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Spettacoli

Cinema: morto Jeremy Bulloch, Boba Fett in primi ‘Star Wars’

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L’attore britannico Jeremy Bulloch, che ha interpretato il famigerato cacciatore di taglie Boba Fett nei primi film di ‘Star Wars’, e’ morto all’eta’ di 75 anni. Bulloch e’ deceduto ieri in ospedale a Tooting, nel sud di Londra, “a seguito di complicazioni di salute, inclusi diversi anni di convivenza con il morbo di Parkinson”, dice il suo sito web. Nato a Market Harborough, nel Leicestershire, Bulloch e’ apparso in diverse serie tv degli anni ’70 e ’80, tra cui ‘Doctor Who’ e ‘Robin of Sherwood’, e ha avuto ruoli secondari in tre film di James Bond. Ma e’ meglio conosciuto per aver interpretato Boba Fett in “L’impero colpisce ancora” e “Il ritorno dello Jedi”.

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Spettacoli

Geolier: il 10 maggio esce il singolo El pibe de oro, omaggio a Maradona

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Geolier è pronto a tornare con nuova musica. Venerdì 10 maggio esce il nuovo singolo El pibe de oro (Warner Music Italy). Il brano, prodotto da Poison Beatz, è un flusso continuo di parole incastonate tra loro che ci danno prova di come il rapper sappia passare in qualsiasi momento da un’apertura melodica, come quella degli ultimi mesi con “I p’ me, tu p’ te” e “L’Ultima Poesia”, al rap nudo e crudo, a dimostrazione della grande consapevolezza del rapper di Secondigliano. Una traccia che i fan forse ricorderanno bene e che aspettano da 2 mesi, da quando è stata spoilerata dallo stesso artista sui suoi social in tempi non sospetti.

Pensando al El pibe de oro non possiamo non catapultarci direttamente allo Stadio Diego Armando Maradona, dove ci attende una festa lunga 3 giorni a Napoli e per Napoli. Il tour di Geolier lo vedrà esordire live il 15 giugno allo Stadio di Messina, per poi approdare il 21, 22 e 23 giugno allo Stadio diNapoli e continuare fino al 16 agosto al Red Valley, passando dal Rock In Roma (28 giugno), Nosound Fest a Servigliano (29 giugno), Lucca Summer Festival (5 luglio), Fiera Milano Live (6 luglio) Sonic Park a Stupinigi TO (12 luglio) e Oversound Music Festival a Gallipoli (12 agosto).

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Cinema

Garrone e Cortellesi trionfano ai David di Donatello

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Alla fine a vincere è Io capitano di Matteo Garrone che, con le avventure di Seydou e Moussa che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa, si porta a casa ben sette statuette tra cui le due più importanti: miglior film, regia, fotografia, montaggio, suono, produttore ed effetti visivi. È il verdetto della 69/a edizione dei premi David di Donatello, diventati per la prima volta molto più spettacolo, in onda in prima serata su Rai 1 dagli studi di Cinecittà con la conduzione Carlo Conti e Alessia Marcuzzi, Il film con più candidature, C’è ancora domani di Paola Cortellesi, storia del riscatto di una donna, moglie e madre, nella Roma della seconda metà degli anni Quaranta, vince sei statuette: il già acquisito David dello spettatore, l’attrice protagonista andato a Cortellesi, l’attrice non protagonista ad Emanuela Fanelli, la miglior sceneggiatura originale, il miglior esordio alla regia e il David giovani.

Bene Rapito di Marco Bellocchio, che racconta un episodio del 1858, quando un giovane ebreo di Bologna fu rapito dai soldati papali perché battezzato segretamente dalla balia, che vince i David per scenografia, costumi, sceneggiatura non originale, trucco e acconciatura. Palazzina Laf di Michele Riondino, film dal forte impianto civile che si svolge all’Ilva di Taranto nel 1997, ottiene la statuetta per il miglior attore protagonista, lo stesso Riondino, per l’attore non protagonista ad Elio Germano, per la canzone originale a Diodato che dedica il premio alla “mia terra e a Taranto, una città che soffre”.

Adagio di Stefano Sollima, ultima parte della trilogia criminale, ottiene invece il David al compositore (Subsonica). Delusione infine per La Chimera di Alice Rohrwacher, viaggio poetico negli anni ’80, nel mondo clandestino dei “tombaroli”; per Comandante di Edoardo De Angelis sulla figura di Salvatore Todaro, eroica guida del sommergibile Comandante Cappellini durante la seconda guerra mondiale, interpretato da Pierfrancesco Favino, e per Il Sol dell’avvenire, il nostalgico ultimo film di Nanni Moretti. Tra i momenti belli di questa edizione: la voce di Fellini e l’omaggio al regista di Amarcord a inizio programma nel mitico studio 5 di Cinecittà; Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti che ballano sul tappeto rosso presidiato da Fabrizio Biggio; Vincenzo Mollica che ricevendo il David speciale si prende la standing ovation, racconta il gesto dell’ombrello ai lavoratori fatto da Alberto Sordi e confessa che, se potesse vedere di nuovo, vorrebbe rivedere moglie e figlia. Garrone, ricevendo il premio alla regia per Io capitano, sottolinea il senso di “un film che nasce dalla voglia di ascoltare e raccontare quella parte di viaggio che nessuno vede mai”, mentre i due protagonisti, Seydou e Moussa, ringraziano gli italiani e tutti quelli “che salvano i migranti in mare”.

Cortellesi, nel ricevere il David del pubblico, commenta: “Non mi piace che li si consideri una massa di estranei, anonimi spettatori” e ringrazia “i 5 milioni di spettatori che hanno fatto il gesto eroico di andare al cinema”, senza tralasciare l’ironia quanto parla del suo esordio alla regia “alle soglie della menopausa”; mentre la bravissima Emanuela Fanelli sottolinea: “Faccio una menzione specialissima per mamma e papà che ora sono sul divano a piangere per il mio premio”. Elio Germano, miglior attore non protagonista per Palazzina Laf dice: “Non possiamo fare a meno di lottare, io e Riondino, questo è un film molto attuale che parla di lavoro, tema che sembra dimenticato oggi dal cinema, e di Taranto violentata dal profitto. Sono tante le persone ci hanno raccontato le loro palazzine Laf”. Infine un sempre più disincantato Bellocchio nel ricevere il premio alla migliore sceneggiatura non originale dice : “Ho tante battute, ma sono sempre le stesse, dirò solo che la mia età mi fa dire che questo riconoscimento mi rende moderatamente soddisfatto e spero solo di avere la mente a posto per fare altri film”.

Non manca qualche accento polemico quando il David per i migliori costumi viene assegnato a Sergio Ballo e Daria Calvelli per Rapito, che ricevono il premio nel teatro 18: “Avremmo preferito condividere la sala con i colleghi, purtroppo il nostro lavoro di costumisti e scenografi viene visto come le vetriniste e le domestiche”, dice Ballo. E Conti spiega: “Aver portato alcune categorie in alcuni spazi speciali ci sembrava una ricchezza, non una deminutio”. Serata davvero monstre in quanto a ospiti con i registi premio Oscar Justine Triet (David miglior film internazionale per Anatomia di una caduta) e Paolo Sorrentino, le attrici Claudia Gerini, Eleonora Giorgi, Elena Sofia Ricci e Isabella Rossellini, gli attori Federico Ielapi, Nicolas Maupas e Josh O’Connor, le cantanti Malika Ayane e Giorgia e i cantanti Irama e Mahmood.

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Spettacoli

Il cinema al Quirinale, i David nel segno delle donne

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A dimostrare che sia un’edizione nel segno delle donne, questa 69/a dei David di Donatello, basterebbe il fatto che a correre con ben diciannove candidature è il C’è ancora domani diretto dall’esordiente Paola Cortellesi, che parla di donne e dei loro diritti. Anche in questo segno stamani al Quirinale il tradizionale incontro con i candidati ai premi, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. “Grande attenzione va rivolta in particolare all’espressione dei giovani artisti, che devono poter provare, sperimentare, dunque formarsi e crescere. L’ingresso di nuove generazioni produce nuova ricchezza. Esprime libertà, quella libertà da assicurare anche a chi non condivide i nostri gusti, a chi la pensa diversamente”, ha sottolineato Mattarella, che ha poi lanciato un appello sul tema sale: “Molte sale cinematografiche continuano a soffrire anche dopo il Covid e non sono poche le città che non dispongono più di sale accessibili…Le sale sono un luogo di incontro”.

La cerimonia al Colle, trasmessa in diretta su Rai1 e condotta da Teresa Mannino, è stata aperta da Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, che ha ricordato l’introduzione di due nuove categorie, per il miglior casting e per la rivelazione italiana, e ha sottolineato come “per la prima volta un film come C’è ancora domani abbia vinto il premio del pubblico e corra poi anche come miglior film”. E ancora Detassis ha parlato di “un’edizione al femminile”, citando sua le diciannove candidature per il film di Cortellesi sia il David al miglior film internazionale andato alla regista Justine Triet per Anatomia di una caduta, anche se ha aggiunto: “Per noi donne comunque la strada è ancora lunga”.

A intervenire dopo di lei il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “La settima arte, che per me è diventata la prima perché la più vicina alle giovani generazioni, restituisce visibilità anche alle arti più antiche. Perciò molto semplicemente vi esorto: continuate ad emozionarci, a commuoverci, a farci piangere e a farci ridere, continuate a far conoscere l’Italia le sue bellezze, la sua storia, i suoi drammi e anche le sue storture e la sua mentalità. Il vostro lavoro va oltre le due ore della durata del film. Il germe dell’arte che praticate è altamente contagioso e nessuno di noi desidera vaccinarsi per evitarlo. Io sono qui ad assicurarvi – ha sottolineato Sangiuliano dopo le polemiche delle scorse settimane sui rischi di tagli al tax credit – come ministro della Cultura di questo governo che farò la mia parte fino in fondo”.

“La mia gioia e il mio vero premio è stato quello di vedere accolto il mio film da un pubblico festante dovunque sia andata nel mio lungo tour. Un pubblico, tra l’altro, fatto al 45 per cento di uomini. Una cosa che fa pensare” ha detto a margine dell’incontro al Quirinale la super favorita Paola Cortellesi. Ha scelto i toni dell’ironia soft Teresa Mannino, neo conduttrice al Quirinale al posto di Geppi Cucciari, che ha fatto notare come Cortellesi sia stata ‘costretta’ ad alzarsi continuamente ad ogni lettura dei candidati, come vuole appunto il cerimoniale. Infine, un intenso momento di commozione per il David speciale andato a Vincenzo Mollica che con grande lucidità ha ricordato la sua passione per il cinema e non ha mancato di suggerire ai critici: “Il segreto è quello di essere curiosi e saper ascoltare”.

Per la cerimonia di premiazione, stasera, diretta tv su Rai 1 dal leggendario Studio 5 di Cinecittà con tanto di tappeto rosso. A condurre saranno Carlo Conti e Alessia Marcuzzi. In corsa, quest’anno, 122 film e 24 categorie. Tra le 21 opere italiane con più nomination, in testa C’è ancora domani di Paola Cortellesi con 19 candidature (ha già vinto il David del pubblico). A seguire Io capitano di Matteo Garrone, con 15 nomination, mentre 13 sono andate a La Chimera di Alice Rohrwacher, 11 a Rapito di Marco Bellocchio e 10 a Comandante di Edoardo De Angelis.

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