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Salvini attacca Forza Italia “scambi di favori su Mediaset?”. Il gelo di Berlusconi

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Qual è lo stato di salute dei rapporti politici e personali tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi? A giudicare dai rumors non sono mai stati peggiori. A sentire quello che dice pubblicamente Salvini, probabilmente la situazione è anche peggiore di quello che emerge da inciuci e chiacchiere da bar sport. Oggi è una di quelle giornate in cui Salvini ha deciso di far arrabbiare il Cavaliere Berlusconi, colpevole di “buoni rapporti” col premier Conte, anzi peggio “di collaborazione istituzionale” in tempi drammatici di pandemia. E così di buon mattino, Matteo Salvini, che pure non ha mai riposto grande amore nei magistrati (quelli milanesi lo inseguono per i finanziamenti alla Lega), ha “mandato gli auguri a Gratteri di buon lavoro: persona seria che conosco bene, quando c’è da fare pulizia lui è una garanzia. Tallini (presidente del consiglio regionale della Calabria arrestato, ndr) mi ha attaccato molte volte. Spero che questa vicenda spinga a fare presto, che scelga un calabrese come commissario. La risposta migliore sarebbe nominare un dottore specchiato e calabrese” ha detto Salvini in Radio, Rtl.  Ma “innanzitutto – ha precisato – ho mandato i miei auguri di buon lavoro a Nicola Gratteri, persona che conosco e che stimo. In Calabria e in Italia – ha detto Matteo Salvini a Rtl102,5 – sta facendo da anni un gran lavoro, a volte contro tutti e contro tutto. Quando c’e’ da fare pulizia ben venga chi fa pulizia e quindi grazie ai carabinieri e al Procuratore Gratteri. Di questo signor Tallini non ne conosco le vicende e non mi permetto di giudicare, però conoscendo Gratteri evidentemente se si muove ha ragioni per farlo e spero che anche questo spinga il governo a dare oggi una risposta definitiva e positiva ai calabresi”. All’intervistatore accorto che gli chiedeva dello stato dei rapporti con Fi, Salvini ha risposto come di consueto in maniera criptica. “I miei rapporti con Forza Italia? A me interessano i rapporti con gli italiani”. Sì, certo. Ma il giornalista chiedeva dei rapporti con Fi.  E Salvini, ancora una volta ha risposto altro. “Quello di Mattarella? È un appello alla collaborazione ma in Parlamento si parla di altro: non è normale che non si parli di Covid, di famiglia di aziende, ma di aprire i porti. Mattarella ci chiede di collaborare, ma leggo di legge elettorale, di aziende. C’è una certa ambiguità. Ma Mediaset non ha bisogno di aiutini, e non voglio pensare a scambi, sicuramente non è così”. Insomma il segretario della Lega, Matteo Salvini,  dubita della serietà di Fi e di Berlusconi e pensa che questi possa dare un ‘’aiutino’’ a Conte in cambio della norma anti scalata alle aziende strategiche italiane e tra queste Mediaset? Salvini non lo dirà mai in questi termini pubblicamente, ma privatamente è quello che pensa e dice. “La gente chiede al centrodestra di collaborare, di proporre, di risolvere. Noi abbiamo presentato un mega taglio dell’Iva da 20 miliardi. E noi come centrodestra di questo vorremmo parlare. Leggo sui giornali invece che si parla di legge elettorale, di equilibri, di rimpasti”.

Centrodestra. Berlusconi, Meloni e Salvini

“L’appello di Mattarella è alla collaborazione, non all’inciucio o ai rimpasti. Mi sembra che in Pd, M5S, Renzi e a leggere anche qualche pezzo di Forza Italia si stia parlando di posti, non di cose da fare. Non è normale che il Parlamento si occupi per due settimane di decreti sicurezza che non è la priorità del Paese. Se date un colpo di telefono a Zingaretti e Renzi vi ringrazio” ironizza Salvini. Eppure dentro Forza Italia, per quanti sforzi si facciano a mantenere la calma e a non rispondere a Salvini, c’è chi non ce la fa e sbotta. È il caso di Osvaldo Napoli. “Leggo e vedo cose davvero umilianti per un partito come Forza Italia, per oltre un ventennio spina dorsale della società e della politica italiana. Ma è mai possibile – dice Napoli –  che per ogni parola pronunciata dal presidente Berlusconi dobbiamo scusarci con Salvini e rassicurarlo che non si faranno “inciuci” (cioè quello che altrove in Europa si chiama alleanza da noi e solo da noi si chiama inciucio)?”. “Stare in un’alleanza significa stare tra pari alleati, e non significa che uno di loro detta agli altri i compiti del giorno, che cosa fare, chi vedere e con chi parlare. Trovo singolare e patetico – conclude – che dentro Forza Italia ci siano ormai più avvocati di Salvini che di Berlusconi!”.  “Berlusconi è stato chiaro. Forza Italia al governo non entra nè ora nè mai. Da questo governo siamo distanti e siamo distinti. Forza Italia resta saldamente all’opposizione, resta saldamente agganciata al centrodestra…Salvini si sbaglia… Invito Salvini a fare una telefonata a Berlusconi stamattina cosi’ si chiariscono una volta per tutte” ha detto la senatrice Licia Ronzulli ad Agorà, su Rai Tre. Che cosa dice Silvio Berlusconi? Nessuna replica da Arcore. Il leader di Forza Italia parla di necessità di evitare contrapposizioni frontali col Governo e di perseguire il bene del Paese in un momento difficile. E va bene. Ma di Salvini che cosa dice? Come commenta gli attacchi quotidiani personali del leader della Lega? “Il Presidente è preoccupato per le sorti degli italiani e dell’Italia, non si occupa di altro” è quanto ci dice chi è molto vicino all’ex premier.

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Stretta di FdI sui ballottaggi. La Lega punta sui salari

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Il centrodestra torna alla carica sulla battaglia per cancellare i ballottaggi dei sindaci delle grandi città (con più di 15 mila abitanti). Fallito il blitz di un mese fa al Senato, in forma di emendamento al decreto Elezioni, ci riprova con l’iter più tradizionale di un disegno di legge ad hoc, identico a quello. Martedì partirà l’esame in Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, forte anche della spinta di Fratelli d’Italia che guida la Commissione con il meloniano Alberto Balboni, che è anche relatore del provvedimento. Stesso ruolo che ha per il ddl per aumentare il numero di assessori e consiglieri regionali e di quello costituzionale per allungare a 90 i giorni per la conversione in legge dei decreti (oggi sono 60).

Insomma, la strategia è tracciata. Sui sindaci, dopo le polemiche innescate a inizio aprile dall’emendamento anti ballottaggi che la maggioranza presentò e ritirò subito dopo, per evitare la figuraccia di non essere ammesso (per scarsa attinenza al decreto Elezioni, dedicato alle prossime Amministrative e ai referendum), ora si cambia strada. Ma la meta è decisa, assicurano soprattutto i Fratelli d’Italia. Sottoscritto da tutti i capigruppo di maggioranza, il disegno di legge punta a dire addio al doppio turno che quasi mai ha portato fortuna ai propri candidati e chiede di eleggere al primo turno il candidato sindaco che abbia avuto almeno il 40% dei consensi, oltre a prevedere un premio alla lista o al gruppo di liste collegate a quel candidato. Obiettivo: blindarsi sempre più sui territori, approfittando del buon vento di oggi.

Occasione ancor più allettante per un partito come quello della premier Meloni, che vanta consensi alti, ma viene spesso additato per avere pochi dirigenti e amministratori. Una sfida condivisa dagli alleati. Compresi i leghisti, protagonisti spesso di distinguo, nella coalizione, come ad esempio sul riarmo europeo. Una questione che continua a dividere i tre partiti e che giovedì sarà sul tavolo del Consiglio supremo di difesa, convocato dal Quirinale. Nel breve, la Lega si concentra sui temi economici e scommette sui salari. Nell’aria da giorni, è il leghista Claudio Durigon, nella veste di sottosegretario al Lavoro, a spiegare al Corriere i dettagli della proposta di legge targata Lega che a breve sarà in Parlamento. Il partito di Matteo Salvini lancia il pressing, anche rispetto agli alleati, per garantire stipendi realmente adeguati all’inflazione crescente.

L’escamotage è quello di anticipare in busta paga i soldi in più che normalmente derivano dal rinnovo contrattuale e spesso in ritardo di anni. E sui costi della misura, Durigon replica: “I soldi li stiamo valutando. Troveremo soluzioni”. Parole su cui FdI glissa, pur condividendo la lotta. Fredda e più scettica Forza Italia. In primis, sulle coperture. Secondo i vertici economici di FI, la novità potrebbe costare almeno un miliardo e forse più. Inoltre, non convince il tema delle contrattazioni: da un lato si vorrebbe rafforzare la contrattazione e delegarla ai territori e dall’altro introdurre meccanismi centralizzati, è la critica degli azzurri. Alessandro Cattaneo, responsabile Dipartimenti di FI, chiama in causa il ministro dell’Economia: “Giorgetti dovrà esprimersi perché bisogna stimare quanto sia oneroso intervenire”. Parallelamente FI annuncia la prossima battaglia contro le morti e gli infortuni sul lavoro. Un ddl sarà presentato “prima dell’estate”, garantisce il viceministro alla Giustizia e forzista Francesco Paolo Sisto. (

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Mattarella convoca il Consiglio Supremo di Difesa giovedì 8 maggio

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa al Palazzo del Quirinale per giovedì 8 maggio 2025 alle ore 17. Lo comunica la Presidenza della Repubblica.”L’ordine del giorno prevede le “valutazioni sul Libro bianco della difesa europea, sulle infrastrutture strategiche nazionali, sull’adeguamento dello strumento militare e le prospettive per l’industria della difesa italiana”. Inoltre, il Consiglio esaminerà “l’evoluzione nelle principali aree di crisi con particolare riferimento ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente ed alle iniziative di pace in ambito internazionale ed europeo”.

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Interrogazione parlamentare di Fratoianni: carabiniere denuncia chi canta Bella ciao

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“Chissà se il maresciallo dei carabinieri che ha denunciato, a Mottola in provincia di Taranto, 10 cittadini accusati di aver voluto cantare ‘Bella Ciao’ e ‘Fischia il Vento’ durante le celebrazioni del 25 aprile, sa che per liberare l’Italia dai nazisti e dai loro servi fascisti l’Arma dei Carabinieri ha perso quasi 3mila uomini. E chissà se ha compreso le parole utilizzate dall’attuale comandante generale che solo pochi mesi fa ricordando il sacrificio di Salvo D’Acquisto lo ha definito ‘un esempio luminoso di coraggio, abnegazione e amore per il prossimo, che supera i confini del tempo: un modello di riferimento per tutti i Carabinieri e per le future generazioni’. Evidentemente non lo sa o meglio non intende riconoscerlo”.

Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs in una nota. “Non comprendiamo ad esempio – prosegue il leader di SI – perché i suoi superiori non siano ancora intervenuti per sospenderlo dal servizio. La denuncia di cui si è fatto promotore è assolutamente inaccettabile e in contrasto con i valori costituzionali”. “È per questo che in attesa di conoscere i provvedimenti che intende assumere il Comando Generale, presenteremo un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno – conclude Fratoianni – su questa vicenda surreale e nello stesso tempo gravissima”.

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