Collegati con noi

Sport

Arbitri, finisce l’era Nicchi e si apre quella di Trentalange da Torino

Pubblicato

del

Dopo 12 anni finisce l’era di Marcello Nicchi alla guida dell’Aia e inizia quella di Alfredo Trentalange. Gli arbitri voltano pagina e all’assemblea generale andata in scena oggi all’Hilton Rome Airport di Fiumicino, hanno eletto con il 60,3% (193 voti contro 125, 2 schede bianche) Trentalange come nuovo presidente dell’Associazione italiana arbitri per il quadriennio olimpico che terminera’ nel 2024. Ex arbitro internazionale ed ex responsabile del settore tecnico arbitrale, il 57enne torinese si definisce come “la discontinuita’” rispetto all’era Nicchi, gia’ in carica da tre mandati consecutivi, e promette un’Aia fatta di “progettualita’ e innovazione” ma soprattutto fondata “su condivisione e trasparenza”. Tra le proposte, quella del doppio tesseramento dei giovani. Con lui, eletti vice presidente dell’Aia Duccio Baglioni, come componenti del comitato nazionale: Katia Senesi, Antonio Zappi (sconfitto da Nicchi nella tornata elettorale del 2016), Luca Marconi e Nicola Cavaccini. Il tutto al termine di una campagna elettorale che ha visto i due ex amici a confronto, non senza polemiche e frecciatine ma sempre entro il terreno del fairplay. Tanto che le prime parole del nuovo numero uno degli arbitri sono state dedicate al presidente uscente: “Un grandissimo grazie a tutti coloro che hanno reso possibile la mia elezione – ha detto Trentalange appena eletto – e un grazie speciale a Marcello Nicchi. Mi ha insegnato molte piu’ cose di quelle che ci siamo detti. Glielo devo, perche’ il percorso che ha fatto e’ stato pieno di valori, di impegno, e quello che lui ha dato a questa associazione restera’ per sempre nel mio cuore”. Trentalange ha quindi chiesto subito ai suoi di “fare squadra: voi siete l’Aia, vi prego di chiamarmi presidente solo se ci saranno dei problemi, altrimenti chiamatemi Alfredo. Qui possiamo condividere come una squadra, e confrontarci. Fuori siamo dei modelli per i piu’ giovani, credo dobbiamo restituire ai giovani quello che gli altri ci hanno dato. Non e’ difficile, ce la possiamo fare. Siamo come alberi, possiamo perdere le foglie ma mantenere le radici. Possiamo cambiare le idee pur mantenendo intatti i principi”. Dalla meritocrazia allo sviluppo di comunicazione, tecnologia, brand dell’Aia e donne arbitro, tra i capisaldi del programma del nuovo eletto soprattutto quello relativo al doppio tesseramento dei giovani: “Fino a 15 anni – aveva anticipato Trentalange nel suo discorso programmatico – dobbiamo dare la possibilita’ ai nostri ragazzi di crescere e capire cosa vogliono fare: possono arbitrare la domenica e allo stesso tempo allenarsi con le squadre per portare anche una cultura del regolamento”. Dopo tre mandati di Nicchi, ora la palla passa a Trentalange, che sul punto ha gia’ annunciato: “Due mandati bastano per crescere nuovi dirigenti capaci di guidare l’Aia di domani”. Un volto nuovo, dunque, anche in seno alla federcalcio. Alle prossime elezioni Figc, il voto Aia pesera’ per il 2%, ma in consiglio federale quello del suo presidente della “discontinuita’” contera’ come un voto.

Advertisement

In Evidenza

Ancelotti, tra Real Madrid, Brasile e Arabia: il futuro è ancora un rebus, ma una cosa è certa: non ha fretta

Il futuro di Carlo Ancelotti resta in bilico tra Real Madrid, Brasile e offerte arabe. Ma il tecnico non ha fretta: vuole chiudere con eleganza la sua avventura a Madrid.

Pubblicato

del

Chiamatelo fattore “tempo”. Perché quando si parla del futuro di Carlo Ancelotti, signore della Champions League e tecnico più vincente d’Europa, è proprio il tempo a scandire ogni passo. Ancelotti ha costruito la sua leggenda senza mai cedere alla fretta, e anche oggi – stretto tra Real Madrid, Brasile e offerte saudite – non ha intenzione di affrettare decisioni.

La stagione del Real tra infortuni, ego e delusioni

La stagione 2024-2025 del Real Madrid è stata un percorso a ostacoli, nonostante il clamoroso arrivo di Kylian Mbappé. Gli infortuni pesanti a Carvajal e Militao, il vuoto lasciato da Kroos, l’inserimento complicato di Mbappé e una squadra iper-offensiva e senza equilibrio hanno lasciato segni profondi. I Blancos sono usciti ai quarti di Champions, hanno perso la Copa del Rey in finale, la Supercoppa, e in Liga inseguono il Barcellona a -4. Solo l’11 maggio, nel Clásico che sa di sentenza, si capirà se la corsa è ancora viva.

Il Brasile aspetta, ma Ancelotti temporeggia

Le voci sull’approdo di Ancelotti sulla panchina della Seleção circolano da mesi. Sembravano spente, ma i problemi del Brasile nelle qualificazioni mondiali le hanno riaccese. Qualche giorno fa, a Londra, c’è stato un incontro ufficiale tra Ancelotti e i vertici della Federazione brasiliana. Ma è arrivata fumata nera: il Brasile lo vuole subito, Carlo vuole chiudere con stile la sua avventura madridista, eventualmente fino al Mondiale per club.

L’offerta araba e il silenzio di Ancelotti

Sul tavolo è spuntata anche una proposta monstre dall’Arabia Saudita, si parla di 50 milioni a stagione, forse dall’Al-Ahli. Ma Ancelotti non si è mosso. Rimane a Madrid, prepara la sfida contro il Celta Vigo, e spera che il Barcellona inciampi. Nel frattempo, la stampa spagnola inizia a ipotizzare che possa restare anche per il Mondiale per club.

Il commiato perfetto? Con la Liga in mano

Con 15 trofei vinti alla guida dei Blancos, don Carlo merita un’uscita di scena all’altezza della sua storia. E anche il club lo sa. Il finale di stagione sarà determinante: Liga o no, l’addio sarà comunque elegante.

Il resto? Arabia, Brasile, Italia (si vocifera Milan o Roma), o una pensione serena. Ancelotti, unico tecnico a vincere nei cinque principali campionati europei, non ha fretta, e questa è – per ora – l’unica certezza.

Continua a leggere

Sport

Europa League: vincono Tottenham e United, verso finale inglese

Pubblicato

del

Vittorie per Tottenham e Manchester United, si va verso una finale di Europa League tutta inglese. La squadra londinese ha fatto un grande passo battendo 3-1 il Bodo Glimt nella semifinale di andata giocata a Londra. Vantaggio lampo per il Tottenham che al 1′ va a segno con Brennan Johnson, il raddoppio al 34′ con James Maddison: al 16′ della ripresa Dominic Solanke su rigore segna il tris. Saltnes ha accorciato le distanze al 38′ in una delle rare azioni offensive dei norvegesi, chiamati ora alla missione quasi impossibile tra sette giorni in casa. Nell’altra semifinale, grazie anche alla superiorità numerica dal 35′, lo United, a cui resta solo l’Europa per salvare la stagione, ha travolto l’Athletic Bilbao 3-0. I Red Devils, solo quattordicesimi in Premier League, hanno sconfitto i baschi che vedono sfumare il sogno di una finale casalinga il 21 maggio: a segno per gli inglesi Casemiro (30′) e poi doppietta del capitano portoghese Bruno Fernandes (37′ su rigore e 49′).

Continua a leggere

Sport

Conference: Fiorentina ko a Siviglia, al Franchi per la rimonta

Pubblicato

del

La Fiorentina cade a Siviglia e ora deve sperare nella rimonta tra sette giorni al Franchi. Il Betis si aggiudica il primo round della semifinale di Conference League, battendo 2-1 i viola grazie ai gol di Ezzalzouli e Antony, ma Ranieri a segno per la squadra di Palladino ha riacceso la speranza. Minuto di raccoglimento per ricordare Papa Francesco, e poi in campo è subito Betis che infatti passa in vantaggio dopo appena sei minuti grazie alla rete di Ezzalzouli. Azione nata dal duello vinto da Bakambu con Comuzzo, arriva sul fondo e crossa: l’attaccante marocchino non sbaglia a due passi da De Gea. La rete passa sotto la lente del Var per verificare eventuali irregolarità, ma l’arbitro Oliver convalida il gol del vantaggio degli andalusi. La Fiorentina reagisce e al 21′ sfiora il pari con Mandragora, che di testa manda fuori di un soffio.

A ridosso della mezzora Palladino è costretto a un cambio; problema muscolare per Cataldi che chiede di uscire, al suo posto Adli. Nel recupero il Betis va vicino al raddoppio con Bartra che calcia il pallone sopra la traversa. Nella ripresa Palladino gioca la carta Kean, rientrato da poco in gruppo e partito dalla panchina. Ma proprio nel momento migliore die viola arriva il raddoppio della squadra andalusa con Antony (19′). Al 27′ però la riapre Ranieri che batte Vieites e fa tornare a sperare la Fiorentina, che qualche minuto dopo va vicina anche al pari con Gosens. La Viola ha reagito e tiene viva la speranza di volare in finale: tra sette giorni il ritorno in casa.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto