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Contro il decreto sicurezza di Salvini in migliaia in piazza a Roma. Controlli asfissianti ai pullman dei manifestanti, il Viminale non gradisce le misure della questura

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Piazza San Giovanni è piena di bandiere, lingue e colori della pelle diversi. È la giornata di lotta contro il razzismo, Salvini, il decreto sicurezza e il governo. Ci sono migliaia persone provenienti da tutta Italia. Più di 20 mila, dicono gli organizzatori. “Nonostante i pullman bloccati dalla polizia all’altezza di Roma Nord e Roma Sud senza alcun motivo” denunciano sempre gli organizzatori. Che hanno accusati la polizia di aver fatto scendere chi era a bordo, hanno perquisito gli zainetti, hanno scattato foto ai volti di persone incensurate, hanno chiesto documenti, si sono fatti mostrare gli striscioni (in alcuni casi, quelli che spernacchiavano Salvini e il suo decreto sicurezza, contestandone il contenuto). Il tutto ha contribuito a far lievitare inutilmente la tensione. Un’operazione giudicata “inutile” dagli stessi vertici della polizia, al punto che, dal Viminale, più di una telefonata sarebbe arrivata alla questura di Roma per chiedere spiegazioni. Ma c’è anche un’altra versione, ancora più inquietante alla vigilia delle nomine ai vertici dei nostri 007, secondo la quale alla base dell’iniziativa della polizia ci sarebbe una informativa dei Servizi di sicurezza. Si tratterebbe del solito, indefinito allarme sulla presenza dei centri sociali, del Nord Est e di Napoli e di possibili atti di violenza. Una bolla di sapone, come si è visto.

Manifestazione pacifica, allegra e colorata. Che ha acclamato al grido di “fratello vai avanti”, Mimmo Lucano, ormai diventato una icona antisalviniana. Il sindaco sospeso di Riace è apparso visibilmente emozionato. “Siamo una minoranza, certo, ma oggi siamo tanti. Loro, quelli che stanno costruendo la società dell’ odio e della paura, non vinceranno mai. Non riusciranno a spegnere la speranza di un mondo giusto, accogliente e fraterno. Noi restiamo umani, loro sono la faccia della barbarie”. Sfila il corteo aiutato anche da una splendida giornata di sole. “Uniti e solidali contro il razzismo del governo e il decreto Salvini”, si legge su uno striscione”. “Accoglienza umana per tutti i profughi e gli immigrati”.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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