificazioni sono in cantiere misure per accelerare le opere, tagliando i tempi delle autorizzazioni. La Valutazione di impatto ambientale (Via) sara’ sempre soggetta alla supervisione del ministero della Transizione ecologica e la priorita’ sara’ data ai progetti di oltre 5 milioni di valore e con maggiori ricadute occupazionali. Sara’ quindi istituita una super commissione di 40 esperti che dovra’ occuparsi delle Via statali e dei progetti attuativi del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. Stesso ragionamento per spingere le ‘rinnovabili’: ci saranno meno vincoli per la costruzione degli impianti, a partire da un ruolo meno incisivo del ministero della Cultura che potra’ intervenire solo se a essere interessate saranno le aree tutelate. Attenzione infine alla lotta al dissesto idrogeologico, con una rafforzamento dei commissari sul territorio.

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Economia

Bilanci di previsione, virtuoso 86% dei Comuni ma non al Sud

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Comuni diventati virtuosi nella presentazione dei bilanci di previsione. Quest’anno sette su dieci già a metà febbraio avevano approvato e trasmesso il documento e alla data del 15 marzo la percentuale di comuni in linea era salita all’84%. Il dato risulta da un’elaborazione dei dati del Mef fatta dal Centro studi enti locali. Il dato, si spiega, è di netta rottura rispetto al passato e testimonia l’efficacia delle misure adottate lo scorso anno dal Ministero dell’Economia per interrompere il circolo vizioso dei posticipi infiniti che aveva caratterizzato gli ultimi decenni.

Ciò che emerge è però, ancora una volta, è “l’esistenza di divari siderali tra varie aree del Paese che vede contrapposti casi come quello siciliano, dove solo 30 comuni su 100 risultano aver approvato e trasmesso il bilancio, e la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna, dove questa percentuale sale al 96%”. Dopo anni di slittamenti nel 2023 un decreto ministeriale, ha riscritto il calendario delle scadenze contabili e anche se è comunque stata necessaria una proroga al 15 marzo quest’anno ben 4.695 comuni, il 59% del totale, hanno iniziato l’anno corrente con un bilancio di previsione già approvato e non si sono avvalsi del tempo aggiuntivo concesso dal Viminale.

Stando a quanto emerso da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali, basata sui dati della Banca dati delle Amministrazioni Pubbliche (Bdap-Mef), sono stati approvati entro il 15 marzo scorso i bilanci dell’84% dei comuni italiani. All’appello mancano quelli di 1.268 comuni. Questi enti hanno un profilo abbastanza preciso: la stragrande maggioranza è di piccole dimensioni. Nove di questi comuni su dieci hanno infatti meno di 10mila abitanti e il 64% è localizzato al sud e nelle isole. Nel nord Italia, nel suo complesso, risulta essere stato già trasmesso al Mef il 92% dei preventivi. In particolare, spiccano per efficienza: Emilia Romagna e Valle d’Aosta (entrambe a quota 96%) e Trentino Alto Adige e Veneto (95%). Ottimi anche i risultati registrati in: Lombardia (93%), Friuli Venezia Giulia (90%) e Piemonte (89%). Chiude il cerchio la Liguria, con l’85% di comuni adempienti.

Scendendo verso sud la percentuale decresce gradualmente, restando comunque buona al centro, dove mediamente sono stati già approvati e trasmessi 89 bilanci su 100. A trainare verso l’alto questo gruppo sono soprattutto Toscana (95%), Marche e Umbria (93%). Più indietro i comuni laziali, fermi a quota 81%. Meno rosea, ma comunque in netto miglioramento rispetto al passato, la situazione del Mezzogiorno dove i comuni più tempestivi sono stati 6 su 10. In particolare, le 3 regioni in assoluto più distanti dalla media nazionale sono – nell’ordine – la Sicilia, la Calabria e la Campania.

Nella banca dati gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla data del 24 aprile, risultano essere stati acquisiti soltanto 117 bilanci di previsione di comuni siciliani su 391, meno di uno su tre. Al di là dello Stretto ne sono stati trasmessi 236 su 404 (58% del totale), in Campania il 67% dei preventivi sono stati approvati nei tempi. Prima della classe, per quanto riguarda il meridione, è la Basilicata (92% di bilanci approvati), seguita a breve distanza dalla Sardegna (885) e dalla Puglia (86%). Chiudono il cerchio l’Abruzzo e il Molise, rispettivamente con l’80% e il 77% di comuni che hanno già inviato al Ministero il proprio preventivo.

Secondo il Centro Studi Enti Locali questi dati, nel loro insieme, testimoniano un effetto tangibile prodotto dalla nuova programmazione ma preoccupa la distanza abissale che continua a caratterizzare i risultati ottenuti da enti di territori diversi. Il processo di riforma della contabilità e dell’ordinamento degli enti locali, i cui cantieri sono aperti, dovrà necessariamente tenere conto anche delle criticità finanziarie e organizzative, ormai strutturali ed endemiche, di alcuni territori e individuare delle soluzioni efficaci per far sì che queste distanze siano colmate.

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Politica

Europee: Vannacci presenta il suo libro giovedì a Napoli

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Roberto Vannacci, candidato della Lega alle elezioni europee, presenterà il suo libro “Il mondo al contrario” giovedì 2 maggio a Napoli. Lo annuncia Luigi Mercogliano, presidente per la Campania del comitato “Il mondo al contrario” che trae il suo nome dal titolo del libro scritto da Vannacci. La presentazione del libro si terrà giovedì 2 maggio alle ore 17 nel teatro del centro culturale “In arte Vesuvio”. Interverranno alla presentazione con l’autore il presidente campano di “Mondo al contrario” Luigi Mercogliano, il giornalista Sergio Angrisano e lo scrittore Massimo Scalfati.

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Politica

Emiliano all’Antimafia: inopportuno io venga in audizione

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Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera alla Commissione parlamentare antimafia in cui spiega di non ritenere opportuna in questo momento una sua audizione, come richiesto già una settimana fa dall’ufficio di presidenza della stessa commissione. La motivazione del governatore sarebbe dovuta ad una serie di delicati impegni legati alla recente fase politica in Consiglio regionale, come la votazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. L’audizione avrebbe riguardato le vicende e le inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose nel territorio pugliese e in particolare a Bari.

“Quello di Emiliano è un evidente gesto di debolezza. Se lui adombra eventuali gesti di strumentalizzazione politica si sbaglia. Noi conosciamo bene i limiti e i poteri dell’Antimafia e confermo da parte mia la richiesta di audizione del presidente della Puglia, affinché venga fatta chiarezza su alcune vicende”. Così la senatrice di Italia Viva e componente della commissione antimafia, Raffaella Paita, in merito alla lettera inviata dal governatore della Puglia, in cui Emiliano ha spiegato alla commissione di non ritenere opportuna una sua convocazione in questo momento.

La commissione Antimafia ha ufficialmente convocato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per il 2 maggio. Lo si apprende da fonti della commissione secondo le quali l’audizione è fissata per le 10.30.

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