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Cronache

Mostro Firenze: pista da Usa, cercare un maniaco con coltello

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Una nuova pista viene suggerita dagli Usa per rilanciare le indagini sul Mostro di Firenze: cercare un ‘piquerista’, un maniaco del coltello. E’ ‘lui’ l’omicida delle coppiette secondo lo scrittore newyorchese Mike Rodelli, che ha acquisito notorieta’ Oltreoceano per aver individuato in un imprenditore di origine norvegese, che viveva in California, il serial killer Zodiac, tesi contrastata pero’ dall’Fbi. Ora Rodelli mette la sua attenzione sul Mostro e lancia un appello: “Incoraggerei le persone della zona di Firenze – dice – a ripensare alla loro infanzia e a cercare di ricordare una persona poco socievole che potrebbe aver usato spilli sugli altri o addirittura amare gli attrezzi da taglio piu’ di quanto si potrebbe normalmente aspettarsi da qualcuno”. Inoltre, spiega, “poiche’ era un killer molto organizzato e bravo a diventare invisibile alle autorita’, potremmo essere in grado di sfruttare cose che potrebbe aver fatto nella sua giovinezza per imparare chi era e usare la profilazione per prevedere quali errori potrebbe aver commesso nel corso degli anni durante il suo percorso evolutivo”. Per lo scrittore Usa “il Mostro e’, ovviamente, noto per i suoi crimini successivi, del 1981-85, quando commise le mutilazioni delle vittime femminili”, “ma e’ il delitto del 1974 di Borgo San Lorenzo quello che credo ci dica di piu’ di lui” sotto questa forma maniacale legata all’uso di lame. “Entrambe le vittime, Pasquale Gentilcore e Stefania Pettini, sono state inizialmente uccise mentre sedevano in auto, poi la donna e’ stata pugnalata per una cifra astronomica di volte”, “ben 97 volte”, dice Rodelli che propone un parallelo col primo delitto di Jack lo Squartatore che colpi’ la vittima “quasi quaranta volte”, anche qui “molto piu’ di quanto uno avrebbe bisogno per uccidere”. Nel delitto del Mostro del 1974, prosegue Rodelli, “solo alcune coltellate sono state considerate fatali” mentre invece “la maggior parte sono state descritte come ‘punture’ nel suo corpo. Ecco, per chiunque sia esposto alla creazione di profili, questo e’ un caso da manuale di piquerismo”. “Il piquerismo e’ una parafilia in base alla quale il maniaco trae piacere sessuale dal pugnalare, penetrare, affettare o tagliuzzare la carne” con lame quindi “il ‘pungere’ il corpo di una persona piu’ di 90 volte e’ come se dicesse di essere un piquerist”. Rodelli in passato per le sue inchieste sui serial killer, ha collaborato con esperti profiler della Vidocq Society di Philadelphia, formata da 82 tra i maggiori specialisti di criminologia i quali una volta al mese si riuniscono per fare il punto sui principali ‘cold case’ mondiali. Il Mostro di Firenze e’ fra questi. Ma perche’ il Mostro spara e uccide ma poi rimane sul luogo del delitto a maneggiare una lama sui cadaveri rischiando di essere scoperto? “Proprio perche’ come piquerist gli piaceva la sensazione di agire sui corpi con il coltello”, suggerisce lo scrittore secondo il quale peraltro c’e’ una certa “ironia del caso”: “per anni si parla della pistola e apparentemente il Mostro ha usato la stessa Beretta per una lunga serie di crimini e pure gli stessi proiettili, invece – afferma – cio’ di cui la gente avrebbe dovuto parlare e’ la sua ossessione per il coltello. Questo e’ cio’ che alla fine potrebbe identificare l’assassino dopo cosi’ tanti lunghi anni. Percio’ voglio lanciare un appello a chi puo’ ricordare un soggetto con tali caratteristiche”.

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Calcio: il Bari condanna l’aggressione al direttore sportivo

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Il Bari “esprime vicinanza e solidarietà al ds Ciro Polito vittima nella serata di ieri di una vera e propria aggressione avvenuta, ad opera di ignoti, nel post gara di Cittadella-Bari”. Secondo quanto denunciato da Polito, un gruppo di tifosi baresi lo ha aggredito in un autogrill in provincia di Rovigo. “Il dirigente biancorosso, mentre si trovava in sosta in un autogrill sulla via di ritorno dalla città veneta – scrive il club di Luigi De Laurentiis – è stato raggiunto e aggredito, verbalmente e fisicamente, da un gruppo di ignoti che subito dopo si sono dileguati. Le autorità competenti intervenute hanno da subito avviato le procedure per l’individuazione dei soggetti responsabili”. “La società biancorossa – si legge ancora – condanna con forza quanto accaduto ad opera di ‘vigliacchi’ che nulla hanno a che vedere con il tifo barese e con lo sport. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, quando la ragione lascia spazio alla violenza abbiamo già perso tutti”.

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L’Italia: terra di santi, poeti, navigatori… e commercialisti

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L’Italia, patria di santi, poeti, navigatori e… commercialisti? Sembrerebbe proprio di sì, se guardiamo ai dati recentemente pubblicati dalla Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti. Nel loro rapporto annuale sull’albo della categoria professionale, emerge un trend in crescita che potrebbe far sorridere gli amanti delle espressioni stereotipate sul popolo italiano.

Nel corso del 2023, il numero di nuovi iscritti alla professione di commercialista ha registrato un significativo incremento, con ben 1.864 nuovi membri che hanno varcato la soglia dell’Albo. Ma non è tutto: sono state anche costituite 161 nuove Società tra professionisti, segno di un interesse sempre più vivo per questa professione.

Secondo i dati riportati, rispetto al 2007, anno cruciale che ha segnato la formazione dell’Albo unico tra dottori e ragionieri, il numero degli associati è aumentato del 12%, raggiungendo la considerevole quota di 120.424. Una crescita significativa, che testimonia l’importanza e la rilevanza che questa figura professionale continua a rivestire nell’ambito economico italiano.

Ma non è solo il numero degli iscritti a destare interesse. Anche la composizione della professione sta subendo delle trasformazioni. Secondo il rapporto, al 31 dicembre scorso le professioniste hanno raggiunto il 33,8%, mentre i giovani rappresentano il 14,7% della platea professionale. Un segno di cambiamento e di inclusione che caratterizza il tessuto dei commercialisti italiani.

Tuttavia, non mancano le sfide. Se da un lato si registra una crescita costante degli iscritti, dall’altro si osserva un rallentamento in alcune aree geografiche. Le regioni settentrionali e centrali, ad esempio, mostrano un tasso di crescita inferiore rispetto agli anni precedenti, mentre nelle regioni meridionali si assiste addirittura a un’inversione di tendenza.

Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, interpreta questi dati come una testimonianza della resilienza della professione di commercialista in un momento di crisi per molti altri settori professionali. La crescita costante e il recupero del reddito medio negli ultimi due anni dimostrano, secondo de Nuccio, la solidità e la dinamicità di questa figura professionale.

Insomma, se l’Italia è stata storicamente celebrata per i suoi santi, poeti e navigatori, sembra che ora i commercialisti abbiano conquistato un posto di rilievo nella narrazione del paese. Forse è proprio vero quello che si dice: in Italia c’è posto per tutti, anche per i numeri e le cifre.

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Scontro fra Vannacci e Paglia, consigliere di Crosetto

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Scontro a distanza fra Roberto Vannacci e il tenente colonnello Gianfranco Paglia , consigliere del ministro della Difesa Guido Crosetto, che a Zona Bianca, su Rete4, ha sostenuto che il generale, sospeso dal servizio e ora candidato con la Lega alle Europee, con il suo libro “ha macchiato l’uniforme, e noi militari non possiamo permettercelo”.

“Il mio dovere – ha aggiunto Paglia – è spiegare all’Italia tutta che il pensiero Vannacci non è il pensiero della Difesa”. “Io non ho visto la TV ma mi faccio una domanda – la replica di Vannacci su Facebook -: parlando in Uniforme esprimeva un suo parere personale o quello dell’Istituzione a cui appartiene? Perché io, per aver scritto un libro a titolo personale nel mio tempo libero, sono stato accusato e sospeso anche per aver suscitato l’associazione tra l’autore e le idee dallo stesso espresse all’Istituzione di appartenenza! Ma non mi preoccupo….si tratta di un fuoco di PAGLIA!”.

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