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Cerca di incastrare la collega con la droga, arrestato il comandante dei vigili urbani

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Dopo aver vinto il concorso di ufficiale al Comando di Polizia locale del Comune di Corbetta (Milano) non aveva superato il periodo di prova anche per il parere negativo del comandante Lia Vismara ed era tornato a fare l’agente nella polizia di Milano. Per vendetta quindi avrebbe fatto mettere a gennaio, tramite un complice, nell’auto del comandante dei vigili di Corbetta, alcune dosi di cocaina. Per questo motivo e’ stato arrestato oggi all’alba dalla polizia di Stato, Salvatore Furci, ora comandante della Polizia Locale di Trezzano sul Naviglio (Milano). Con lui in manette e’ finito un albanese, Mariglen Memushim, ritenuto l’uomo che ha messo la droga nella macchina e che aveva fatto la soffiata ai carabinieri. Le accuse per tutti e due sono di calunnia aggravata e detenzione di stupefacenti.

Gli arresti di Furci, 43 anni, e Memushi sono stati eseguiti su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Milano, Anna Magelli, su richiesta del procuratore aggiunto Alessandra Dolci e del sostituto procuratore della Repubblica Gianluca Prisco. Il provvedimento e’ stato adottato al termine delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Milano, appunto dopo la denuncia a carico del Comandante della polizia locale di Corbetta, Lia Vismara. Nella notte fra il 3 e il 4 gennaio nella sua auto furono trovate alcune dosi di stupefacente e, particolare insolito, un uomo avviso’ il 112. Qualcosa non ha convinto la Polizia di State anche perche’ il Comune di Corbetta ed in particolare il Comando di Polizia Locale erano state gia’ oggetto di numerosi esposti ed era nota nello specifico la vicenda di Salvatore Furci non confermato come ufficiale. Sono stati analizzati gli atti, visionati i sistemi di videosorveglianza e soprattutto acquisita la telefonata registrata dal Numero unico emergenze 112 con la quale era stata segnalata alle forze dell’ordine la presenza di sostanza stupefacente a bordo dell’autovettura di Lia Vismara. E’ emerso che, secondo gli investigatori, fu Salvatore Furci, o un suo complice, a mettere lo stupefacente nella macchina. Il presunto complice Mariglen Memushi e’ risultato essere, grazie ad una perizia fonica, l’autore della denuncia al 112 nonostante avesse camuffato la voce: aveva asserito di aver venduto la cocaina alla Comandante sostenendo che la stessa lo avesse pagato con banconote false e indicando l’auto quale luogo di occultamento delle dosi. Nel corso delle indagini, e’ stato anche accertato che Furci avrebbe tentato di acquisire informazioni tramite suoi conoscenti in servizio presso il Tribunale di Milano per conoscere l’eventuale esistenza di procedimenti penali a suo carico per i fatti che hanno portato agli arresti di oggi. (

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Calcio: il Bari condanna l’aggressione al direttore sportivo

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Il Bari “esprime vicinanza e solidarietà al ds Ciro Polito vittima nella serata di ieri di una vera e propria aggressione avvenuta, ad opera di ignoti, nel post gara di Cittadella-Bari”. Secondo quanto denunciato da Polito, un gruppo di tifosi baresi lo ha aggredito in un autogrill in provincia di Rovigo. “Il dirigente biancorosso, mentre si trovava in sosta in un autogrill sulla via di ritorno dalla città veneta – scrive il club di Luigi De Laurentiis – è stato raggiunto e aggredito, verbalmente e fisicamente, da un gruppo di ignoti che subito dopo si sono dileguati. Le autorità competenti intervenute hanno da subito avviato le procedure per l’individuazione dei soggetti responsabili”. “La società biancorossa – si legge ancora – condanna con forza quanto accaduto ad opera di ‘vigliacchi’ che nulla hanno a che vedere con il tifo barese e con lo sport. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, quando la ragione lascia spazio alla violenza abbiamo già perso tutti”.

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L’Italia: terra di santi, poeti, navigatori… e commercialisti

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L’Italia, patria di santi, poeti, navigatori e… commercialisti? Sembrerebbe proprio di sì, se guardiamo ai dati recentemente pubblicati dalla Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti. Nel loro rapporto annuale sull’albo della categoria professionale, emerge un trend in crescita che potrebbe far sorridere gli amanti delle espressioni stereotipate sul popolo italiano.

Nel corso del 2023, il numero di nuovi iscritti alla professione di commercialista ha registrato un significativo incremento, con ben 1.864 nuovi membri che hanno varcato la soglia dell’Albo. Ma non è tutto: sono state anche costituite 161 nuove Società tra professionisti, segno di un interesse sempre più vivo per questa professione.

Secondo i dati riportati, rispetto al 2007, anno cruciale che ha segnato la formazione dell’Albo unico tra dottori e ragionieri, il numero degli associati è aumentato del 12%, raggiungendo la considerevole quota di 120.424. Una crescita significativa, che testimonia l’importanza e la rilevanza che questa figura professionale continua a rivestire nell’ambito economico italiano.

Ma non è solo il numero degli iscritti a destare interesse. Anche la composizione della professione sta subendo delle trasformazioni. Secondo il rapporto, al 31 dicembre scorso le professioniste hanno raggiunto il 33,8%, mentre i giovani rappresentano il 14,7% della platea professionale. Un segno di cambiamento e di inclusione che caratterizza il tessuto dei commercialisti italiani.

Tuttavia, non mancano le sfide. Se da un lato si registra una crescita costante degli iscritti, dall’altro si osserva un rallentamento in alcune aree geografiche. Le regioni settentrionali e centrali, ad esempio, mostrano un tasso di crescita inferiore rispetto agli anni precedenti, mentre nelle regioni meridionali si assiste addirittura a un’inversione di tendenza.

Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, interpreta questi dati come una testimonianza della resilienza della professione di commercialista in un momento di crisi per molti altri settori professionali. La crescita costante e il recupero del reddito medio negli ultimi due anni dimostrano, secondo de Nuccio, la solidità e la dinamicità di questa figura professionale.

Insomma, se l’Italia è stata storicamente celebrata per i suoi santi, poeti e navigatori, sembra che ora i commercialisti abbiano conquistato un posto di rilievo nella narrazione del paese. Forse è proprio vero quello che si dice: in Italia c’è posto per tutti, anche per i numeri e le cifre.

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Scontro fra Vannacci e Paglia, consigliere di Crosetto

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Scontro a distanza fra Roberto Vannacci e il tenente colonnello Gianfranco Paglia , consigliere del ministro della Difesa Guido Crosetto, che a Zona Bianca, su Rete4, ha sostenuto che il generale, sospeso dal servizio e ora candidato con la Lega alle Europee, con il suo libro “ha macchiato l’uniforme, e noi militari non possiamo permettercelo”.

“Il mio dovere – ha aggiunto Paglia – è spiegare all’Italia tutta che il pensiero Vannacci non è il pensiero della Difesa”. “Io non ho visto la TV ma mi faccio una domanda – la replica di Vannacci su Facebook -: parlando in Uniforme esprimeva un suo parere personale o quello dell’Istituzione a cui appartiene? Perché io, per aver scritto un libro a titolo personale nel mio tempo libero, sono stato accusato e sospeso anche per aver suscitato l’associazione tra l’autore e le idee dallo stesso espresse all’Istituzione di appartenenza! Ma non mi preoccupo….si tratta di un fuoco di PAGLIA!”.

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